L E N Z F O N D A Z I O N E Performing + Visual Arts Foundation I N D U S T R I A E 0 1 7⬄ M A R Z O Giornata mondiale delle persone con Sindrome di Down HAMLET SOLOda Hamlet di William Shakespeare martedì 21 marzo h21 mercoledì 22 marzo h11.30 giovedì 23 marzo h18.30 Traduzione | drammaturgia | imagoturgia | Francesco Pititto Regia | installazione | costumi | Maria Federica Maestri Musica originale | Andrea Azzali Interprete | Barbara Voghera Attori in video | Liliana Bertè, Frank Berzieri, Guglielmo Gazzelli, Paolo Maccini, Vincenzo Salemi, Elena Varoli Produzione Lenz Fondazione «Ci vuole tutta la sensibilità pragmatica di Lenz per prendere un classico inossidabile come l’Amleto e imprimergli una ulteriore spinta ermeneutica tanto spiazzante quanto immediata»: il critico teatrale Giulio Sonno introduce così il proprio incontro con Hamlet Solo di Lenz Fondazione, spettacolo ripreso in occasione della Giornata Mondiale delle persone con la Sindrome di Down, ricorrenza ultradecennale tesa a promuovere l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone affette da Trisomia 21. Hamlet Solo, che si avvale delle musiche create ad hoc dal compositore elettronico Andrea Azzali, è interpretato dall’attrice sensibile Barbara Voghera e storica interprete delle creazioni di Lenz Fondazione, come ricorda la regista Maria Federica Maestri: «Le nostre vite artistiche si sono incrociate alla fine degli anni novanta e da allora sono diventate inseparabili, stimolate da un processo creativo in continua evoluzione, arricchito dall’esplorazione ‘furiosa’ delle grandi drammaturgie: Shakespeare, Goethe, Calderón, Manzoni, Ariosto. In particolare Hamlet Solo è la summa di questa nostra lunga e profonda esperienza scenica, una creazione teatrale in cui la monumentalità del capolavoro classico si traspone in una nuova sintesi di potente densità emozionale. Barbara Voghera è protagonista di questo straordinario ritratto tragico sull’esistenza umana, non solo un’interprete, ma corpo di dolorosa poesia e di imperfetta bellezza, capace di incarnare le parole shakespeariane in un’oscillazione esponenziale tra perdita e ritrovamento del senso.» Francesco Pititto, che ha curato traduzione, drammaturgia e imagoturgia di Hamlet Solo suggerisce: «Il nostro linguaggio teatrale si fonda su un’estrema e radicale fedeltà alla parola del testo. Nella ricerca dello stato eroico dell’attore il teatro prende forma nell’oscillazione tra debolezza e forza, vulnerabilità e potenza del corpo parlante. Ponte polifonico tra antico e moderno, tra generale e particolare, tra lingua e dialetto, l’Hamlet di Shakespeare si fa eco potente dell’arte del teatro nella contemporaneità e nel rinnovamento del linguaggio. Nell’Hamlet Solo si esplicita un dispositivo drammatico che rivela la natura orfana di Amleto, la sua inevitabile e assoluta solitudine scenica ed esistenziale; in un attraversamento senza respiro del testo, l’attrice implode dentro gli altri personaggi, unico strumento ‘vivo’ di una partitura visiva di spettri. I dialoghi con Orazio, la Regina, il Fantasma del Padre, Guild and Rose, gli Attori, I Becchini, Re Claudio vengono inflessi nell’unico duello eroico possibile, quello dell’attore con se stesso.» A tale proposito conclude il critico teatrale Matteo Brighenti: «Barbara Voghera insieme a Lenz si è lasciata indietro l’impossibilità ed è andata incontro all’enigma del rappresentare rappresentandosi in tutta la sua ‘sensibilità’. Scelta e condizione che le hanno permesso di accedere, con una presenza di violenta intensità e grazia scomposta, a una realtà espansa, che si trova oltre ogni cosa da noi conosciuta. Esattamente come Amleto». A testimonianza del riconoscimento internazionale della ricerca sull’attore sensibile di Lenz, si segnala che le stesure dell’Hamlet sono inserite nel sito del MIT Global Shakespeares: MIT - Massachusetts Institute of Technology http://globalshakespeares.mit.edu/blog/2014/12/09/aneta-mancewicz-publishes-new-book-on-european-shakespeare-performance/ Lenz Fondazione | Lenz Teatro Via Pasubio 3/e 43122 Parma Italy T. +39 0521 270141 M. +39 335 6096220 www.lenzfondazione.it BIGLIETTI < Intero € 14,00 Ridotto - under 30 / over 60 € 10,00 Ridotto studenti e gruppi (minimo 5 persone) € 8,00 Informazioni e prenotazioni: info@lenzfondazione.it
0 Comments
MTV ALLARGA L’ANNUALE PREMIAZIONE DEI FILM INCLUDENDO ANCHE LE SERIE TV NEL NUOVO SHOW “MTV MOVIE & TV AWARDS 2017” Lo show si terrà Domenica 7 maggio allo Shrine Auditorium a Los Angeles Sarà una lunga giornata di celebrazioni delle nuove star di Hollywood con l’inaugurazione di “Movie & Television Festival” dedicato ai fan Dopo 25 anni, MTV ha annunciato per il 2017 la nuova edizione degli “MTV Movie & TV Awards”, l’evento che celebra i film e le star di Hollywood più amati dai ragazzi a cui quest’anno si aggiungeranno anche le serie tv. L’evento si terrà domenica 7 maggio allo Shrine Auditorium di Los Angeles, in California. Conduttore, nomination, performer e presenter saranno annunciati più avanti. “Stiamo vivendo la ‘golden age’ del contenuto, grandi storie e grandi personaggi hanno successo indipendentemente se li vediamo al cinema o in TV” ha detto Chris McCarthy, Presidente di MTV. “Il nuovo ‘MTV Movie & TV Awards’ celebrerà ancora di più i film e le serie Tv più divertenti, coraggiose, brillanti e più condivise tra i giovani”. Inoltre, nel percorso di avvicinamento al grande show in programma il 7 maggio, i fan potranno partecipare al “Movie & Television Festival”. Performance musicali dal vivo, ospiti speciali e cibo trasformeranno l’area esterna dello Shrine Auditorium in un grande party che durerà un giorno intero. Il pomeriggio culminerà con la possibilità per i fan di avere un posto speciale per assistere all’arrivo delle celebrities sul red carpet