![]() Ogni volta che arriva l’uscita di un nuovo album di Massimo Priviero devo dire la verità, sono molto felice. Massimo è un cantautore di una bellezza unica, i suoi testi sono vere poesie di vita e io amo tutto questo. Adesso eccomi qua con in mano il suo nuovo disco dal titolo: “Diario di vita” dove c’è Massimo con la sua bandana e la sua chitarra in copertina. Anche stavolta non sbaglia una virgola e questo album è una vera perla. Inizio così a cercare di farvene innamorare. “Il mio fiume” è un bellissimo racconto di un nonno e credo proprio il nonno di Massimo. La terra, gli ideali e molto altro in questa ballad di una semplicità poetica disarmante. Che inizio!!!! Primi del ‘900, il Piave, Matteotti e ho detto già molto. “Il sogno” non so perché ma mi ricorda il Boss... si quel Boss che tanti anni fa fu accomunato a Massimo, tanto che uno dei suoi soprannomi era proprio lo Springsteen italiano. Una canzone acustica che inizia semplicemente voce e pianoforte, e poi si dipana in un testo che ci porta alla ricerca dei nostri sogni, con una forza interiore incredibile. “Venderò cara la mia pelle finché il mondo non mi ascolterà." Un finale meraviglioso. “Il mare”: È una nuova versione rispetto a quella che troviamo in “Ali di libertà”, e niente quando una canzone è bella e parte dal cuore, la puoi suonare in mille modi, ma sempre splendida rimane. Sinceramente questo testo mi commuove, lo trovo malinconico ma pieno di tanta speranza. “Vincere” è un altro cosiddetto “ripescaggio”, infatti faceva parte del disco “Dolce resistenza”. Qui il Boss è proprio arrivato dagli States e ha preso Massimo per mano, li vedo insieme, mentre cantano al solito microfono “Vincere senza mangiare più polvere ... “ “Fino alla fine”: Anche qui c’è una poesia in musica, i sogni li troviamo in ogni canzone di Massimo. Ma troviamo anche resistenza infinita, non si può mai mollare, un incipit vero e proprio. La sua verità nel raccontare credo sia veramente unica. “Il suono” è un gran pezzo rock, suona in effetti molto E Street Band, e immagino come possa suonare dal vivo, sperando di poterlo vedere e sentire quanto prima!!!! Un grande Riccardo Maccabruni al piano. “Questo suono non finirà mai” e me lo auguro con tutto il cuore. “Amico per sempre”: apre con armonica e chitarra. È una storia d’amicizia vera nella terra del Friuli. Come sempre la voce di Massimo regala emozione. “Cantico” è una dedica a Paolo Carù, direttore di Buscadero una rivista splendida , purtroppo scomparso nel giugno scorso. È così dolce e malinconica allo stesso tempo. “Buongiorno anima”: si torna a fare del bel rock di stampo U.S.A. Un’altra canzone che live sarà una vera festa. Ribelle nell’anima con tanta speranza dentro e lo ringrazio perché c’è tanto bisogno di positività e Priviero ce ne dona a quintali. “Il migliore dei mondi possibili”: anche questa è un ritrovare, visto che era in “Ali di libertà”. La riaccolgo volentieri più potente della precedente versione. Altro brano da live dove si salta e si canta. C’è tanta rabbia in Massimo ma che finisce sempre in quella bella speranza che tutto migliori sempre. “Prossima vita” si proietta sulla descrizione del futuro e spero tanto sia come Massimo ce lo descrive. Voce e chitarra con un finale fatto di Hammond. “Ritratto”: Sembra strano ma se non ci fosse un’ulteriore bonus track saremmo già arrivati alla fine di questo album, è voltato via in un baleno nonostante sia passata un'ora. Potrebbe essere un autoritratto di un uomo che chissà non sia proprio quello di Massimo. Voce e chitarra come piace a lui e non solo a lui per fortuna, con un finale malinconico. “Il mio nome è pace” Ma quanto è bella la voce di Massimo Priviero, mai liscia e molto effervescente, una vera voce da rocker. “Sono il sogno che non muore mai” quanto mi piace questa frase, forse di se stesso o dedicato a se stesso o a tutti noi, quanti dubbi. Voce, chitarra e un’armonica da brividi.”. Mi dispiace che un vero artista, un vero rocker come Massimo Priviero, non riscuota oggi il successo che meriterebbe. Ma siamo in un modo di musica fluida, dove le major cercano solo quelli che hanno gli algoritmi numerosi sui vari Social. Come vorrei che invece di pensare ai soldi facili, cercassero la vera musica, un po’ come facevano prima. Il mondo è cambiato e si preferisce nei testi delle canzoni di oggi, violentare una donna piuttosto che cantare di sogni e di libertà. Vorrei dieci cento mille Massimo Priviero.! Roberto Bruno
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Maggio 2025
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