“BOTTIGLIE DI CHIANTI” (gioco di parole sul termine dialettale "pianti") è il nuovo videoclip di MARTINO ADRIANI girato da, Lorenzo Kruger, leader dei NOBRAINO Dopo aver pubblicato a gennaio 2019 il suo secondo album di inediti, “È in arrivo la tempesta”, il cantautore campano Martino Adriani pubblica il terzo singolo estratto dal suo ultimo progetto, dal titolo “Bottiglie di Chianti”. Il brano parla di un amore, giunto al capolinea, e dello stato in cui si trovano le persone che lo hanno vissuto. Non ci sono più sorrisi, il cuore è gelido, come se fosse chiuso in un frigo. Stare vicini non ha più senso, se non quello di osservare la malinconia che accompagna la fine di una storia. Il videoclip di “Bottiglie di Chianti” vede la regia del leader dei Nobraino, Lorenzo Kruger. Adriani, nelle vesti di protagonista, si toglie l’abito da cantautore per indossare quello da presentatore di tutorial e spiegare come aprire una bottiglia di vino se la tua ragazza ti lascia portando via il cavatappi. «Questa estate ero al mare con Martino, a Palinuro: nel parcheggio abbiamo ritrovato la mia macchina con uno specchietto distrutto. Io dovevo ripartire, lui nei giorni seguenti è tornato, ha fatto domande, ha indagato fino a trovare il responsabile e mi ha fatto risarcire. Un grande: gli promisi che avrei girato un video per lui», ha raccontato Lorenzo Kruger. Sebbene nel brano si parli di Chianti, il vino presente nel video è l’Aglianico Agriddi, fornito da Albamarina, nota azienda vinicola del Cilento. Adriani spiega il perché: «Ho usato “Chianti” perché, il termine, in buona parte dell’Italia meridionale, e anche nel mio Cilento, si traduce “pianti”. Quei pianti versati dal protagonista della canzone per via di un amore finito, che portano ad affogare la malinconia nel vino. E se manca il cavatappi, nessun problema…». Videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=v_hIJAloUVY Facebook: www.facebook.com/MartinoAdrianiCantautore/ Con un concept album sull'amicizia come baluardo debutta il quartetto romano-perugino, attivo sin dal 1992. Progressive contemporaneo cantato in inglese per un disco multiforme e accattivante Stay Here My Friends: il disco d'esordio dei Wish! WISH STAY HERE MY FRIENDS (Wish Music/Cd Baby) 6 tracce | 43 minuti "L’idea che dà origine a Stay Here My Friends è nata tre anni fa: comporre un album sull’importanza dell’amicizia come fil rouge tra passato e futuro. E' un concept tematico, anche se sviluppa nei diversi pezzi le difficoltà dell’uomo nell’affrontare gli urti della vita e, come pensiero di raccordo, quanto l’amicizia sia necessaria affinchè questi ostacoli vengano superati. Nel disco sono presenti tantissimi riferimenti ad altre sonorità, ma certamente la nostra musica nasce da questo melting pot: il prog classico associato al metal e all’alternative rock, ad esempio". Due parole chiave sono evidenti e faranno gola ai cultori del genere: concept album e progressive-rock. E' il succo della vicenda dei Wish, formazione romano-perugina attiva dal 1992 e arrivata, dopo varie vicissitudini, al sospirato album d'esordio Stay Here My Friends. Un debutto di ispirazione concettuale, incentrato sull'amicizia come tema cardine, orientato a un progressive moderno, che si nutre di tanti riferimenti contemporanei. Stay Here My Friends affronta il tema dell'amicizia come baluardo, racconta delle difficoltà di ogni individuo nelle scelte affettive o religiose, nel riconoscere la propria identità e il proprio ruolo nel mondo, ma anche della risorsa principale per resistere alle avversità della vita. E come sempre accade quando un album racconta una storia, la musica che la supporta è orientata al progressive. Quello dei Wish è molto vicino all'idea del new prog nato dagli anni '80, ma con un taglio personale, come riconosce la band: "Molti ci stanno dicendo che abbiamo uno stile riconoscibile, identificabile, originale. Ci fa veramente molto piacere. Prima di tutto per noi sono importanti i contenuti, i testi, il nostro modo di vedere le cose e fare musica che vogliamo condividere; poi cerchiamo la fantasia nella composizione ed una certa originalità. Non ci piace il tecnicismo sfrenato, preferiamo magari un passaggio tecnicamente semplice ma d’impatto, che non sia scontato o fine a se stesso. Pensiamo che i nostri brani abbiano tutti un filo conduttore al proprio interno, una sorta di “discorso” che ha un inizio ed una fine, un senso logico che accompagna l’ascoltatore e che, speriamo, gli faccia sempre venire la voglia di ascoltare il pezzo successivo, di riascoltare il disco tante, tante volte". I Wish sono nati nel 1992 e l'idea di un concept li accompagna sin dall'inizio. La formazione si stabilizza nel 1997, il quartetto si avvicina sempre di più al progressive e dopo aver fondato il proprio studio di registrazione BbBox ed essersi assestato nell'organico, lavora all'album che diventerà Stay Here My Friends. Sei brani di prog moderno, cantato in inglese, ricco di influenze e riferimenti dovuti ai numerosi ascolti dei quattro membri: "Siamo tutti cresciuti con Pink Floyd, Genesis, King Crimson, inoltre è fondamentale citare le diverse influenze di ognuno di noi: Yes, Supertramp, ELP, Marillion, PFM, Banco, Orme, Area, ma anche Led Zeppelin, Clash, Police, CSI, Afterhours e il cantautorato italiano più florido di idee come De Andrè, Fossati. Fortunatamente c’è ancora oggi tanta buonissima musica in giro e anche molta negli anni 2000: tutti noi apprezziamo i lavori dei Dream Theater, dei Porcupine Tree e poi più recentemente i capolavori di Steven Wilson con le sue varie collaborazioni. Seguiamo con attenzione gli Opeth, i Tool, i Big Big Train. In termini di contaminazione di generi i Radiohead sono indubbiamente dei maestri, così come i primi Arcade Fire. Tra gli italiani ci piacciono molto gli ORK e i Winstons. Anche alcuni tra i migliori lavori degli ultimi due anni sono nel segno del contagio positivo tra generi musicali all’apparenza diversi, pensiamo a Sons of Kemet, Regal Worm, I Hate My Village, Childish Gambino, Flying Colors". Stay Here My Friends è un disco significativo nel panorama del nuovo progressive italiano, perchè abbraccia passato e presente, fa sua la tradizione del genere e ipotizza nuovi risvolti, anche grafici e visivi: "Il desiderio di partenza era di realizzare un’opera nel senso più completo del termine, prima di tutto per una nostra soddisfazione, ma anche per il desiderio di creare qualcosa di bello, di concreto, di consistente. È stato quindi naturale pensare ad un packaging di qualità, ma soprattutto al coinvolgimento nel progetto di altre forme d’arte: pittura, fotografia, video making. Il progetto doveva trasmettere l’IDEA di fondo, che fosse di integrazione e di completamento rispetto alla musica e ai testi". WISH: Piergiorgio Franceschelli, lead and backing vocals; Giorgio Simonetti, guitars, bass and backing vocals; Salvatore Patti, keyboards; Massimo Mercurio, drums. Info: Wish: https://www.wish-music.com/ Streaming BandCamp: https://wish-music.bandcamp.com/releases CD Baby: https://store.cdbaby.com/cd/wish11 Nel momento in cui ho chiuso la recensione del disco di Antonio Giorgio: "Golden Metal"; mi sono un attimo documentato su di lui. Questo di solito lo faccio prima di recensire, in questo caso qui c'è stato anche un dopo, perché volevo approfondire la conoscenza della persona oltre al musicista, visto che tanto mi aveva affascinato. Potenza dei social, ci siamo scritti in privato e dopo aver trovato svariate cose e luoghi in comune, abbiamo deciso di sentirci per una bella intervista da pubblicare. Ciao Antonio, benvenuto tra le pagine di Deliri Progressivi. Forte era la voglia di conoscerti meglio, anche alla luce della recensione che abbiamo fatto del tuo splendido album "Golden Metal". Ti va di raccontarci qualcosa di te per iniziare a conoscerci? Ciao Roberto, innanzitutto lasciami dire che è un grande piacere essere stato sia recensito che intervistato per il tuo bel magazine. Ho apprezzato particolarmente la tua recensione track by track; molto corretta dal punto di vista dei contenuti e delle corrispondenze non necessariamente dirette, ma comunque importanti con altre bands storiche del settore. Non apprezzo particolarmente chi nega certi ovvi rimandi, non è corretto, soprattutto agli occhi e alle orecchie degli ascoltatori, perché ogni musicista ha il suo percorso di formazione come semplice ascoltatore che in realtà non finisce mai, perché solo rimanendo ricettivo verso l’altro ci si può aprire a sempre nuove dimensioni sonore. Detto questo di me posso dire che prima di creare le mie canzoni e composizioni, sono stato e sono ancora un