dello show serale. Dettagli sui biglietti e sull’elenco di artisti verranno comunicati più avanti. Casey Patterson sarà Executive Producer, per il secondo anno consecutivo, insieme a Garrett English per gli “MTV Movie & TV Awards 2017.” Melanie Block è Responsabile Esecutivo della Produzione. Wendy Plaut è Co-Executive Producer e Responsabile Esecutivo delle Celebrity non musicali. Amani Duncan è Responsabile Esecutivo delle celebrity musicali. Gli sponsor ufficiali degli “MTV Movie & TV Awards 2017” sono Always®, Diamond Producers Association™, Taco Bell® e Toyota. About MTV: MTV è il brand dedicato alla cultura giovanile ispirato dalla musica. MTV fa parte di Viacom Inc. (NASDAQ: VIAB, VIA). Tutte le informazioni su mtvpress.com. About Casey Patterson Entertainment: Casey Patterson Entertainment è una società che produce contenuti, eventi live, speciali e serie con talent, con uffici a New York City e Los Angeles. Casey Patterson è un executive producer riconosciuta e nominata agli Emmy®, che ha creato molti dei programmi di grande successo nei suoi 20 anni presso Viacom. Tra i suoi programmi ci sono "Lip Sync Battle", "Rock the Troops" con la Seven Bucks Productions di Dwayne Johnson, “Lip Sync Battle: Shorties” per Nickelodeon, la rinnovata edizione degli “MTV Movie Awards 2016”, "Guys Choice," "One Night Only" per Spike e "The TV Land Awards." Tra gli altri lavori spiccano eventi di alto profilo come "The Concert for New York City", "The Concert of the Century at the White House", "Saturday Night Live 25th Anniversary Special", "The Comedy Awards", "Between Two Ferns - A Fairy Tale of New York", "The Video Game Awards", "SCREAM Awards", "GQ Men of the Year Awards", “Vogue Fashion Awards" e “Divas Live" entrambi per VH1, "Billboard Music Awards" per FOX e "Concert for America” per NBC. Al Teatro delle Arti lo spettacolo di Scimone Sframeli Premio Ubu 2016 per progetto drammaturgico e allestimento scenico Venerdì 17 marzo 2017 - ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Compagnia Scimone Sframeli AMORE di Spiro Scimone con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber scena Lino Fiorito disegno luci Beatrice Ficalbi regia Francesco Sframeli assistente regia Roberto Bonaventura in collaborazione con théâtre Garonne toulouse Premio Ubu 2016 come miglior novità/progetto drammaturgico e miglior allestimento scenico, lo spettacolo “Amore” della lanciatissima Compagnia Scimone Sframeli approda in prima regionale venerdì 17 marzo al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro). Si tratta della più recente produzione della Compagnia, accolta da ampi consensi di pubblico e critica sin dal suo debutto. In scena, oltre a Spiro Scimone e a Francesco Sframeli, Gianluca Cesale e per la prima volta nella storia più che ventennale della compagnia un’attrice, la fiorentina Giulia Weber. La scena è di Lino Fiorito (già premio Ubu per lo spettacolo precedente della compagnia, “Giù”) e il disegno luci di Beatrice Ficalbi. Con “Amore”, Scimone Sframeli prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell'umanità, all'interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e sono “tutti vecchietti”. In scena due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero. Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l'ultimo giorno della loro vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L'Amore è una condizione estrema e, forse, eterna. Le tenere e crudeli quotidianità del sentimento vengono qui rappresentate con la delicata poesia delle cose semplici, a partire dai gesti affettuosi e familiari, alla prova del tempo e dei ricordi, che non tornano più. Quattro vite al tramonto si muovono tra i sepolcri di un simbolico camposanto. Stanno prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita. Due coppie comuni, senza nome: moglie e marito i primi, clandestini i secondi. “Amore” è l’appellativo con cui, quasi ossessivamente, la donna si rivolge al marito: un modo che è tipico del gergo degli affetti, in cui le parole si logorano fino a perdere il significato originario, per diventare qualcosa d’altro. Entrambe le coppie si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie e rimpianti, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi. “Queste due coppie sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. – spiega Spiro Scimone - Alla fine di tutto, il senso della vita si può trovare solo nell’amore”. L’intimità scorre lungo un tempo sospeso, al ritmo di parole ripetute e ossessive che delineano dettagli di intimità domestica, ormai trasfigurate dalla nebbia della vecchiaia, dove – (cit dal testo) - “le fiamme possono arrivare all’improvviso!...Le fiamme possono divampare all’improvviso!”. Il testo, come i tutti i lavori di Spiro Scimone è costruito su dialoghi surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni quotidiane e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. “Quando scrivo – afferma – cerco di immaginare a quali corpi e movimenti saranno destinate quelle parole. Non inseguo le facili provocazioni ma solo il teatro, nella sua verità e semplicità, attraverso un fondamentale lavoro di squadra”. A sua volta, Francesco Sframeli esalta “la leggerezza e il lavoro incessante come attore, nello scambio con gli altri tre interpreti, attraverso i quali si mette in scena la vita e la morte. Infatti più che un regista mi sento un ‘distillatore’. Il teatro è come fare l’amore: se doni te stesso totalmente, è un’esperienza bellissima”. La compagnia Scimone Sframeli con “Amore” costruisce un altro tassello della loro ricerca “verso l’essenza del teatro, non perdendo mai il legame fra gli attori, il testo e il pubblico”. APERITIVO TEATRALE - Per chi lo desidera, venerdì 17 marzo dalle 20, c’è l’aperitivo teatrale, in collaborazione con Caffè La