
Non crediamo sia cambiata la direzione, il punto d’arrivo è il medesimo: sono semplicemente cambiati i mezzi che usiamo per arrivare. Lo sviluppo musicale soprattutto di Leonardo ci ha spinto verso il jazz, ma come chiave di lettura per miscelare le diverse tendenze di ognuno di noi. L’inserimento di Emiliano Vernizzi al sax ci ha condotti verso una composizione istantanea, e comunque siamo convinti che la staticità non sia musica!
Abbiamo sottolineato le differenze tra i due album, quali sono invece le caratteristiche che accomunano Sogno errando al suo predecessore?
Credo che l’energia sia la stessa, la voglia di giocare, di creare senza vincoli, senza pensare a cosa ne sarà di ciò che nasce! Una sorta di estraneazione o follia creativa, presente crediamo in tutti e due gli album.
Per questa nuova uscita Altare Thotemico si presenta come “working band”, una formazione aperta a diversi ospiti. Chi sono e come mai questa scelta?
Non sono più ospiti, lo erano il primo giorno, ora si sono inevitabilmente thotemizzati! Ma l’idea di “working band” ci piace. Massimiliano Govoni, batterista strepitoso, ha avuto grandi collaborazioni oltre a essere il percussionista dell’Arena di Verona. Suonava con i fratelli Venturi un’enormità di tempo fa ora è thotemico… Emiliano Vernizzi al sax non vuole citare collaborazioni importanti e commerciali ma ha suonato anche con grandi jazzisti e ha un suono personale che lo porta ad essere richiesto a livello mondiale. Gabriele “Legolas” Toscani, violinista classico che si è buttato a capofitto in questa avventura, mentre suona in Austria il violino barocco si mantiene thotemizzato…
In che senso Sogno errando è “una sorta di concept album”?
Per concept album, intendiamo: Album di concetto! Album che nasce da un concetto, non una storia raccontata con più testi. Il concetto guida sono le correnti sotterranee, le culture dimenticate, alce nero, la terra, la memoria, la profondità. Passiamo dalla “Moltitudine degli assenti che partecipano danzando immobili” a “ Non ho la password per entrare nella mia vita”, “Dimmi Alce nero, dimmi ti prego che ancora esiste un luogo chiamato casa”…
Le composizioni nascono sempre dall’incontro tra Gianni Venturi e Leonardo, che parlando, bevendo, suonando, andando al cinema, pensando… trovano l’idea, il concetto dal quale tutto si dipana…
Un volto sfumato e indistinto, solcato da rami e foglie: cosa c’è dietro la simbologia della copertina?
Un volto senza occhi rappresenta lo spegnimento della mente e la conseguente apertura delle porte della percezione… Vedere senza occhi, sentire solo con l’anima, andare oltre…
Un disco come questo sembra quasi una provocazione a una certa staticità tipica del mondo progressive, dal quale provenite e al quale in parte ancora vi rivolgete: è così?
Se consideriamo che il nostro attuale discografico ha tentennato tantissimo per produrlo, diremmo di si! Come dicevamo prima, la musica non è statica, perlomeno la musica creativa, la musica ripetitiva è statica. Non è tanto l’esigenza di essere diversi o unici, perché non lo si è mai, soprattutto con quello che questo genere in passato ha proposto, si pensi ai Soft Machine nel 67 ad esempio. Ma la necessità d’essere se stessi, questa oggi è una provocazione, pensare con la propria testa e non imitare nessuno!
Amiamo il Jazz perché dentro c’è tutto: si pensi a Miles Davis… Non ci rivolgiamo più al mondo progressive nel senso che viene dato alla parola, a meno che per progressive non s’intenda progressione, cioè movimento orizzontale. E comunque tentiamo di miscelare con questo album diversi stili musicali e ci rivolgiamo a chiunque ama la musica. “Costruire il futuro con elementi del passato” (Goethe).
Con Sogno errando presentate anche il vostro nuovo logo, una T che penetra come una freccia una A: ma Altare Thotemico cosa significa?
Si tratta di un ossimoro: Altare totem, non possono coesistere nella stessa frase. Uno si rivolge alla divinizzazione antropomorfica di un entità, l’altro si rivolge alle essenze e spiriti della terra! L’acca in mezzo trasforma totemico in thot emico. Thot, Hermes, Ermete trismegisto, portatore di conoscenza…
Quali sono i punti di riferimento, gli artisti o i gruppi che in qualche modo hanno rappresentato per voi delle bussole, hanno offerto degli orientamenti ai quali avete attinto?
Ognuno di noi ne ha… Li cito sparsi: Area, Soft Machine, Carmelo Bene, Gentle Giant, Bach, Miles Davis, William Blake, Frank Zappa, Keith Jarrett, King Crimson… e potremmo andare avanti ma direi che basta!
Poesia e jazz, teatro e rock: che differenza c’è tra Altare Thotemico in studio e sul palco?
Dal vivo siamo selvaggi, improvvisiamo molto... In studio è molto difficile ricreare la medesima energia, lo stesso Pathos, ci proviamo. Il disco raccoglie un istante creativo, lo cristallizza, ma trovo poco creativo riproporre all’infinito lo stesso istante creativo… Quindi dal vivo attingiamo alla composizione istantanea madre del Jazz!
Informazioni:
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