gran divoratore di Musica a 360 gradi e ovviamente il Metal riveste un ruolo assolutamente privilegiato, non perché lo consideri un genere superiore ad altri, ma semplicemente perché è giusto ad un certo punto del proprio percorso, intraprendere una strada che porti da qualche parte e il Metal per me è come sentirmi “a casa”, soprattutto quello più ispirato, non noioso e che cerchi di progredire o almeno si sforzi di essere originale e genuino. I prodotti fatti a tavolino non riescono mai a conquistarmi davvero e ci sono labels che li fanno in abuso, come se fosse un’industria che deve sfornare tot prodotti al mese…una cosa estremamente scorretta e svilente per l’aspetto più propriamente artistico. Il mio aspetto artistico è preponderante, essendo anche insegnante di Arte e laureato in Lettere con Indirizzo Moderno ma con indirizzo appunto “artistico”. l mio Golden Metal, si prefigge l’ardito compito di puntare appunto sulla dimensione più strettamente artistica del Metal che ovviamente è anche Rock, fratello maggiore del Metal per motivi anagrafici e di fatto anch'io ho cominciato con il Rock attraverso i primi gruppettini, ma già all’epoca, viravo verso sonorità più Hard e cazzute! Cercando news su di te (la curiosità non mi ferma mai), ho scoperto che hai fatto provini con band importantissime nel settore come: Kamelot e Royal Hunt. Raccontaci queste esperienze e cosa ti hanno lasciato. La Musica per me è una Passione che deve rimanere pura,nel momento in cui dovesse diventare solo un lavoro non sarebbe più tale. Mi sono capitate un paio di occasioni importanti con i provini per Kamelot & Royal Hunt in particolare, ma anche altre bands notevoli come: Conception (prima e dopo i Kamelot, essendoci di mezzo lo stesso singer, il bravissimo e talentuoso Roy Khan, sicuramente uno dei miei Top Singers), Lost Horizon & Beyond Twilight tra gli altri, ma nel caso fosse andata bene devo dire che non correvo pericolo, in quanto amo i classici di queste grandi bands e quindi sarebbe stato non un semplice lavoro su commissione o da format televisivo, dove sono altri a scegliere i brani da cantare per te, cosa senza senso perché una cover ha senso solo se appartiene al tuo background e legata a un tuo percorso di vita. Soprattutto per i Kamelot, l’occasione è stata grossa e inaspettata. Ci furono dei segnali premonitori attraverso un primo contatto su Facebook e per e-mail con il leader Thomas Youngblood, il quale espresse da subito parole di apprezzamento nei miei confronti che mi lusingarono non poco, paventando una possibile collaborazione per un suo progetto solista ad oggi mai realizzato. Ero un vero ammiratore del loro periodo migliore da “The Fourth Legacy” a “The Black Halo” e eseguii nel Teatro del mio paese natio Lioni nell’agosto 2008 ,un bel po’ di brani legati al concept di “Epica/The Black Halo” di cui si trova ancora traccia su youtube in tempi non sospetti: Fino ad allora nessuno avev fatto una cosa del genere e la cosa piacque particolarmente a Youngblood… ma da lì ad immaginare che Khan lasciasse la band e mi fosse concessa la possibilità di entrare, da perfetto sconosciuto e rimpiazzare uno dei miei singers preferiti se non “il preferito”, (non fosse altro per certe ovvie somiglianze di timbrica e estensione oltre che di personalità e addirittura date di nascita, essendo entrambi nati nei primi di Marzo) era una cosa a cui non riuscivo nemmeno a credere, essendo tra l’altro nel pieno della mia maturità vocale a 34 anni. Registrai 4 brani poi finiti nel cd bonus di “Golden Metal” e fui tenuto in sospeso per più di un anno, (facendo anche varie proposte come un nuovo concept che chiudesse con una Trilogia il concept faustiano di ”Epica” & ”The Black Halo”, cose che Youngblood apprezzò particolarmente, perché Roy Khan non era solo il singer ma il suo partner nel songwriting della band) per poi rovinare il tutto “chiacchierando”troppo con fans e non addetti ai lavori. Ecco, di sicuro in questa esperienza ho commesso gravi errori che mi sono costati cari (il giorno che fu annunciato Karevik, addirittura piansi per il rammarico) e che se potessi tornare indietro non rifarei, semplicemente tacendo. Ciò mi ha fatto maturare dal punto di vista professionale e se mi ricapitasse un’altra occasione del genere, non commetterei gli stessi errori. Rimango molto “attento”ai risvolti in seno ai Kamelot, anche perché li ho visti di recente dal vivo a Cremona per il “Luppolo in Rock” e ho conosciuto il loro nuovo batterista: Alex Landenburg, davvero in gamba e che non è escluso possa suonare nel mio nuovo album, visto che sono al momento sprovvisto di batterista Parliamo del tuo album "Golden Metal" ho scoperto un disco, fresco creativo, insomma molto arioso e ispirato. Ci racconti la genesi di queste canzoni e come è stato accolto? Con grande piacere, visto che lo considero un disco ancora fresco e per ora ancora il mio unico ufficiale insieme al Tributo ai Virgin Steele (band che adoro e di cui sono da sempre in contatto con il mio semi-mentore David Defeis a cui prima o poi farò un Tributo tutto mio tempo permettendo) “By the Gods-A Noble Tribute to Virgin Steele” a cui ho partecipato con un remake della bellissima “I Will Come for You”, insieme a membri della band bolognese Dreamsteel. Il disco o meglio le canzoni, sono nate in realtà già molto tempo prima della pubblicazione, alcune facevano parte di un progetto con un tastierista molto talentuoso e giovane che doveva chiamarsi: Human Gods e altre sono nate in tempi successivi, con la collaborazione di un chitarrista modenese sempre molto giovane, Enrico Di Marco e anche se ha abbandonato la nave “Golden Metal”, senza di lui il progetto non sarebbe mai ripartito. Si lavorava molto bene insieme, con scambio di files in guitar-pro e prove dal vivo insieme, una dimensione che mi piaceva particolarmente e lui era un ragazzo molto metodico e preciso, una cosa che apprezzo molto. Importantissima poi è stata la conoscenza con Dany All/Daniele Bisi degli Epic Power Metallers emiliani: FOGALORD (e anche dei Synthphonia Suprema) e di seguito di tutta la band sotto Limb Music che ha partecipato in toto alla realizzazione dell’album, anche se nel caso del chitarrista Paolini, solo per la title-track (così come il tastierista proveniente dal Symphonic Black Matteo Bulgarelli, altro modenese). Di fatto “Golden Metal”è un disco molto “emiliano” e insieme a Dany All & Nicolò Bernini, batterista non solo dei Fogalord ma anche dei Melodic/Prog Death Metallers Blaze of Sorrow e altre bands Symphonic/Power come i tedeschi Tragedian, l’ho prodotto e registrato proprio in terra emiliana, anche perché in quel periodo insegnavo a Modena. L’ultimo arrivato è stato Luca Gagnoni, incredibile e talentuosissimo chitarrista romano di Tivoli e degli Astral Domine (poi divenuti Veil of Conspiracy) e dei For my Demons, che infatti è l’unico ancora al mio fianco di questa vecchia line-up. Il suo apporto è stato fondamentale nei brani più Sinfonici e Progressivi ma anche negli assoli mozzafiato della title-track. L’accoglienza è stata molto positiva divenendo anche TOP ALBUM su alcuni siti come www.secretofsteel.net, una cosa che sicuramente fa molto piacere. Anche all’estero è stato ben accolto, venendo trasmesso da radio americane o apparendo su siti russi appena uscito, francesi, olandesi e greci, testate tedesche e francesi grazie al lavoro del mio label manager Gianni della Cioppa con la sua Andromeda Relix, ma in genere il disco è arrivato ovunque anche grazie al lavoro egregio della GT Music come distribuzione mondiale. E’ arrivato anche alla Tower Records, il più importante e grande negozio di dischi giapponese di Tokyo. Dalla sua uscita, sono passati ormai tre anni circa; hai in progetto qualcosa di nuovo? Lo spero perché avendoti ascoltato adesso l'acquolina per una tua nuova opera rock si fa sentire. Ti va di anticiparci qualcosa? Rimango piuttosto abbottonato per mantenere un po’ di suspence e di senso del mistero. Posso dirti che il disco sarà collegato in parte ancora a “Golden Metal”, ma si discosterà per alcune parti ancora più sperimentali e atmosferiche, soprattutto nel reparto sinfonico e ambient, visto che amo anche generi come appunto la Musica Sinfonica e Classica ovviamente (specie Romantica), ma anche più moderna come la New Age alla Yanni (che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere e non escludo qualcosa di clamoroso in tal senso), qualcosa di più elettronico come Vangelis o cinematografico come Goblin/Simonetti e John Carpenter. La data di uscita prevista è Marzo, ma chissà che non riesca a pubblicare qualcosa prima; magari un album di Metal Covers