Posta (buffet e drink 6 euro, graditissima la prenotazione, tel. 055 8720058 - 331 9002510). Orario Inizio spettacolo ore 21 Biglietti Intero 15 euro, ridotto 13 euro (over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso), ridotto 10 (under 21) Info, prevendite e prenotazioni Teatro delle Arti - viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com - promozione@tparte.it - www.tparte.it Prevendite on line www.boxol.it e nei punti vendita del circuito BoxOffice Orari biglietteria teatro: martedì 10-13, mercoledì e venerdì 17-20 La biglietteria è aperta inoltre tutte le serate di spettacolo e di proiezione film Ufficio stampa Marco Mannucci GIOTTO JAZZ FESTIVAL 20th Teatro Giotto, Vicchio (FI) dal 23 al 26 marzo 2017 Nato quasi per scherzo da un’idea di un gruppo di amici e appassionati nel lontano 1998 il Giotto Jazz Festival raggiunge l’importante traguardo del ventennale. Importante per chi ha sempre creduto che da una passione si potesse creare un movimento: di idee, di musica, di eventi, di condivisione. Ed il movimento ha resistito ai cambiamenti della vita di ognuno, alla crescita delle persone che ne hanno fatto parte. Abbiamo sempre cercato di rinnovarci nelle nostre manifestazioni, di ricercare idee e spunti per arricchire una proposta musicale. E anche quest’anno ci stiamo provando confermando la formula dei quattro giorni consecutivi, del coinvolgimento del paese, degli esercizi commerciali, delle strutture museali per arricchire il nostro paese ed ospitare il pubblico dei concerti nel migliore dei modi. I concerti saranno il filo conduttore: ma tante anche le iniziative legate alla musica! Incontri, aperitivi musicali, mostra fotografica nei negozi del centro. Ad inaugurare il festival sarà il trio del chitarrista Oz Noy. Il suo stile unico rompe tutti gli schemi e le regole delle sonorità più tradizionali, concentrandosi principalmente sul groove. Nel suo stile si riconoscono le tracce della fusion più classica, dove non manca il blues, il jazz ed un pizzico di rock, in una miscela interessante e coinvolgente. Alla batteria Keith Carlock che è stato di recente premiato come primo batterista pop, primo batterista Fusion e numero uno “Best All-Around drummer” in Modern Drummer's 2009 Readers Poll. Batterista cult ha al suo attivo collaborazioni con Sting, Steely Dan, Toto. Al basso Jimmy Haslip: conosciuto soprattutto per essere uno dei membri fondatori del gruppo fusion Yellowjackets e per essere stato uno dei primi bassisti ad utilizzare un basso a 5 corde. Bassista mancino, ha inoltre la particolarità di suonare il basso con le corde invertite, cioè con la corda più acuta in alto e la corda più grave in basso. Venerdì per la prima volta il teatro si trasforma in sala da ballo e verranno tolte le sedie per festeggiare tutti insieme il 20° compleanno del Giotto Jazz Festival insieme alla White Orchestra di Vincenzo Genovese a cui seguirà una festa in stile funk fino a tarda notte. Sabato sarà di un gruppo attesissimo. Jo Jo Mayer e Nerve che, ancora una volta in un teatro senza sedie, ci trasporteranno nella musica elettronica newyorkese. I Nerve si sono evoluti partendo dal leggendario evento newyorkese “Prohibited Beats”, organizzato da Jojo Mayer negli anni ’90. Inizialmente formatasi come piattaforma sperimentale in cui convogliavano DJ’s, visual artists, musicisti, nel tempo si è trasformata in un gruppo che ha rivoluzionato la musica elettronica, portandola da un format basato sulle programmazioni in una performance improvvisata dal vivo. In questa nuova veste la band ha assimilato un ampio spettro di stili elettronici, dal Jungle, Dub Step, Glitch alla Minimal e Tech House e tutti quei generi che ancora non hanno trovato una definizione. Col passare del tempo i Nerve hanno familiarizzato con il pubblico, portando i ritmi, l’improvvisazione e l’evoluzione stilistica del jazz nell’era digitale. Lo stile dei Nerve riesce a essere un armonioso mix di sonorità diverse che passano dall’ elettronica, fondendo insieme ritmi Jungle, Break Beat e Drum & Bass. Infine il gran finale affidato al progetto “Ciampi ve lo faccio vedere io” dell’istrionico Bobo Rondelli. Pubblico rigorosamente seduto ad ascoltare la poesia di Bobo. Uno show scarno e minimale quello di Bobo, un tavolino, un bicchiere di vino e poche luci, accompagnato dagli amici Fabio Marchiori alle tastiere e Filippo Ceccarini alla tromba, con l’unico scopo di enfatizzare al massimo la musica e il genio maledetto di Ciampi. Bobo aveva già suonato a Vicchio in occasione del nostro festival estivo “Etnica” e sarà per noi il lancio per quest’altro festival che si svolgerà dal 15 al 18 giugno 2017… per un altro ventennale da festeggiare! PROGRAMMA DEL FESTIVAL: giovedì 23 marzo (teatro con poltrone) ore 21,30: Teatro Giotto – Concerto Oz Noy – Keith Carlock – Jimmy Haslip venerdì 24 marzo (teatro senza poltrone in platea) ore 22,00: Teatro Giotto – Concerto White Orcs ore 23,30: Teatro Giotto – Happy 20th Birthday Giotto Jazz “Festa in teatro” sabato 25 marzo (teatro senza poltrone in platea) ore 18,00: Teatro Giotto – Incontro con Jo Jo Mayer ore 19,00: La Bottega di Sghio – Aperitivo in jazz ore 21,30: Teatro Giotto – Jo Jo Mayer & Nerve domenica 26 marzo (teatro con poltrone) ore 18,30: Enoteca Amante di Dioniso – Incontro con Bobo Rondelli ore 21,30: Teatro Giotto – Bobo Rondelli “Ciampi ve lo faccio vedere io” Informazioni 055 240397 – 055 8439269 – 055 844017 facebook: jazzclubofvicchio www.jazzclubofvicchio.it www.eventimusicpool.it ufficio stampa: 055 240397 bruno@eventimusicpool.it incontro Mayer: Play drums&percussions 055/333608 play@playdrums.it Prezzi Oz Noy intero 15 €, ridotto 13 € (posto unico) White Orcs posto unico 10 € (in piedi) Jo Jo Mayer & Nerve posto unico 18 € (in piedi) Bobo Rondelli intero 18 €, ridotto 16 € (posto numerato) Riduzioni per soci Arci, abbonati stagione di Prosa Teatro Giotto, under 25 Promozione Speciale: con il biglietto di uno dei concerti sarà possibile visitare il Museo Beato Angelico e Casa di Giotto per tutto il mese di marzo Prevendite on line www.eventimusicpool.it; Circuito Reg. Box Office tel. 055/210804 www.boxol.it Abbigliamento Rocci Vicchio 055 844017 Prenotazione per cene e aperitivi: Enoteca L’amante di Dioniso: 338/5021772 Osteria O’ per Bacco: 055/8448698 Pizzeria La bottega di Sghio: 055/8497006 Durante il Festival sarà possibile effettuare cene presso i ristoranti del centro usufruendo di uno sconto del 10% mostrando il biglietto del concerto OZ NOY TRIO featuring KEITH CARLOCK & JIMMY HASLIP Giovedì 23 Marzo Teatro Giotto, Vicchio ore 21.30 Oz Noy, chitarra Jimmy Haslip, basso Keith Carlock, batteria Oz Noy - Nasce in Israele e inizia la sua carriera come chitarrista all’età di tredici anni suonando jazz, blues, pop e rock. All’età di ventiquattro anni era già uno dei chitarristi più affermati nel suo paese natale ed è stato anche membro dell’ house band del più famoso programma della televisione nazionale israeliana. Nel 1996, quando arriva a New York, viene travolto dalla scena musicale americana e internazionale, che lascia un segno indelebile sulle successive contaminazioni e influenze musicali di Oz. Il suo stile unico rompe tutti gli schemi e le regole delle sonorità più tradizionali, concentrandosi principalmente sul groove. Nel suo stile si riconoscono le tracce della fusion più classica, dove non manca il blues, il jazz ed un pizzico di rock, in una miscela interessante e coinvolgente. Grande spazio a tutte le emozioni, dalla calma all’inquietudine. La ricerca sonora di Oz rende la sua tecnica compositiva quasi sussurrata in alcuni istanti ed urlata in altri, una fusione creativa e provocatoria di vari stili e generi. Nell’ aprile del 2016 ha realizzato il suo ottavo album “Who Gives A Funk”, a cui hanno collaborato special guests quali Joe Bonamassa, Robben Ford, Dweezil Zappa, Fred Weasley, Chris Potter e John Medeski & Corey Glover. Keith Carlock - Nasce e cresce in Missisipi e studia musica alla North Texas State University per quattro anni. Ha registrato e suonato con musicisti di fama internazionale come Sting, Steely Dan, Toto, John Mayer, James Taylor, Christopher Cross, Donald Fagen, Walter Becker, Diana Ross, Faith Hill, The Blues Brothers Band, Oz Noy e molti altri. Keith è stato di recente premiato come primo batterista pop, primo batterista Fusion e numero uno “Best All-Around drummer” in Modern Drummer's 2009 Readers Poll. Jimmy Haslip - È conosciuto soprattutto per essere uno dei membri fondatori del gruppo fusion Yellowjackets e per essere stato uno dei primi bassisti ad utilizzare un basso a 5 corde. Bassista mancino, ha inoltre la particolarità di suonare il basso con le corde invertite, cioè con la corda più acuta in alto e la corda più grave in basso. Oltre agli Yellowjackets, Haslip ha collaborato o collabora con numerosi altri artisti importanti quali Bruce Hornsby, Rita Coolidge, Gino Vannelli, Kiss, Tommy Bolin, Allan Holdsworth, Marilyn Scott, Chaka Khan, Al Jarreau e Anita Baker. Haslip ha realizzato due album da solista, Arc e Red Heat. È inoltre un membro della rock band Blackjack dal 1979 al 1980 insieme a Bruce Kulick, Sandy Gennaro e Michael Bolton. White Orcs ‘Vincenzo Genovese Big Band’ Venerdì 24 marzo, Teatro Giotto, Vicchio Ore 21.30 Vincenzo Genovese, Tastiere e direzione Francesco Cherubini, betteria - Gianluca Scorziello, percussioni Voci: Nadyne Rush, Greta Mirall Cori: Valentina Misurale,Rachele Acciavatti Sassofoni: Dario Cecchini, Luca Signorini, Luca Ravagni Trombe: Andrea Tofanelli, Nicola Cellai, Mirko Rubegni , Andrea Lagi Tromboni: Stefano Scalzi, Riccardo Tonello Marco Galiero: basso Luca Gelli : chitarra La musica è arte. Il funk è allegria. La tradizione stimola l’innovazione. La nostra terra d’origine che condiziona, influenza ed ispira. White Orcs nasce così: un incontro fra il superlativo talento del pianista Vincenzo Genovese e l’entusiasmo di un’idea che vuole unire ed allo stesso tempo sfidare le cornici culturali dei popoli. White Orcs è un progetto di scambio fra radici culturali, che vuole sfidare le tradizioni ad amalgamarsi sullo stesso palco, invitando altri artisti ad interpretare il ritmo del Fun(k)! L’orchestra degli White Orcs dona vita ad un progetto che vuole dare l’opportunità a performers di ogni genere e provenienza di esprimersi davanti ad un pubblico diverso. La costante ricerca di interazione fra le differenze che ci caratterizzano culturalmente, muove l’orchestra in un tour di palchi internazionali. Finché l’arte ce ne darà ragione. Jojo Mayer - NERVE Sabato 25 marzo Vicchio, Teatro Giotto ore 21.30 Jojo Mayer, batteria John Davis, basso Jacob Bergson, tastiere Aaron Nevezie, suoni e manipolazione audio I Nerve si sono evoluti partendo dal leggendario evento newyorkese “Prohibited Beats”, organizzato da Jojo Mayer negli anni ’90. Inizialmente formatasi come piattaforma sperimentale in cui convogliavano DJ’s, visual artists, musicisti, nel tempo si è trasformata in un gruppo che ha rivoluzionato la musica elettronica, portandola da un format basato sulle programmazioni in una performance improvvisata dal vivo. In questa nuova veste la band ha assimilato un ampio spettro di stili elettronici, dal Jungle, Dub Step, Glitch alla Minimal e Tech House e tutti quei generi che ancora non hanno trovato una definizione. Col passare del tempo i Nerve hanno familiarizzato con il pubblico, portando i ritmi, l’improvvisazione e l’evoluzione stilistica del jazz nell’era digitale. Lo stile dei Nerve riesce a essere un armonioso mix di sonorità diverse che passano dall’ elettronica, fondendo