
Venerdì 24 febbraio 2017 ore 21:15
Firenze, Auditorium Flog
Hindi Zahra: voce
Jérôme Plasseraud: chitarra
Paul Salvagnac: chitarra
David Dupuis: tastiera e ottoni
Jeff Hallam : basso
Raphael Seguinier: batteria
Ze Luis Nascimento: percussioni
Appena avvicina le sue labbra al microfono, l’orecchio si tende con dolcezza, in modo irresistibile.
Hindi Zahra declina le sue originali melodie con dolci modulazioni di frequenza. Le chitarre l’accompagnano senza forzare i suoi tratti, con un accento gitano tra le righe e un cenno di blues con la B maiuscola. In ogni istante il tempo si sospende. In ogni momento lei accompagna l’intensità con l’intimità e le vibrazioni poetiche con un velato timbro felino. Per lei la musica è una questione di famiglia, il romanzo della sua vita. Apprezza il groove afro-americano di Aretha Franklin, 2Pac e Tribe Called Ouest; in particolare, ha appreso il mestiere accanto ad altre coriste soul influenzate dall’hip hop. Si crea un universo che rassomiglia alla sua personalità, di cui questa ragazza autodidatta traccia i contorni a partire dal 2005, componendo una cinquantina di pezzi in un anno. Da questi estrae due perle. Si tratta di “Oursoul” e “Beautiful Tango”. Con un arrangiamento in stile folk americano, “Oursoul” racconta i sogni svaniti di una ragazza promessa in matrimonio. “Beautiful tango” è, invece, una ballata con accenti di eterna nostalgia. “Beautiful tango” è stata accolta dal “The wire”, mensile di riferimento della musica esigente d’oltre-manica, che ha intravisto in lei la degna erede di Billie Holiday. Una quarantina di minuti, una buona dozzina di canzoni, proprio quante servono per questo primo album che produce, realizza e arrangia un po’ per volta, già con notevole maturità, lo stato d’animo di una donna sofisticata. Dallo stile al piano e dalle idee alla penna, Hindi Zahra ne cava un solco originale, una colonna sonora finemente organizzata, traballate soul-folk-jazz dove affluiscono le sue origini sud marocchine, alla frontiera con la cultura nera. Prima con il suono di un Bendir, poi con un tocco di basso ganoua, infine con un testo in berbero come “Imir Simik” (A poco a poco). Questo titolo le si addice pienamente. A poco a poco, questo controllo di tutti gli strumenti si è costruito, senza far rumore, all’ombra di una gloria effimera ma più vicino all’autenticità. Quella di cui parla nei suoi testi, delle storie di “amore per sempre” ma anche della vita della gente semplice.
Giovedì 23 febbraio 2017 alle ore 12:00 presso IBS – Libraccio bookstore (Via Cerretani 16r) a Firenze Hindi Zahra incontra la stampa ed il pubblico insieme a Martina Agnoletti e Carolina Mancini della redazione di Novaradio.
HINDI ZAHRA:
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Teaser: https://www.youtube.com/watch?v=DoAelicv5Ek
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