chiamato “ETERNAL METAL-Tales from the Twilight Zone” che copre un periodo di 30 anni di Grande Metal che va dal 1983 al 2013 e le canzoni saranno predisposte in questo senso cronologico, partendo da Ozzy con “Bark at the Moon” del 1983, arrivando ai Sabbath di “God is Dead?” con Ozzy appunto e chiudendo quindi idealmente un cerchio ma passando per ogni tipo di Metal: dai Dream Theater, ai Kamelot, dai Virgin Steele ai Savatage, dai Dokken a Yngwie Malmsteen e molto altro. Una cosa credo mai fatta da nessun’altro, ma a me piacciono le sfide di questo tipo, perché di base nasco come singer e interprete. Vorrei far uscire il disco anche come MusiCassetta, proprio per riallacciare quel legame con il Metal di una volta specie degli anni ’80/’90 di cui la MC, è simbolo di tipo di ascolto grazie al suo calore, potenza e comodità (anche attraverso il tape –trading dei demo e le nostre registrazioni dagli originali di amici, quando non c’era altro modo se non avevi denaro per comprare gli originali per noi studenti squattrinati davvero costosi). Perché fare solo Covers Metal ti chiederai… perché se pensi a un Musicista Classico, sai che farà covers solo di Classica e ormai il Metal Classico e del Passato è divenuto “Musica Classica”dei nostri giorni. Magari un giorno ne farò uno solo di Prog, uno solo di AOR, uno solo di Gothic/Dark Wave etc. Mi piace essere ”filologico”… sarà perché appunto insegno e vado a “periodi” e “correnti” storiche. Non amo gli albums di covers dove si mischia un po’ di tutto, passando dal Pop al Metal senza soluzione di continuità, forse solo l’operazione di Jorn Lande la trovo più o meno coerente in questo senso, perché il suo “Heavy Rock” cerca di avere un sound generalmente coesivo tra i vari generi trattati. I musicisti che collaboreranno al nuovo album saranno i soliti di Golden Metal o qualcosa è cambiato? Della vecchia line-up è rimasto solo il prode Luca Gagnoni e ci saranno nuovi musicisti di cui mantengo ancora il riserbo per annunciarli in toto nei prossimi comunicati stampa, anche perché fanno parte di altre bands già conosciute e in attività. Ognuno ha portato qualcosa di nuovo, soprattutto nel settore sinfonico/tastieristico, dove mi sono avvalso di ben due tastieristi entrambi bravissimi. Con uno di essi in realtà, avevo già collaborato e arrangiato insieme una prima versione molto più sinfonica e wagneriana di “Golden Metal”, che fu la prima canzone scritta appositamente per un progetto solista. Ma devo dire che il grosso del lavoro, l’ho svolto proprio con Luca, che ha fatto anche tutte le covers facendo un lavoro incredibile e straordinario, perché non è da tutti mostrare una tale versatilità per me fondamentale e elemento davvero”Golden”!! Per quanto riguarda concerti live; Ti vedi pronto per affrontare un tour Antonio Giorgio? Purtroppo questa è l’unica nota dolente al momento perché non mi sento di promettere nulla in tal senso, visto che ogni musicista è già impegnato con la propria band sul fronte studio e live e anche la distanza geografica è notevole. Rimango aperto ovviamente a questa possibilità, perché suonare dal vivo è importanza “vitale”. Come ho letto da una vecchia intervista di Sammy Hagar dei miei eroi giovanili (i Van Halen o meglio “Van Hagar”ovviamente), "Se il registrare in studio è come lavorare per il Cinema, dove puoi girare lo stesso Ciak varie volte e essere più perfetto, il suonare dal vivo è come il Teatro, dove conta solo la prima, hai un contatto diretto con il pubblico e vince chi sa trasmettere in maniera più “diretta” e sincera queste emozioni". Cosa non semplice e che solo i grandi possiedono. Di recente sono entrato molto in sintonia con i ragazzi dei Lacuna Coil, (attraverso la conoscenza di Cristina Scabbia avvenuta in un masterclass a Foggia lo scorso Dicembre) Devo dire che in questo li ritengo anche superiori ai Kamelot stessi, ormai sono una band incredibilmente internazionale e iper-comunicativa, Cristina ormai è una Regina del Metal e del Rock e non può che avere tutta la mia stima e riverenza. Ho imparato davvero molto dal suo modo di porsi al pubblico e sarebbe bello fare prima o poi un duetto come le ho già proposto più volte. Ovviamente andare in Tour con loro sarebbe il massimo per una band italiana. E voglio solo anticipare che un nuovo brano (“In Your Eyes (Emerald Light)” ), è ispirato proprio a lei e al nostro incontro. In lei ho trovato una nuova Musa e dal punto di vista privato è stata una boccata d’ossigeno dopo un periodo molto nero e buio, a seguito della perdita della persona più importante della mia vita avvenuta nel 2017. Il loro nuovo lavoro: “Black Anima” è nettamente il più riuscito e completo; sta riscuotendo un grosso consenso di pubblico e critica e non posso che gioirne, perché è tutto meritato ed è un album a suo modo Epico e diverso dal loro tipico stile…più “Golden”!! Ti è mai venuto voglia di far parte di una band? Certo, come detto per i Kamelot ci sono andato molto vicino e in passato avevo una band Prog con il mio fonico e amico di vecchia data: Piero Sanacore (una militanza anche nei Prog Metallers Soul Secret) e ho provato per ben due volte per i miei amici Heimdall, con i quali sono sempre in contatto, anche perché Fabio Calluori, ha un bellissimo e professionalissimo studio di registrazione a Santa Tecla (Salerno), il Sonic Temple Studio, dove il mio amico Luca Sellitto degli Stamina, ha registrato il suo fantastico debut solo, con una line-up incredibile, con Goran Edman e Henrich Brockman dei N’Tribe ed ex-Royal Hunt e Evil Masquerade alla voce. Un cantante di razza è sempre alla ricerca di una band già avviata e di successo, mai dire mai!!! Anche per i Kamelot stessi!! Prima di salutarci, ti va di mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi? Certamente!! Un saluto epico a tutti voi che seguite e amate con grande passione la bella Musica e il Grande Metal. Stay Golden e rimanete sintonizzati!! Ovviamente un super saluto a te Roberto, grazie mille!!! Roberto Bruno Album omonimo d'esordio per i Desounder, band veronese del rooster Andromeda Relix. La band che si è fatta conoscere sui palchi per la loro carica e la loro padronanza, è formata da ottimi musicisti e da una voce notevole come quella di Eleonora Nory Mantovani. L'errore più grande da fare con i Desounder è avvicinarli ai Lacuna Coil, questo per via della voce femminile, ma credetemi sarebbe veramente un errore grossolano e senza senso. Reverse / Man From The Moon: Si parte con la intro. In primo piano una chitarra stile Angus che apre alla potente voce di Eleonora, per la vera song di inizio album. Una grande canzone, molto rock, molto elegante, insomma "molto tutta" ed è già un grande inizio. Si fa notare decisamente anche il chitarrista Nicolò La Torre, decisamente devastante. "Dear John": mi sconvolge positivamente, con una sezione fiati bella e inaspettata. Una canzone decisamente potente, che mescola blues e hard rock con un gusto incredibile. Ma quanta bellezza signori, una band così è decisamente di livello alto e sopraffino. "Pain": Diamo gas e andiamo verso il rock più duro. Ma non aspettatevi un classico hard rock anzi; qua ci sono cambi di tempo, potenze ma anche melodie, che coadiuvate dalla voce e la rabbia della chitarra, sfornano un'altro grande pezzo. "I Take My Time": Mi riporta agli anni '90, con un sound più morbido, quasi una semi ballad, ma anche un qualcosa musicalmente grunge. Questa band mi colpisce davvero e mi sorprende sempre di più. "Prisoner": Acceleriamo di nuovo, certo è che qui non ci si abitua mai. Non troverete mai un solo stile in questo album e sarà proprio una delle armi vincenti di questi Desounder. Davvero ottimi musicisti, addirittura scorgo anche del buon prog hard. "The King's Entrance": dura solo un minuto ma va considerata, tanto è bella. La chitarra, mi porta ai mitici Cinderella ma con una voce completamente pulita. "King Of Nothing": Un hard, al limite del marcio con una mescolanza blues di notevole impatto. Un colpo ad effetto che arriva dagli anni '80, notevole. Credetemi ha ancora di più alzato il livello dell'album, che era già piuttosto elevato. "The Void Of Absence": Ok è una ballad ... e qui mi alzo in piedi e applaudo con tutto il mio stomaco oltre che con le mani naturalmente. D'altronde o le sai fare oppure ... non le fare. E qui credetemi i Desounder la fanno benissimo. "Save Our Souls": È l'hard rock il dna vero di questo disco. Eccone una prova concreta. "You Fall Again": Come sopra il finale è tutto hard, la chitarra di Nicolò ha quasi un sound alla The Cult di Electric, ma molto più elegante. Album che fece incazzare tanti e che è stato riscoperto a