insieme ritmi Jungle, Break Beat e Drum & Bass. Jojo Mayer – E’ conosciuto per le sue tecniche musicali creative e innovative, che lo hanno reso uno dei migliori batteristi al mondo. Mayer è nato a Zurigo ed è cresciuto circondato dalla musica. Suo padre, Vali Mayer, era un bassista. All'età di due anni ha il primo drum set, e la sua prima esibizione è a Hong Kong quando ha appena 3 anni. Jojo Mayer è conosciuto per aver unito insieme jazz, drum and bass e jungle insieme ad altre influenze musicali. Jojo mayer è conosciuto anche per essere uno dei maestri della “Moeller Tecnique”, la tecnica di controllo delle bacchette che è un po’ la Sala del Trono della tecnica di mani. BOBO RONDELLI “Ciampi ve lo faccio vedere io” Domenica 26 Marzo Teatro Giotto, Vicchio ore 21.30 In collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Bobo Rondelli, voce e chitarra Fabio Marchiori, tastiere Filippo Ceccarini, tromba Reduce dall’acclamato ultimo disco “Come i carnevali”, uscito a Marzo 2015, il cantautore labronico Bobo Rondelli, artista instancabile e prolifico, dedica un intero spettacolo all’illustre concittadino Piero Ciampi, artefice di capolavori negli anni ’70 che hanno reinventato la nostra musica d’autore e che lo hanno reso poeta immortale. Uno show scarno e minimale quello di Bobo, un tavolino, un bicchiere di vino e poche luci, accompagnato dagli amici Fabio Marchiori alle tastiere e Filippo Ceccarini alla tromba, con l’unico scopo di enfatizzare al massimo la musica e il genio maledetto di Ciampi. Due vite divise dal tempo, che spesso trovano forti punti in comune, tanto che la critica si è frequentemente spesa in paragoni tra i due. Un’ammirazione mai celata da Bobo tanto che nell’album ‘Disperati, intellettuali, ubriaconi’, registrato con Stefano Bollani, ha voluto reinterpretare ‘Io e te, Maria’, celebrata canzone di Ciampi che sicuramente non mancherà tra le perle scelte per lo spettacolo. Il 19 Dicembre è uscito il disco live “Ciampi ve lo faccio vedere io” in allegato col quotidiano Il Tirreno, esaurito in sole 48 ore. A fine Febbraio 2016 è prevista l’uscita del disco live con distribuzione Sony Music in un box speciale contenente una raccolta di Piero Ciampi e un book redatto da John Vignola. Bobo è anche il protagonista del docu-film prodotto e trasmesso da Sky Arte per l’ottantesimo compleanno del grande cantautore labronico. Dal 18 marzo al 26 aprile 2017 Performing Santa Caterina rassegna internazionale di arti performative ex chiesa Santa Caterina / Foligno Auditorium Santa Caterina, via Santa Caterina 34 a cura di La società dello spettacolo e Viaindustriae con gli artisti Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline Robin (Belgio), Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica Santoro (Italia) Dal 18 marzo al 26 aprile l'ex chiesa Santa Caterina di Foligno, ora plesso culturale, ospita la rassegna internazionale di arti performative Performing Santa Caterina, un progetto a cura di La società dello spettacolo e Viaindustriae, nell'ambito del progetto nazionale di Residenze Artistiche Foligno InContemporanea, sostenuto da Comune di Foligno, Regione Umbria e MiBact. Dal teatro contemporaneo alla performance, dalla danza all’happening, dall’installazione interattiva all’intervento sonoro e all'azione partecipata urbana, Performing Santa Caterina rappresenta un’occasione di incontro con le nuove dinamiche e i movimenti della scena contemporanea, attraversando una pluralità di linguaggi espressivi, svincolati dal codice ristretto di un genere. Un percorso connesso alla città per spettatori attenti alla nuova scena contemporanea a partire da un luogo, l'ex chiesa Santa Caterina, che consolida la sua vocazione dedicata allo spettacolo ed alla residenza artistica, portando l’Umbria e Foligno nel vivo di una programmazione culturale di grande profilo europeo e internazionale. Anche quest'anno il programma, tutto al femminile, comprende progetti specifici creati ad hoc per lo spazio, spettacoli, residenze artistiche e incontri di formazione del pubblico. Tutti gli artisti invitati hanno una profonda esperienza di ricerca sull'azione artistica che provoca e stimola l’audience e l’individuo, promuovendo visioni, spazialità, sensibilità. Ospiti della rassegna: Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline Robin (Belgio), Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica Santoro (Italia). Il primo appuntamento è sabato 18 marzo (ore 21) con Alessandra Cristiani e il suo “Opheleia. Ofelia aiuta Ofelia”, danza e coreoregia di Alessandra Cristiani, musica di Iva Bittova, Claudio Moneta, luci Gianni Staropoli, azione Sabrina Cristiani, produzione Lios in coproduzione con Compagnia Teatropersona. Dal quadro preraffaellita “Ofelia” di J.E. Millais, “Opheleia” non vuole essere la pretesa di ricostruire il personaggio scespiriano o di addentrarsi nella nota trama della tragedia, ma è la trama di una visione. L’immagine di Ophelia è uno specchio in cui riflettersi, un luogo carnale in cui abitarsi. E’ una debolezza, una sospensione temporale, un ingorgo emotivo, un corpo rubato che si aggrappa alla percezione di sé, come unico e sacro dominio. Domenica 26 marzo (ore 21) Alessandra Cristiani presenta al pubblico, in forma di prova aperta, “A che serve il tuo, il mio sguardo? Chi ci rivendica?”, nuova creazione nata dalla residenza presso Santa Caterina, che ha come fonte di ispirazione e riflessione i testi poetici del poeta e attore Marcello Sambati, in particolare il libro di poesie Esitazioni e Tenebre, trascrizione di una trilogia teatrale. Alcuni versi poetici, per la loro efficacia visiva ed evocativa, verranno considerati immagini di danza da esplorare secondo la metodologia del Buto Blanc, che origina dal danzatore giapponese Masaki Iwana. La musica sarà creata