distanza di anni. Direi un gran finale degno per questo gran bel disco. Il primo che mi dice che in Italia non c'è musica rock di alto livello, lo mangio; però prima gli faccio ascoltare l'album dei Desounder, giuro! I Desounder sono: Eleonora Nory Mantovani: voce Martino Pighi: batteria Nicolò La torre: chitarra Matteo Valle: basso Roberto Bruno PINK SONIC: AL VIA STASERA DAL TEATRO SAN DOMENICO DI CREMA (CR) “EUROPEAN PINK FLOYD EXPERIENCE TOUR” per la prima volta nei teatri d’Italia! L’EUROPEAN PINK FLOYD EXPERIENCE TOUR dei PINK SONIC, il tour che vedrà la band esibirsi live per la prima volta sui palchi dei principali teatri italiani, parte questa sera, lunedì 18 novembre, dal Teatro San Domenico di Crema – CR, (Piazza Trento e Trieste, 6 - inizio spettacolo ore 21.00 – concerto SOLD OUT). I PINK SONIC porteranno live uno spettacolo fresco ed emozionante, della durata di 140 minuti, con un puro approccio rock alla musica della band inglese. La riproduzione fedele dello stile di Gilmour, l’intesa e l’interazione tra i musicisti, le luci, i laser e l’immancabile schermo circolare di 5 metri fornito di 32 luci rendono gli show dei Pink Sonic un’esperienza unica della musica pinkfloydiana dal vivo, non solo per i virtuosismi tecnici dei singoli artisti ma anche per l’utilizzo meticoloso della stessa strumentazione musicale. Queste tutte le date del tour, prodotto da JM Production e Dimensione Eventi (calendario in continuo aggiornamento): 18 novembre - Teatro San Domenico - Crema (CR) SOLD OUT 22 novembre - Palazzo Dei Congressi - Lugano 21 dicembre - Auditorium Parco della Musica Sala Sinopoli - Roma 27 gennaio - Teatro Manzoni - Milano 08 marzo - Gran Teatro Geox - Padova 21 marzo - Teatro Morato - Brescia 26 marzo - Teatro Concordia - Torino 28 marzo - Tuscany Hall (ex-Obihall) - Firenze 01 aprile - Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine 08 aprile - Teatro Filarmonico - Verona 21 aprile - Europaditorium - Bologna 23 aprile - Teatro Lyrick - Assisi I biglietti per le date del tour sono disponibili in prevendita sul sito ufficiale dei Pink Sonic: www.pinksonicshow.com La band è composta da: Francesco Pavananda (chitarra, voce principale), William Moor (batteria), Michele Lavarda (basso e voce), Gioel Stradiotto (tastiere), Gabriele Andreotti (sassofono), Marco Marinato (chitarra ritmica), Valerie Buckley (voce), Manuela Milanese (voce), Nicole Stella (voce). I Pink Sonic sono una band veneta nata nel 2011 da un’idea di Francesco Pavananda, il frontman del gruppo. Hanno all’attivo oltre 200 concerti sia in Italia che all’estero e sono stati protagonisti nel 2013 di una tournée che ha visto la partecipazione di Lorelei e Durga Mc Broom – le due famose coriste dei Pink Floyd che si sono ritrovate a cantare in Italia dopo oltre 20 anni dal loro ultimo concerto con la formazione originale a Venezia nel 1989. I Pink Sonic sono una celebrazione della musica dei Pink Floyd. La fortuna di questo progetto si basa sul preciso studio fatto da Pavananda nel tentativo di ricreare, quasi filologicamente, le medesime sonorità e le spettacolarizzazioni dei Pink Floyd, trasformando lo spettacolo in uno show unico nel suo genere. www.instagram.com/pinksonicshow www.facebook.com/pinksonic www.pinksonicshow.com Improvvisamente avvicinandosi il buio della sera, un disco risuona nella redazione di Deliri Progressivi. Si tratta di "Blue" disco d'esordio degli italianissimi: Life In The Woods, band romana che ha fatto uscire come esordio questo Ep di 5 canzoni, interamente prodotto dal bravissimo Gianni Maroccolo. Tramite i social e le chiacchiere con le altre testate musicali, ne avevo già sentito parlare e sinceramente, con toni molto entusiastici, poi ieri sera è arrivato in redazione e che si deve fare in questo caso? Zac scatta la recensione. La fortuna di dirigere un magazine di musica e spettacolo come il nostro è che ti capita l'opportunità di poter ascoltare tanta musica, a volte ... insomma ... a volte eccellente. Le prime note di "Blue" mi fanno già sperare per fortuna nella seconda ipotesi e così dopo averlo ascoltato in loop almeno una ventina di volte ne posso parlare con voi. "Manifesto": Apre il disco e mi apre già anche i polmoni, perché è proprio una sana ventata di rock-blues, che colpisce molto forte al cuore il sottoscritto. È come se i Led Zeppelin avessero incontrato il grunge. Fusione perfetta. Dopo un sognante intermezzo psichedelico credo di sitar, arriva un finale emozionante, hard, nella sua forma, molto vicino allo splendido sound dei Kula Shaker. "Hey Blue": Trovo tanta purezza in questa canzone, una ballad acustica. Una poesia musicata, da ascoltare al buio sotto un cielo stellato d'estate. Emozionante. "Nothing is": Mamma mia cos'è questa!!!!! Continuo a sentire del grunge mescolato al blues. Canzone, che se fosse stata inserita nell'ormai mitico album dei Temple of the dog (per chi non lo conoscesse un vero capolavoro), non avrebbe assolutamente sfigurato. Pieni voti!!! "The ballad of no one": è decisamente sound americano. La vedrei così bene in una colonna sonora di un film, che tanto immagino la scena. Più che sognante, è malinconica e commovente, ma non per questo di certo noiosa. Comunque questi ragazzi ci sanno veramente fare. "Man of constant sorrow": Riecco si alza l'acido del suono. Di nuovo il grunge che incontra il blues. Una cover in chiusura, che ha il suo perché al'interno di questo disco, semplicemente per il fatto che rappresenta davvero il sound di questi splendidi ragazzi romani. Posso chiudere l'analisi dicendo che sicuramente questa versione è migliore di quella di Dylan? Beh ... ormai l'ho fatto. I Life In The Woods sono una forza della natura. La strada intrapresa in questo momento attuale è molto difficile, certo è che se questo è l'inizio, magari mercati come quello americano non esiteranno ad accorgersene in modo tardivo. Intanto però noi li abbiamo scoperti e ce ne siamo innamorati. Life In The Woods: Logan Ross, chitarra e voce, Frank Lucchetti, basso, Tomasch Lesny, batteria Roberto Bruno Dopo aver attraversato tutta l’Italia RON: LUNEDÌ 23 DICEMBRE CONCLUDE “LUCIO!! Il tour” l’omaggio live di Ron all’amico di sempre Lucio Dalla AL TEATRO EUROPAUDITORIUM DI BOLOGNA UNA SPECIALE DATA CONCLUSIVA PROPRIO NELLA CITTÀ NATALE DI LUCIO IL COMUNE DI BOLOGNA CONFERIRÀ A RON LA TURRITA D’ARGENTO Dopo aver attraversato tutta l’Italia, Ron concluderà “Lucio!! Il Tour”, l’omaggio live all’amico di sempre Lucio Dalla, il prossimo 23 dicembre al Teatro EuropAuditorium di Bologna (Piazza della Costituzione, 4 – ore 21.00). Una data speciale, quella di Bologna, che diventa la perfetta chiusura dell’importante tour, partito a maggio 2018 dal Teatro Dal Verme di Milano e che vedrà la sua conclusione nella città che ha dato i natali a uno dei più importanti cantautori italiani, Lucio Dalla. Il comune di Bologna ha inoltre annunciato che a Ron sarà conferita la TURRITA D’ARGENTO. «Ron è un autore straordinario che con la sua creatività ha saputo innovare il linguaggio della musica italiana. È un piacere annunciare che il sindaco Virginio Merola ha deciso di conferirgli la Turrita d'Argento che gli consegneremo in Comune in occasione del concerto - afferma l'Assessore alla Cultura e Promozione della città del Comune di Bologna Matteo Lepore - A questo proposito, desidero ringraziare Ron perché al Teatro Europauditorium ricorderà Lucio Dalla come un'icona della nostra musica e ci affiancherà nel promuovere la sua arte e la sua figura come patrimonio culturale internazionale». «Cantare Lucio Dalla è un’esperienza che mi ha insegnato a capire tutta la sua grandezza, la sua unicità», dichiara Ron. «Il tour di Ron è stato un grande omaggio a Lucio Dalla e soprattutto un ricordo affettuoso da parte di un caro amico che Fondazione Lucio Dalla insieme a Pressing Line è oggi felice di avere l’occasione di ringraziare. Siamo davvero felici che il tour si concluda a Bologna rinnovando l’affetto che ha sempre legato Lucio alla sua città e auguriamo una grande accoglienza a Lucio!! che a Bologna tra l’altro riporterà l’inedito “Almeno pensami” che, partito dallo “Studiolo” di Lucio di Via D’Azeglio, affidato con gioia alla magica interpretazione di Ron in occasione di Sanremo 2018, ha emozionato tutta l’Italia», dichiara Andrea Faccani, Presidente della Fondazione Lucio Dalla. Ron racconta Lucio, dall’infanzia agli ultimi tempi, attraverso le sue canzoni, con video e foto inediti per uno spettacolo pensato come una pièce teatrale. L’artista, infatti, presenta al pubblico una scaletta ricca e variegata contenete i brani più importanti che Ron e Lucio hanno scritto insieme e molti altri brani del repertorio di Dalla, da “Piazza Grande” ad “Henna”, da “Anna e Marco” a “Tutta la vita”. Canzoni che sono parte integrante della storia della musica italiana, alcune delle quali sono state reinterpretate da Ron e raccolte nell’album “Lucio!” (uscito a marzo 2018 e contenente anche il brano “Almeno Pensami”, inedito di Lucio Dalla interpretato da Ron in occasione del Festival di Sanremo 2018) e nel disco live “Lucio!!”, uscito lo scorso aprile. Omaggio al grande artista, il disco “Lucio!!” è composto da undici brani: otto duetti registrati durante il live al Teatro Romano di Verona, un duetto registrato in studio insieme a Federico Zampaglione sulle note del brano “Felicità”, e due brani, “Anna e Marco” e “Tutta la vita”, interpretati unicamente da Ron e registrati appositamente in studio per l’occasione. Per la realizzazione del disco “Lucio!!” si ringraziano tutti gli artisti presenti nell’album e i rispettivi management, i cugini di Lucio e la Fondazione Lucio Dalla. I biglietti del concerto sono disponibili su Ticketone.it, sul sito ufficiale del Teatro (www.teatroeuropa.it) e presso la biglietteria del Teatro Europauditorium, aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, e del Teatro Celebrazioni (via Saragozza 234, Bologna), aperta dal martedì al sabato, dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Per informazioni: 051.372540 – 051.6375199 – info@teatroeuropa.it www.ron.it www.facebook.com/Ron.ufficiale NANOWAR OF STEEL "Ladder To Valhalla" Tour 2020: Tre unici appuntamenti italiani a Carnevale11/18/2019 NANOWAR OF STEELLADDER TO VALHALLA TOUR 2020 TRE UNICI APPUNTAMENTI ITALIANI A CARNEVALE 2020 Tre unici appuntamenti 2020 nel nostro Paese per NANOWAR OF STEEL, una delle migliori Power Fun Epic Metal band di sempre, attualmente in tour in Europa, freschi di firma per NAPALM RECORDS e in uscita con un nuovo singolo a dicembre. Partiranno giovedì 20 febbraio da Collegno (TO) presso PAD14, saranno poi venerdì 21 febbraio al Vox di Nonantola (MO) per chiudere sabato 22 febbraio a Roma presso "Mascarata - Carnevale di Feudalesimo e Libertà" che si terrà a Largo Venue. I biglietti per la data romana saranno in vendita sul circuito ufficiale Ticketone e Mailticket da mercoledì 20 novembre alle 11:00. Il singolo in arrivo si chiama "Valhalleluja", vede come ospite speciale Angus McFife XIII dei Gloryhammer e uscirà il prossimo venerdì 13 dicembre per Napalm Records. Tre esclusivi appuntamenti italiani per tutto l'anno prossimo, a Carnevale, per la formazione romana, band di riferimento del genere Metal Demenziale Italiano ed Internazionale da oltre 15 anni, con centinaia di concerti in Italia ed Europa (hanno diviso il palco con Gamma Ray, Exodus, Hammerfall, Amorphis, Lacuna Coil, Paradise Lost, Eluveitie, Mago De Oz) e tre album alle spalle. L'ultimo brano Norwegian Reggaeton ha già raggiunto quasi 4 milioni di views e il più recente full-length Stairway To Valhalla (AudioGlobe, novembre 2018) ha venduto oltre mille copie in pochi mesi ed è probabilmente il più grande album Happy-Metal di tutti i tempi, rappresentazione di un viaggio unico attraverso il sub-universo del metal: ogni brano con uno stile diverso, ma sempre pregno di quell’ironia unica che sprizza dai testi e dalle melodie della band. NANOWAR OF STEEL 'Ladder To Valhalla' Tour 2020 Giovedì 20 febbraio 2020 - PAD14 - Collegno (TO) Biglietti: 12 € + prev. / 15 € in cassa il giorno del concerto Venerdì 21 febbraio 2020 - VOX - Nonantola (MO) Biglietti: 12 € + prev. Sabato 22 febbraio 2020 - "Mascarata - Carnevale di Feudalesimo e Libertà" c/o Largo Venue - Roma Biglietti: 15 € + prev. su Ticketone e Mailticket / 18 € in cassa il giorno del concerto CONTINI L'ex voce de Il Genio Alessandra Contini annuncia le prime date del nuovo tour 21/11 | Bari | Bilabì - free entry 05/12 | Bologna | Mikasa - 5 € 07/12 | Firenze | GLUE - free entry 12/12 | Perugia | Marla free entry 13/12 | Milano | Circolo Ohibò 8 € 10/01 | Macerata | Terminal 5 € 11/01 | Pescara | Babilonia free entry 27/02 | Terni | Mishima free entry 28/02 | Sora (FR) | Deliri free entry 29/02 | Teramo | Sound 5 € CONTINENTALE è il primo album solista, uscito lo scorso 3 maggio per UMARecords Dopo l'esperienza con Il Genio, Alessandra Contini, in arte CONTINI, ha presentato il suo primo disco solista, CONTINENTALE, uscito lo scorso maggio per Uma Records e accompagnato dal video/singolo COMPLIMENTI, in cui affronta il tema dell'invisibilità femminile. "Ho praticato l’invisibilità per un po' di tempo non per formalismo e nemmeno perché cercavo una scappatoia, solo perché fortemente attratta dal capire cosa succedeva senza di me". Ecco le prime date del nuovo tour. 21/11 | Bari | Bilabì - free entry 05/12 | Bologna | Mikasa - 5 € 07/12 | Firenze | GLUE - free entry 12/12 | Perugia | Marla free entry 13/12 | Milano | Circolo Ohibò 8 € 10/01 | Macerata | Terminal 5 € 11/01 | Pescara | Babilonia free entry 27/02 | Terni | Mishima free entry 28/02 | Sora (FR) | Deliri free entry 29/02 | Teramo | Sound 5 € “Lavorare al mio disco solista è stato come riscoprire il mio continente interiore. Ogni canzone è una tappa, un breve episodio del mio viaggio personale che ho deciso di rivelare agli altri. E, in questo disco, io non sono un Genio.” LINK UTILI MIETTA È online il videoclip di “Cloro” nuovo singolo di Mietta. È online il videoclip di “Cloro” (etichetta discografia Platinum - BELIEVE DIGITAL distribuzione), nuovo singolo di Mietta, attualmente disponibile in digital download e in rotazione radiofonica. Mietta racconta così il brano, scritto da Karin Amadori, Valerio Carboni e Vincenza Casati e prodotto artisticamente da Diego Calvetti e Valerio Carboni: "Mi sono sentita subito a mio agio con questa canzone, è la giusta conseguenza di "Milano è dove mi sono persa". Ci sono due cose che mi piacciono di questo brano: il testo, che riesce a essere di qualità pur con l’uso di parole inconsuete come CLORO, e toccare momenti di poesia come con “se vuoi ti parlo di mio padre ma senza usare la parola distante”, e poi la grammatica musicale, mai banale, che, allo stesso tempo, riesce invece a regalare una canzone che si ricorda dopo il primo ascolto. Finalmente ho dei brani che, per la loro struttura, pur di spessore, mi consentono di regalarvi una Mietta inedita, più leggera dolcemente in bilico tra l’ironia e tenacia di chi è pronta a portare in pubblico mondi musicali tenuti sempre nascosti, conservati nel proprio cuore; forse anche a costo di stupire.”. KELIS: per la prima volta live in Italia il 12 marzo a Milano per celebrare 20 anni di carriera11/18/2019 HA FATTO BALLARE IL MONDO INTERO CON I SINGOLI ‘MILKSHAKE’, ‘TRICK ME’ E ‘ACAPELLA’ HA COLLABORATO CON ARTISTI DEL CALIBRO DI: BUSTA RHYMES, USHER, MOBY, NAS, DURAN DURAN… IN ITALIA PER LA PRIMA VOLTA CON UNO SHOW FORMIDABILE PER CELEBRARE I 20 ANNI DELL’ALBUM ‘KALEIDOSCOPE’ KELIS GIOVEDÌ 12 MARZO 2020 @ FABRIQUE - MILANO Prezzi Biglietti Posto Unico € 30 + diritti di prevendita Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation dalle ore 10:00 di mercoledì 20 novembre Biglietti disponibili su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 10:00 di venerdì 22 novembre L'organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali. Nata e cresciuta ad Harlem, New York, Kelis Rogers, meglio conosciuta solo con il suo nome, è diventata famosa per la prima volta grazie al brano Got Your Money di Ol Dirty Bastard. Sono seguiti anni di successi con brani che hanno dominato le classifiche di tutto il mondo, milioni di album venduti e numerose hit da Top 10. Ha pubblicato sei album, ha vinto Brit, Q e NME Awards ed è stata nominata per due Grammy Awards. Il suo ultimo album Food, realizzato con una band dal vivo e una sezione di corni, crea un suono che è radicale, crudo e pieno di sentimento senza mai essere retrò. Al momento della pubblicazione, l'album è stato elogiato come uno dei suoi lavori più avventurosi. Kelis ha fatto un tour in ogni angolo del mondo, si è esibita in tutti i principali festival e ha condiviso il palco con i più importanti artisti al mondo. Icona e musa nel mondo della moda sin dai primi giorni della sua carriera, è celebrata per il suo stile personale, creativo e lungimirante che rispecchia la sua musica. Alla carriera musicale, Kelis affianca quella da chef in tv con Le Cordon Bleu con numerosi speciali televisivi sulla cucina, con il suo libro di debutto My Life on a Plate e con una fiorente serie imprenditoriale con Bounty & Full. https://www.facebook.com/i.am.kelis/ https://twitter.com/kelis https://www.instagram.com/kelis/ INFO: http://www.livenation.it OMAR PEDRINI IL 2 