da Claudio Moneta mentre una parte della realizzazione musicale verrà elaborata con materiali vocali e sonori di Marcello Sambati. L’arte della luce è di competenza di Gianni Staropoli mentre l’azione data a Sabrina Cristiani si tradurrà in presenze minimali, indecifrabili. Al progetto collabora anche il fotografo Daniele Vita. Sabato 1 aprile (ore 21) ARIEL dei MERLI presenta “Testo tossico” liberamente tratto da “Testo yonkie” di Paul B. Preciado, drammaturgia Francesca Manieri, di e con Federica Rosellini. Il libro, scritto come un “protocollo di intossicazione volontaria”, fa parte di un filone di pensatori autocavia che hanno sperimentato col proprio corpo, usandolo come piattaforma politica. E’ la testimonianza del viaggio estremo di Preciado attraverso il suo corpo bombardato con un’autosomministrazione di testosterone, a partire dal suicidio di G. D., noto poeta francese e amico fraterno dell’autore/autrice. Lo spettacolo si concentra sul primo e l’ultimo capitolo del testo che fungono da cornice. Francesca Manieri, tracciando la sua drammaturgia, insegue il filo smarrito, dell’identità nel suo imprescindibile rapporto col suo doppio: la perdita. La compagnia ARIEL dei MERLI nasce da un’idea di Federica Rosellini, performer e attrice (premio Hystrio alla vocazione 2011 e premio UBU 2016 come miglior attrice under35) e Francesca Manieri, sceneggiatrice e drammaturga. Giovedì 13 aprile (ore 21) l’artista e performer belga Gwendoline Robin presenta la performance “Cratère n°6899”: una cometa è caduta sulla terra e si è formato un cratere, si verificano diverse trasformazioni, il paesaggio evolve al ritmo dell'azione. L’artista, che vive e lavora a Bruxelles, dal 1997 produce installazioni al confine tra scultura e performance, utilizzando elementi di fuoco, dinamite, vetro e terra, sviluppa azioni che giocano con la fragilità e il pericolo. Dalla Polonia Anna Kaleta-Kunert e Karolina Mikolajczuk presentano l’installazione multimediale “Adesso qui” nata a seguito della personale esperienza di perdita di memoria dell’artista, dopo il terremoto dello scorso gennaio. Attraverso l’utilizzo di animazioni, suono e spazio, l’artista cercherà di creare una comparazione tra la storia dell’edificio Santa Caterina (che negli anni ha cambiato la sua funzione ed ora ha perso la sua sacralità) e le sensazioni che l’evento hanno scaturito in lei. Artista multimediale laureata in Storia dell’Arte e in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia, Anna Kaleta-Kunert si specializza inoltre all'Università di Musica di Varsavia, lavora come grafica, regista e fotografa. Karolina Mikołajczuk è designer grafica e artista multimediale; utilizzando scienza e moderna tecnologia, crea installazioni interattive, animazioni, visualizzazioni e proiezioni video. Sabato 22 aprile (ore 21) l’artista visiva, performer e regista riminese Isabella Bordoni presenta “Refugee. Politiche dell’esilio”, un format partecipativo come processo per incrementare l’archivio vivente ‘Refugee’ che qui incontra la performatività di Santa Caterina, dei luoghi e delle relazioni che lì abitano e agiscono. ‘Refugee’ è un libro d'artista “attivo”, esito editoriale di un progetto più ampio che tesse intorno alle parole "patria" e "cittadinanza" le poetiche e le pratiche di un abitare civile e poetico. Il libro d'artista contiene 68 cartelle di testo, 3 fotografie, 1 dvd, 1 mappa frutto della scrittura collettiva di più autori che comprende con Isabella, Antonio Cipriani, Luca Berardi, Davide Dutto, Luca Francesco Garibaldo, Erika Lazzarino, Maria Nadotti, sguardi e pensieri che hanno cercato in una porzione della montagna italiana o del margine urbano un punto dal quale mettersi in cammino e in ascolto. Il libro-installazione è composto in linotipia e stampato presso L'Artistica Savigliano, polo grafico-editoriale nella provincia di Cuneo, luogo dell'artigianalità, del lavoro resistente in cui il politico è estetico e impegno formativo. Tutto il percorso di Performing Santa Caterina è seguito dall’Osservatorio Critico a cura di Giulio Sonno, caporedattore della rivista online Paper Street, intitolato “Espiazione. Tempo critico per visioni responsabili”, che offre agli artisti la complicità di uno sguardo critico esterno attraverso il quale mettersi in discussione, dialogare e ritornare alla propria ricerca creativa con ‘minore innocenza’. In questo percorso Giulio Sonno si avvale della presenza di alcuni collaboratori quali, tra gli altri, Attilio Scarpellini, Roberta Nicolai, Dante Antonelli, Antonia Gozzi. Mercoledì 26 aprile, alle ore 18, Giulio Sonno restituirà al pubblico le conversazioni e i dialoghi avuti con gli artisti. Alle ore 21 Federica Santoro presenta, dopo la residenza a Santa Caterina, “L’Anitra selvatica”, di cui firma regia e adattamento drammaturgico, anche in scena insieme a Gabriele Portoghese e Luca Tilli (quest’ultimo autore delle musiche). Il lavoro, in forma ancora aperta, ha come oggetto i primi tre atti de L’Anitra selvatica di Ibsen. In questa prima fase prevale l’idea dell’avvicinarsi: gli argomenti, i movimenti, i generi, le sensazioni, sono percepite. Un lavoro sulla percezione: il suono, le immagini, le parole e l’azione sono usati per arrivare da questo molto lontano allo scoperchiamento delle verità. MATERIALI IN SCENA - VOL. 2 [2017] . TEATRO DI CAVRIGLIA PERRIDERE la comicità toscana più irriverente al Teatro di Cavriglia! venerdì 17 marzo - ore 21.30 GUASCONE TEATRO in “ZONA TORRIDA” di CARLO MONNI, DONATO SANNINI e DANIELE COSTANTINI con ANDREA KAEMMERLE RICCARDO GORETTI, ADELAIDE VITOLO Il grande Carlo Monni e Donato Sannini, due uomini di teatro pungenti e surreali “scrissero", con la complicità di Daniele Costantini, “Zona Torrida” nel 1984: uno spettacolo comico, sagace, terribilmente attuale. Andrea