DICEMBRE AL FABRIQUE DI MILANO CON “TIMORIA – VIAGGIO SENZA VENTO” L’ULTIMO CONCERTO IL ROCK NON MORIRÀ MAI Un evento unico, un incontro tra musica, letteratura e arte per celebrare UNA PIETRA MILIARE DEL ROCK ITALIANO! CON TANTI OSPITI EUGENIO FINARDI, MAURO PAGANI, NICOLAI LILIN, MATTEO GUARNACCIA LA PROIEZIONE IN ANTEPRIMA DEL DOCUFILM “LAWRENCE. A LIFE IN POETRY” uno straordinario documento di Giada Diano ed Elisa Polimeni sulla vita di Lawrence Ferlinghetti …e gli speciali DJ Set di DJ DULI e DJ JOAO Il 2 dicembre OMAR PEDRINI sarà protagonista al Fabrique di Milano con “TIMORIA- VIAGGIO SENZA VENTO, l’ultimo concerto”, un evento unico per celebrare uno degli album dei Timoria che ha cambiato le sorti del rock italiano anni 90, a 26 anni dall’uscita. Non solo un concerto ma un vero e proprio “art rock party”, come lo stesso Pedrini lo definisce: un incontro tra musica, letteratura, cinema per una giornata all’insegna dell’arte e della cultura. Tanti gli ospiti che si alterneranno sul palco: da Nicolai Lilin (scrittore e tatuatore siberiano) che parlerà del rock in Russia ai tempi del comunismo e della situazione globale climatica a Matteo Guarnaccia (artista e scrittore, figura fondamentale della psichedelia italiana), fino ad arrivare ad Eugenio Finardi e Mauro Pagani, ospiti dell’originale “Viaggio Senza Vento” che, per la prima volta dopo 25 anni, duetteranno con Omar rispettivamente sulle note di Verso Oriente e Lombardia. Inoltre, ci sarà la proiezione del docufilm “Lawrence. A Life in poetry” di Giada Diano ed Elisa Polimeni, uno straordinario documento su e con l’amico ed editore, “papà” della Beat Generation, Lawrence Ferlinghetti. Ma non finisce qui…ci sarà anche spazio per un rock DJ set a cura di DJ DULI da Vigevano e DJ JOAO da Brescia per far ballare il pubblico prima e dopo il concerto. “TIMORIA- VIAGGIO SENZA VENTO, l’ultimo concerto” sarà una vera e propria festa per augurare lunga vita al rock and roll e a tutte le arti che dialogano col rock, che non è solo musica ma tanto altro… “Viaggio senza vento” è un concept album che racconta una storia unica. Non è fatto da 21 canzoni singole, ma è strutturato come una vera e propria opera rock. I testi parlano della stessa persona dalla prima canzone alla ventunesima, un po’ come se fosse un film o un’opera teatrale. Racconta la storia di Joe, che era il mio alter-ego, un ragazzo con problemi ovviamente di droga che finisce in carcere. Poi però reagisce, fugge dal carcere, va in oriente dove trova l’amore, la spiritualità che gli mancava e quindi torna in Italia sotto forma di guerriero; è un po’ la trasformazione di un ragazzo perdente che rinasce guerriero dopo un viaggio, un lavoro su se stesso.” (Omar Pedrini) I biglietti per l’evento sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali. Ecco la lista dei 21 brani presenti in “Viaggio senza vento” che l’artista porterà sul palco:
MAURO PAOLUZZI: IL RE MIDA DELLA CANZONE D’AUTORE ITALIANA Mauro Paoluzzi (nato a Roma il 1º novembre 1949, residente a Milano per lavoro) è un compositore, arrangiatore, produttore discografico e polistrumentista che lavora ed ha lavorato al fianco tra i più famosi artisti italiani e stranieri dalla fine degli anni ’70 ad oggi. Oggi, “suonati i 70 anni”, è un’occasione ed un dovere ricordare e riavvolgere il nastro sui suoi 50 anni ed oltre di attività e carriera nel settore musicale italiano. Con alle spalle una carriera intrisa di successi e collaborazioni il Maestro Mauro Paoluzzi ad oggi non si è mai fermato. E’ un artista cui piace mettersi alla prova dopo ogni suo successo (e di successi nella sua vita ne ha avuti veramente tanti) premiati con diversi Dischi d’Oro e di Platino. Una lista interminabile, dove non basta sfogliare Wikipedia o altri siti specializzati. Per citarne alcuni, tra album e canzoni: “America”, “Latin Love”, “Prima Donna” di Gianna Nannini, tutti i primi venti album di Roberto Vecchioni, “Oro”, “Lei Verrà”, “Mediterraneo”, “Come Monna Lisa”, “Sirtaki” di Mango, e poi ancora collaborazioni con Anna Oxa, Mina, Fabio Concato, Loredana Bertè, Antonello Venditti, Salvatore Adamo, Bluvertigo e molti molti altri, vendendo negli anni più di 35 milioni di dischi in tutto il mondo. La sua è una strada ancora tutta in cammino e come ogni vero Artista che si rispetti, senza mai adagiarsi sugli allori, Paoluzzi è sempre alla ricerca di nuovi e veri artisti con cui creare musica. In tutti i suoi lavori si percepisce la scrupolosità e il gusto degli arrangiamenti, come confermano le parti strumentali e la produzione del suo penultimo lavoro in “Hostaria Cohen” di Arianna Antinori del 2017, totalmente da lui scritto, prodotto, diretto ed arrangiato nonché il primo album della giovane band prog-rock Deshedus, di cui Paoluzzi è produttore e arrangiatore. Il 2019 con Gianna Nannini è stato un anno ricco di lavoro e sono riservate ancora nuove sorprese per il 2020. Paoluzzi è infatti compositore di diversi brani del nuovo album “La Differenza” di Gianna Nannini in uscita a Novembre. Con Gianna Nannini, Paoluzzi nel 2018, è apparso su Sky Arte HD su “33 Giri Master”, invece martedì 19 Novembre, alla triennale di Milano nella Milano Music Week si terrà l’evento in onore a Pino Mango “Tutto L’Amore che Conta Davvero” con la partecipazione di Mogol, Mara Maionchi, Alberto Salerno e Laura Valente (moglie di Mango) e la rappresentanza della Warner Chappell Music. In questa occasione i sopracitati ripercorreranno i momenti vivi e veri della creazioni di quei brani che hanno reso Mango un artista immortale. Inoltre, segnaliamo l’apparizione di Paoluzzi su Sky Arte HD con “Io e Lei – La Vita di Janis Joplin” della MaGa Production, con l’attrice Greta Scarano e un live-set di Paoluzzi e Arianna Antinori, che andrà in onda da venerdì 29 Novembre 2019. Dal 2020 il Maestro Paoluzzi sarà inoltre curatore di produzioni analogiche denominate “Old School” in collaborazione con il Forward Studios di Massimo Scarparo a Grotta Ferrata (Roma) e con Carlo Lecchi, presidente e fondatore di A.V.I. – Associazione Vinile Italiana. Ma, a spettro più ampio, per dare ancora un’idea del Maestro Paoluzzi, ha lavorato con successo anche nel mondo delle colonne sonore di film come per “Renegade – Un Osso Troppo Duro” di E.B. Clucher, nonché di sigle di programmi TV e jingle per spot pubblicitari come per Striscia la Notizia di Antonio Ricci, Antica Gelateria del Corso con regia di Tom Scott, Renault con il brano “Just Like Rolling Stone”, Brooklyn, Vivident (spot vincitore del premio “30 Secondi 2001”), Cameo con il brano “I Can’t Stop Loving You”, Lambretta (con Valeria Marini) e altri ancora. Non ci resta che aspettare ed ascoltare quale altra magia musicale ci regalerà il Maestro Paoluzzi. BIOGRAFIA BREVE: Influenzato dal beat, negli anni ’60 inizia a suonare la batteria nel complesso musicale I Killers, nel 1965 con I Ragazzi dai Capelli Verdi poi dal ’66 al ’70 con i Four Kents. Nel 1970 sostituisce Tony Cicco nella Formula 3 di Lucio Battisti e nel 1971 entra come batterista nei Nuovi Angeli, contribuendo al successo di canzoni quali “Donna Felicità”, “Singapore” e “Anna da Dimenticare”. E’ proprio grazie ai Nuovi Angeli che conosce Roberto Vecchioni, autore di molte canzoni incise dal gruppo, con il quale inizierà ben presto l’attività di session man ed in seguito di produttore discografico ed arrangiatore – a partire dall’album “Ipertensione” del 1975 – iniziando a suonare anche le parti di chitarra. Di seguito alcuni tra i principali dischi che hanno goduto Disco d’Oro certificato FIMI in cui Mauro Paoluzzi ha collaborato: “Samarcanda” di Roberto Vecchioni (1977), “Il Mio Mestiere” di Gino Paoli (1977), “Galabuig” di Roberto Vecchioni (1978), “California” di Gianna Nannini (1979), “Montecristo” di Roberto Vecchioni (1980), “America” di Gianna Nannini (1981), “Latin Lover” di Gianna Nannini (1982), “Sotto la Pioggia” di Antonello Venditti (1982), “Hollywood – Hollywood” di Roberto Vecchioni (1982), “Puzzle” di Gianna Nannini (1984), “Il Grande Sogno” di Roberto Vecchioni (1984), “Anna Oxa” di Anna Oxa (1985), “Bei Tempi” di Roberto Vecchioni (1985), “Io nascerò” di Loretta Goggi (1986), “Milady” di Roberto Vecchioni (1989), “Sirtaki” di Mango (1990), “Cosa Ti Farei” di Fiordaliso (1990), “Per Amore Mio” di Roberto Vecchioni (1991), “Camper” di Roberto Vecchioni (1992), “Come l’Acqua” di Mango (1993), “Blumùn” di Roberto Vecchioni (1993), “El Bandolero Stanco” di Roberto Vecchioni (1997), “Sogna Ragazzo Sogna” di Roberto Vecchioni (1999), “Notti, Guai e Libertà” di Patty Pravo (1999), “Sembra Ieri” di Edoardo Bennato (2000) e “Vincent Live” di Roberto Vecchioni (2000). Inoltre Disco D’Oro e Disco di Platino per “Robinson” di Roberto Vecchioni (1979), “Fiore di Maggio” di Fabio Concato (1984), “Odissea” di Mango (1986), “Studio Collection” di Roberto Vecchioni (1998) e “Live- Patty Pravo” di Patty Pravo (1999). Mauro Paoluzzi è inoltre autore di queste canzoni: “America” di Gianna Nannini (1979), “La Città Senza Donne” e “L’anno che è Venuto” di Roberto Vecchioni (1980), “Ratatam Pum Pum” di Franco Fanigliulo (1980), “Primadonna”, “Latin Lover” e “Wagon-Lits” di Gianna Nannini (1982), “A Lei” di Anna Oxa (1985), “Fermi” di Mina (1991), “Mi Manchi” e “Viva la Svezia” di Loredana Berté (1993), “Sigifrido” di Riccardo Fogli (1994), “Baby Blu” di Patty Pravo (1998), “Canzone per Alda Merini” di Roberto Vecchioni (1999) e molte altre ancora. FUNK SHUI PROJECT & DAVIDE SHORTY con JOHNNY MARSIGLIA - Si aggiungono tre nuove date al tour11/18/2019 FUNK SHUI PROJECT & DAVIDE SHORTY con JOHNNY MARSIGLIA "La Soluzione tour" si aggiungono 3 nuove date al calendario 14.12 - BRONSON - RAVENNA 19.12 - HIROSHIMA MON AMOUR - TORINO 20.12 - OHIBO' - MILANO 17.01 - CITTADELLA DEGLI ARTISTI - MOLFETTA [new] 18.01 - MOOD - COSENZA [new] 24.01 - THE TUBE - SAVONA 25.01 - ALCAZAR - ROMA 31.01 - LOCOMOTIV - BOLOGNA 01.02 - LUMIERE - PISA [new] Progetto grafico di Ale Giorgini Dal sodalizio nato dalla collaborazione in studio tra Funk Shui Project & Davide Shorty e Johnny Marsiglia con il brano "Solo Con Me", ecco le date del nuovo "La Soluzione Tour" che vedrà il super gruppo portare in giro per l'Italia la loro idea di hip-hop e funk per dei live imperdibili. Il tour è curato da Django Concerti. Si aggiungono al calendario tre nuove date: Molfetta, Cosenza e Pisa che vanno ad arricchire un calendario già nutrito di live. Gli strumenti musicali, l’amore per l’hip hop, il linguaggio del funk. Queste sono le fondamenta del FUNK SHUI PROJECT, collettivo di musicisti e produttori torinesi attivo dal 2008. La collaborazione con artisti vicini in questa visione parte con “Andare Via”, la prima pubblicazione accompagnata dalle metriche di Kiave, per poi proseguire nel 2014 con il primo album ufficiale, omonimo, con il rapper Willie Peyote, il tutto contornato da vari mixtape e bootleg. Nel 2016 danno vita al progetto audio-video “In The Loft”, che ha portato gli artisti a collaborare con diverse realtà autoctone e non, creando inediti arrangiati sul momento e registrati in presa diretta. Il risultato è una stagione di 7 episodi dal sapore neo soul e hip hop. Nel 2018 comincia la fortunata collaborazione con Davide Shorty - noto cantante, rapper e beatmaker di Palermo - che porta la nascita del loro ultimo album "Terapia di Gruppo", lavoro che li ha portati ad affermarsi come uno dei progetti hip hop/soul più interessanti d'Italia. L’attuale formazione del gruppo è composta dal bassista-fondatore Alex “Jeremy”, il beatmaker Natty Dub, il chitarrista Daniele Fiaschi e Joe Allotta alla batteria. La sinergia creata durante il tour estivo tra Funk Shui Project e Davide Shorty ha portato alla nascita, naturalmente, del nuovo album "La Soluzione", un lavoro che non fa altro che confermare la posizione del collettivo originario di Torino come uno dei progetti di punta nell'hip-hop e nella black music in Italia. Grazie al groove unico dei beat e al flow di Davide Shorty, queste otto tracce si muovono toccando tematiche e mood molto differenti tra loro: l'amore, ma anche l'ironia, le difficioltà di essere musicisti oggi e l'incertezze del futuro, i problemi e, appunto, le soluzioni. Johnny Marsiglia è un rapper italiano classe ’86 nato a Palermo da padre palermitano e madre capoverdiana. Dopo numerose apparizioni su vari dischi di rapper italiani, nel 2012 esce in tutti i negozi e digital store per Unlimited Struggle "Orgoglio", secondo disco del rapper palermitano, interamente prodotto da Big Joe. Il 18 marzo 2014, Johnny Marsiglia pubblica "Fantastica Illusione", terzo album del rapper palermitano prodotto da Big Joe per l’etichetta Unlimited Struggle. Nel settembre del 2017, Johnny Marsiglia e Big Joe entrano a far parte del roster dell'etichetta Sto Records e dopo una lunga attesa, a quattro anni dal precedente lavoro, esce nel 2018 il nuovo album “Memory”. "LA SOLUZIONE TOUR" con Johnny Marsiglia, calendario in continuo aggiornamento: 14.12 - Bronson - Ravenna / BIGLIETTI - evento facebook 19.12 - Hiroshima Mon Amour - Torino / BIGLIETTI - evento facebook 20.12 - Circolo Ohibò - Milano / BIGLIETTI - evento facebook 17.01 - Cittadella degli artisti - Molfetta (BA) / BIGLIETTI IN CASSA - evento facebook [new] 18.01 - Mood - Cosenza / BIGLIETTI IN CASSA - evento facebook a breve on line [new] 24.01 - The Tube - Savona / BIGLIETTI IN CASSA - evento facebook 25.01 - Alcazar - Roma / BIGLIETTI - evento facebook 31.01 - Locomotiv - Bologna / BIGLIETTI - evento facebook 01.02 - Lumiere - Pisa / BIGLIETTI IN CASSA - evento facebook [new] Atlantico Tour, Marco Mengoni al Mandela Forum di Firenze MARCO MENGONI Martedì 19 novembre 2019 – ore 21 Nelson Mandela Forum – piazza Berlinguer – Firenze Info tel. 055.667566 – www.bitconcerti.it - www.livenation.it Sbarca martedì 19 novembre al Mandela Forum di Firenze (ore 21) la seconda parte dell’Atlantico Tour di Marco Mengoni, che dopo i palasport italiani porterà il suo show in mezza Europa. Sono ancora disponibili biglietti – posti numerati da 46 a 59,80 euro; parterre in piedi 41,40 euro - nei punti vendita di Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita tel. 055.210804) e online su www.ticketone.it. Nel live, cresciuto ed evoluto nella scaletta e nei contenuti, non possono mancare i nuovi brani di “Atlantico On Tour”, il nuovo progetto discografico uscito in ottobre che ha debuttato al primo posto della classifica iTunes. L’album è composto da un doppio CD con 3 brani inediti, tra cui il singolo Duemila Volte che ne ha anticipato la release, l’album doppio platino “Atlantico”, che ha raggiunto oltre 80 milioni di stream, e 19 tracce dal vivo registrate durante il tour sold out in Italia ed Europa. PRESHOW_ Un live emozionante in chiave acustica, solo voce, tastiera e chitarra: Marco seduto su uno sgabello, illuminato dalle luci del palazzetto incanta i fan con “1000 Lire”, “Duemila Volte” e I Got The Fear. Un’esperienza unica e indimenticabile per tutti i possessori del biglietto che hanno acquistato la copia fisica di “Atlantico On Tour”. LO SHOW_Uno spettacolo di quasi due ore sviluppato con Claudio Santucci per Giò Forma, che già ha collaborato con Marco al precedente tour. Il concerto è diviso in tre parti: nella prima prevale il bianco e nero ad evidenziare anche la linearità del palco. Nella seconda i colori invadono la scena e, in un crescendo, si arriva alla totalità dello show del terzo blocco. Sono tre anche i livelli che costituiscono la scena: un fondale industriale che delimita la scatola scenica, un vero e proprio muro di ferro e lamiera, da 7 tonnellate di peso, customizzato con barre led, a cui si sovrappone uno schermo trasparentead altissima risoluzione (16 x 7 mt), senza cablaggi a vistae realizzato su misura per questo show, in grado di scomparire completamente all’occorrenza e il kabuki sul proscenio che inizialmente cela l’intero impianto scenico. Le luci, curate da Jordan Babev, già collaboratore di Phoenix ed Editors, seguono il ritmo dello show e incorniciano la scena movimentata da 150 motori. Sono 500 i corpi luminosi e 12 le sorgenti laser di ultimissima generazione realizzati per l’occasione negli USA. Dichiara Marco Mengoni: “Sono un assiduo frequentatore di concerti; per me seguire la crescita della dimensione del live non è solo un dovere, ma sempre un vero piacere. Anni fa rimasi folgorato da uno show dei Talking Heads, forse nasce proprio da lì il mio desiderio di creare uno show che si trasforma”. LA BAND_ Sul palco con Marco Mengoni, che ha curato anche gli arrangiamenti, un gruppo di straordinari musicisti con la direzione musicale di Christian Rigano (piano e tastiere): Giovanni Pallotti (basso), Peter Cornacchia (chitarre), Davide Sollazzi (batteria), Massimo Colagiovanni (chitarre), Leonardo Di Angilla (percussioni) e, ai cori, Barbari Comi, Moris Pradella (anche chitarra) e Yvonne Park. Gli arrangiamenti vocali sono di Marco Mengoni. PRIMA PARTE_ Si comincia con uno speciale arrangiamento di “Muhammad Alì”, una sorta di canto tribale che incita il pubblico, si parte! I coristi danno il via allo show celati dal kabuki dove appare la celebre frase di Muhammad Alì, “l’ll show you how great I am”. A sorpresa all’estremo della passerella, circondato al pubblico, appare Mengoni elegantissimo. Tre sono anche i cambi dello show, realizzati esclusivamente per Marco da Giorgio Armani, che firma anche gli abiti della band e le speciali tute indossate dai tecnici che lavorano allo show. Ed è durante “Voglio” che viene svelato il palco: i musicisti e i coristi sono in controluce, in scena solo due trabattelli. Su “Ti ho voluto bene veramente” una cascata di nebbia crea una sorta di barriera che si fonde con un mare in movimento. In “Un giorno qualunque”, il brano che ha lanciato la sua carriera. Con “Sai che” ed “Everest” lo show decolla. “Pronto a correre” è l’ultimo brano del primo blocco e qui il palco inizia a prendere forma. Appaiono dall’alto tre POD: blocchi luminosi che animano la scenografia di un palco ancora spoglio che, brano dopo brano, si trasformeranno in box estensibili svelando luci e schermi. Il primo blocco si chiude con un cartone prodotto da Sugo design con la regia di Andrea Gallo e realizzato per Atlantico Tour da Cristian Eduardo Carlos Caipa e Diego Molina. Il cartoon, nato da un’idea di Marco Mengoni, segue il monologo Sei tutto, scritto dallo stesso Mengoni con Alessandra Scotti, già autrice e collaboratrice nel precedente progetto. Nel crescendo del testo il cartone, come lo show, prende colore. La chiusura del monologo, “Sei fatto per il 60 per cento di acqua. Per il 30 dalle persone che ami e per 10 di quello che ti manca”, cede il passo a “La ragione del mondo”, uno dei brani più emozionanti di “Atlantico” e la luce dell’alba apre la nuova fase dello show. SECONDA PARTE_ Al termine de “La ragione del mondo” entra in scena un tavolo, e Marco invita i suoi coristi a sedersi con lui, raccontando di come nelle sue canzoni l’amore sia sempre centrale. Anche se ai giorni nostri parlarne rende impopolari, perché va più di moda diffondere l’odio, lui sceglie sempre e comunque di cantare questo sentimento. Così l’intro di “Buona vita” si contamina con “Historia de un amor”, sonorità che tanto hanno ispirato Marco nella produzione del nuovo album, e sul ledwall un video celebra la vita, dalla natura alla città metropolitana. Su “Parole in circolo” video di bambini di tutte le etnie accompagnano Marco sottolineando alcune parole chiave del brano. Sono immagini davvero speciali perché realizzate da tutte le persone che lavorano a questo tour: i protagonisti sono infatti i loro figli, fratelli, nipoti. “Proteggiti da me” è introdotto da una bellissima versione di “What the World Needs Now Is Love” di Hal David e Burt Bacharach eseguita da Marco con i suoi coristi: un momento indimenticabile, dove le straordinarie voci dei performer si fondono tra le armonie di una tessitura ricchissima. Il palco si spegne lasciando spazio a questo momento romantico. “Dialogo tra due pazzi” è il brano successivo, nato con mood afro ma che in realtà cela un antico canto calabrese, un omaggio alle sonorità in levare di Graceland, mentre la scena ci regala un cielo africano abbracciato dai colori caldi di un’alba che arriva, Marco osserva in primo piano da una speciale soggettiva come seduto sul bordo di un pozzo dei desideri. L’esplosione visual arriva con le immagini pop fluo di ispirazione latina de “La casa Azul” e lo show vola con il brano dedicato al coraggio di Frida Kahlo. Su “Onde” i laser si impossessano della scena che diventa una scacchiera fatta di luci verde e rosse. Sull’outro i tecnici a vista innalzano la scenografia, sulla quale si arrampicano i musicisti. L’estensione dei POD mostra 9 ulteriori schermi che si srotolano. La seconda parte si avvia alla conclusione con “Amalia”, che ci trasporta sui balconi di un quartiere popolare portoghese/brasiliano tra le luci calde di una jam notturna dove spiccano la voce di Barbara Comi e le percussioni di Leonardo Di Angilla. Arriva un secondo monologo, sempre firmato Mengoni-Scotti, dove la voce di Marco invita a riflettere su titoli forti dei giornali di tutto il mondo che compaiono sugli schermi. La citazione in apertura è dello scienziato James Dewar “La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre”, il punto di partenza di tutto e allo stesso tempo l’unica soluzione per sopravvivere in questo mondo.“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.” di Ian McLaren invece chiude il momento di spunto in chiave positiva. “Ho capito l’importanza dell’uso delle parole già nel precedente tour. I monologhi vogliono essere uno spunto di riflessione per tutte le persone che mi seguono, ma anche e soprattutto per me stesso.- ha dichiarato Mengoni - Corriamo sempre, e credo sia importante di tanto in tanto fermarsi e guardare il mondo che ci circonda”. TERZA PARTE_ Si riparte con “Guerriero”, uno dei brani più evocativi del repertorio di Marco, dedicato agli eroi moderni: le immagini di diversi salvataggi danno nuovo respiro al testo di uno dei brani che maggiormente ha segnato la sua carriera. È poi la volta di “Calci e Pugni”, uno dei tre inediti di “Atlantico On Tour”, una ballad acustica che racconta le piccole lotte quotidiane contro i mulini a vento. Basso, chitarra, batteria e voce di questo pezzo sono stati registrati in presa diretta e proprio con lo stesso fedele arrangiamento viene portata anche sul palco. Arriva poi l’indimenticabile “L’essenziale”, con Marco al pianoforte per uno speciale momento acustico che introduce il racconto di un episodio per lui molto importante. La consegna delle borracce in alluminio ai bambini delle scuole elementari e medie di Milano per contrastare l'utilizzo di bottigliette di plastica, assieme al sindaco Beppe Sala. Marco ricorda di come durante quell’episodio l’attenzione si fosse soffermata più sui suoi capelli che sul messaggio importante dell’evento. Chiama il buio totale in scena e invita il pubblico a godersi quello che conta davvero, “L’Essenziale”, appunto. È poi la volta della triplo platino “Hola”, anche questa al pianoforte. Su “Esseri umani” Marco è in scena tra fasci di luce blu e bianca, mentre “Credimi ancora” offre una nuova occasione di mash up con Amazing di Kanye West e Pastime Paradise di Stevie Wonder. Lo show chiude con “Io ti aspetto”, successo dell’estate 2017, dove la scenografia raggiunge il suo apice con tutti gli elementi ormai svelati. Per i bis, una versione riarrangiata de “L’essenziale” riporta il palco al minimalismo iniziale, e poi con una scena delimitata solo da luci e laser “Duemila Volte” chiude lo show che, in poco più di due ore, ha proposto venticinque brani. “Dopo dieci anni di carriera non è stato facile definire la scaletta. Mi sono affidato all’istinto e ai brani che, più di altri, hanno segnato il viaggio di Atlantico e questo mio fortunato momento artistico.” – ha concluso Mengoni. IL RIFF DI MARCO MENGONI_ Il 28 ottobre ha debuttato al primo posto della classifica iTunes e Spotify nella categoria “Cultura e Società”il podcast IL RIFF DI MARCO MENGONI, con ospite il Sindaco di Milano Beppe Sala, una chiacchierata a cadenza quindicinale, con personaggi appartenenti ai mondi più svariati, che ruota attorno a un elemento ricorrente nelle vite di ciascuno, esattamente come il riff ritorna e diventa il segno distintivo in una canzone. Nella prima puntata il sindaco ha dialogato con Marco di integrazione, di crescita personale e di ambiente, tema centrale anche in tutta l’attività di Mengoni. L’11 novembre seconda puntata del podcast, con un altro volto milanese molto noto, la giovanissima youtuber e scrittrice Sofia Viscardi. RADIO UFFICIALE_ Radio Italia è la radio ufficiale di Atlantico Tour. Continua a seguire Marco Mengoni Official Web Site - www.marcomengoni.com OfficialApp – MARCO MENGONI Info spettacolo Nelson Mandela Forum – piazza Berlinguer – Firenze Info tel. 055.667566 – www.bitconcerti.it - www.livenation.it Biglietti (compresi diritti di prevendita) 1° settore 59,80 euro 2° settore 52,90 euro 3° settore 46 euro Parterre in piedi 41,40 euro Prevendite Nei punti www.boxofficetoscana.it/punti-vendita Online su www.ticketone.it (tel. 892.101) Sconti e riduzioni I bambini sotto 4 anni entrano gratuitamente accompagnati da un adulto, in numero di un/a bambino/a per ogni adulto, ma non hanno diritto ad occupare un posto a sedere. Portatori di handicap Possono acquistare un biglietto specifico al prezzo più basso previsto per l'evento ed entrare con un accompagnatore (a cui viene concesso un ingresso gratuito). I biglietti sono reperibili esclusivamente attraverso i punti vendita del Circuito Box Office Toscana o telefonicamente allo 055210804 (pagando con carta di credito). Per accedere ad una sistemazione consona, si sconsiglia l'acquisto di un biglietto generico. Ufficio stampa Prg Firenze Marco Mannucci- |
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