Kaemmerle, fra i più affezionati collaboratori di Monni, lo rimette in scena insieme a Riccardo Goretti e Adelaide Vitolo: risate e battute con la complicità di un linguaggio coloritissimo. Uomini disadattati, reclusi volontariamente nella propria casa da tempo immemorabile, tormentati dalle ingiunzioni e dagli avvocati... biglietto: 10 € - ridotti e soci coop: 7 € * la seconda edizione della rassegna “Materiali In Scena” al Teatro di Cavriglia, promossa dal Comune e dalla Materiali Sonori, continuerà sabato 18 marzo con Katia Beni in “Tutto sotto il tetto” proposto dall’Ass. Cult. Masaccio; domenica 26 marzo, alle ore 17 al Museo MINE di Castelnuovo dei Sabbioni, verranno celebrati i vent’anni del film “cavrigliese” Ivo il Tardivo con la partecipazione dell'autore Alessandro Benvenuti e di Enzo Brogi, Daniele Trambusti, Maria Pelini e altri fra i protagonisti di quell’avventura; sabato 8 aprile andrà in scena, al Teatro Comunale, La pazza di Chaillot di Jean Giraudoux presentato dalla Compagnia Diari Di Scena; venerdì 21 aprile un’altro prestigioso appuntamento con la musica del mondo: Riccardo Tesi & Maurizio Geri. Comune di Cavriglia - Materiali Sonori Teatro Comunale piazza Berlinguer, 1 - CAVRIGLIA (AR) Tel. 377.4494360 - 055.9120363 - 055.9669731 www.facebook.com/teatro-comunale-di-cavriglia-1240327005995389 “WESTUFF” 1984-1987: MODA, ARTE, SPETTACOLO NELLA FIRENZE UNDERGROUND Mercoledì 15 marzo ore 17.30 “Westuff” 1984-1987: moda, arte, spettacolo nella Firenze underground Intervengono Bruno Casini, Ilaria Cicali, Maria Luisa Frisa, Giorgia Marotta Il progetto editoriale “Westuff” nasce a Firenze nel dicembre del 1984, dall’incontro di Bruno Casini, Stefano Tonchi e Maria Luisa Frisa, nel momento in cui la città è animata da un grande fermento culturale e giovanile. “Westuff” si propone di guardare da un osservatorio privilegiato, come poteva essere la Firenze di quegli anni, alla scena artistica italiana e internazionale, riunendo al suo interno arte, moda, musica e teatro, con uno sguardo rivolto verso le grandi capitali, quali Londra, Parigi, New York. Ne risulta una rivista capace di cogliere le situazioni artistiche e creative più nascoste, ma anche di riflettere fenomeni di larga portata quale l’affermarsi della moda come potente sistema di comunicazione. Attraverso un dialogo con Bruno Casini e Maria Luisa Frisa, Ilaria Cicali e Giorgia Marotta ripercorreranno la storia della rivista e il suo ruolo all’interno della scena culturale del tempo. Bruno Casini si occupa di comunicazione e promozione culturale ed è specializzato in ricerche e studi sulle culture giovanili in Italia. A partire dagli anni ’80 partecipa a progetti teatrali e musicali e collabora con radio e riviste del settore. E’ stato tra i fondatori della rivista “Westuff”. Per diversi anni ha curato l’Independent Music Meeting, ha fatto parte della direzione artistica del festival Fabbrica Europa e della giuria del Premio Ciampi e ha diretto l’On the Road Festival a Pelago. Ha curato insieme ad Ernesto De Pascale e Giancarlo Cauteruccio la mostra sul ventennale del Tenax alla Stazione Leopolda di Firenze nel 2002. Ha scritto per le pagine culturali toscane di “Il Manifesto”. Ha pubblicato numerosi volumi sulla scena artistica e musicale fiorentina con particolare attenzione al periodo dagli anni Ottanta in avanti. Insegna Comunicazione presso l’Istituto Arte e Restauro di Firenze. Dal 2006 segue la Direzione Artistica del Florence Queer Festival. Ilaria Cicali, dottore di ricerca in storia dell’arte, ha discusso la sua tesi dottorale “Alexander Archipenko, un artista nel contesto della scultura contemporanea” nel 2013 (Università di Firenze/ Université de Paris Ouest Nanterre). Autrice di saggi e testi critici riguardanti l’arte del ‘900, in particolare la scultura, ha partecipato a numerosi convegni internazionali e cataloghi d’esposizione. Dopo un semestre di ricerca post-dottorale presso il Center for Italian Modern Art di New York (gennaio-luglio 2015), lavora attualmente a Firenze nell’ambito della mediazione culturale e come docente di storia dell’arte contemporanea. Maria Luisa Frisa è professore ordinario presso Università Iuav di Venezia, dove dal 2005 dirige il corso di laurea triennale in Design della moda e Arti Multimediali. Critico e curatore, dirige per Marsilio Editori la collana Mode dedicata alle idee e alle figure della moda. Cofondatrice della rivista indipendente Westuff (1983-87), è da sempre interessata alla complessità dell’immaginario contemporaneo e ai continui sconfinamenti tra arte, moda, design e comunicazione. Ha curato numerose mostre e i rispettivi cataloghi. Il suo ultimo libro: Le forme della moda (Il Mulino, 2015). Il suo ultimo progetto: la mostra e il libro Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968 (Roma, MAXXI, novembre 2014-maggio 2015; Bruxelles, BOZAR, giugno-settembre 2015; Monza, Villa Reale, settembre 2015-gennaio 2016; Fort Lauderdale, NSU Art Museum, febbraio-giugno 2016). Nel 2016 ha curato il libro Desire and Discipline: Designing Fashion at Iuav (Marsilio), che celebra il decimo anniversario dei corsi di laurea in moda allo Iuav. Giorgia Marotta, storica dell’arte, si specializza all’Università degli Studi di Siena con una tesi dal titolo: “Le relazioni europee di Numero (1949-1953)”. Partecipa al progetto di ricerca FIRB (2009- 2011) per la Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 2013 viene selezionata per il progetto europeo “The European correspondence to Jacob Burckhardt” per svolgere la ricerca presso la Bibliotèque National de France di Parigi. Ha partecipato a convegni di approfondimento su tematiche dell’arte contemporanea e collaborato con diverse manifestazioni d’arte contemporanea tra cui TusciaElecta Arte Contemporanea nel Chianti e Lo Schermo dell’arte Film Festival. Ha pubblicato saggi sull’arte e la critica del ‘900 per numerosi cataloghi di esposizione. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale. Grande successo per Fatti di numeri del Teatro dell’Orsa Lo spettacolo, vincitore del bando Create with Open Data ideato e promosso dal Comune di Reggio Emilia, ha debuttato in occasione della Giornata Mondiale degli Open Data. Vivo interesse da parte della RAI, che vi dedicherà una trasmissione. Buone notizie. Oltre 700 persone hanno assistito, sabato 4 marzo al teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, alle prime presentazioni pubbliche di Fatti di numeri, spettacolo ideato da Monica Morini, Bernardino Bonzani, Michele Ferri e Annamaria Gozzi. Vincitore del bando Create with Open Data ideato e promosso dal Comune di Reggio Emilia e da Lepida spa nell’ambito dell’Agenda Digitale Regionale, ha debuttato in occasione della Giornata Mondiale degli Open Data. Vivo interesse da parte della stampa cartacea nazionale (Avvenire, Pagina 99, ecc.) e della RAI, che vi dedicherà una trasmissione: lunedì 13 marzo in seconda serata, infatti, la puntata di Teatri in prova di Rai Radio3 dedicherà ampio spazio (con interviste, approfondimenti e frammenti dello spettacolo) a questo singolare progetto del Teatro dell’Orsa. Fatti di numeri, performance che vede in scena gli stessi Monica Morini e Bernardino Bonzani insieme al compositore e musicista Gaetano Nenna e all’artista visivo Michele Ferri che interagisce dal vivo con uno schermo di immagini parlanti realizzate ad hoc dal video maker Alessandro Scillitani, ha interpretato con il linguaggio teatrale i contenuti dei dataset pubblici di Reggio Emilia, sarà presentato nuovamente nel capoluogo emiliano nell’estate 2017. Lo spettacolo ha, inoltre, suscitato l’interesse delle Amministrazioni di alcune città del Nord Italia, con le quali la Compagnia sta discutendo possibili futuri allestimenti ad hoc. Info: http://www.teatrodellorsa.com/. Davide Brullo porta la Rivoluzione a Poggio Torriana Il noto scrittore e giornalista presenterà alla rassegna Mentre Vivevo una stimolante lezione scenica che intreccia la Rivoluzione russa del 1917 ai travolgimenti della storia dell'arte. Seguirà aperitivo. «Nel 1917 accade la Rivoluzione russa: un evento fondamentale, che travolge e strazia la Storia, ma soprattutto la storia dell'arte»: Davide Brullo introduce la lezione scenica 1917: Facciamo la Rivoluzione! L'epoca che ha massacrato i suoi poeti, che presenterà domenica 12 marzo alle ore 17.30 al Centro Sociale di Poggio Torriana (RN). «Majakovskij, Anna Achmatova, Aleksandr Blok, Boris Pasternak hanno rivoluzionato la poesia occidentale tanto quanto Malevic e Sostakovic hanno rivoluzionato l'arte figurativa e l'arte musicale» continua lo scrittore e giornalista «In poco più di un decennio, però, questa energia prodigiosa si è mutata in requiem, l'epoca del cambiamento è diventata (secondo la funerea definizione di Roman Jakobson) 'Una generazione che ha dissipato i suoi poeti'. In una sorta di 'lezione scenica', piena di giudici corrotti e di poeti favolosi, scopriremo perché Marina Cvetaeva, poetessa misteriosa e amazzone, si è impiccata implorando che la assumessero come lavapiatti, perché di Osip Mandel'stam non è mai stato trovato il corpo, perduto nelle infernali magioni dei Gulag, perché Majakovskij si è ucciso con una saponetta nelle tasche del celebre cappotto che faceva impazzire mezza Mosca. Scopriremo, soprattutto, come mai i regimi sono terrorizzati dalla fragilità della poesia». Davide Brullo è nato a Milano e vive in Romagna. Al suo attivo i romanzi Il lupo (2009), S (2010), Titani (2013), Rinuncio (2014) e Ingmar Bergman. La vita sessuale di Franz Kafka (2015). Ha pubblicato il poema Annali (2004) e l’opera in versi L’era del ferro (2007). Per Città Nuova ha compilato una antologia di poeti italiani viventi (La Stella polare) e per il Saggiatore ha firmato una contro- antologia di poeti del Novecento (Maledetti italiani). Dai suoi romanzi ha tratto testi teatrali messi in scena da Paolo Graziosi, Silvio Castiglioni, Daniela Giovanetti. Insieme all’artista Marcovinicio ha curato l’epistolario del pittore divisionista Carlo Fornara e diverse mostre: l’ultima, dedicata all’artista Fritz Osswald, è andata in scena a Domodossola (2016) e a Cles (2017). Scrive sulle pagine culturali de il Giornale, Libero e altri quotidiani. Ha tradotto la “Regola” di Sant’Agostino e la prima “Regola” di San Francesco. Dal Primo Testamento ha tradotto i Salmi, il Libro della Sapienza, il Cantico dei Cantici, i profeti Abacuc, Nehemia, Sofonia. La lezione scenica di Davide Brullo sarà proposta nell’ambito di Mentre Vivevo, la bella rassegna di spettacoli a cura di quotidiana.com e La Mulnela. A ogni appuntamento di Mentre Vivevo, progetto realizzato con il sostegno del Comune di Poggio Torriana e della Regione Emilia Romagna – Progetto Arti per il contemporaneo, arti per il territorio, seguirà un aperitivo con l’artista. Il Centro Sociale di Poggio Torriana (RN) si trova in Via Costa del Macello 10 (traversa di Via Santarcangiolese all’altezza del civico 4603). Ingresso unico 8 €. Info e prenotazioni: 347 9353371, quotidiana@alice.it. Bologna, lunedì 13 marzo ore 21 Laboratori delle Arti/Teatro La Soffitta | Stagione 2017 Dipartimento delle Arti – Università di Bologna [Piazzetta P. P. Pasolini, 5/b Bologna] Instabili Vaganti DESAPARECIDOS#43 Progetto internazionale Megalopolis regiaAnna Dora Dorno assistente alla regia Anna Schirru conAnna Dora Dorno, Nicola Pianzola, Arianna Barbieri, Armida Pieretti, Omar FranciscoArmella Romero musiche originaliAlberto Novello JesterN,Eyky RAP, Yeudiel Infante drammaturgia originale bilingueAnna Dora Dorno e Nicola Pianzola produzione Instabili Vaganti supportato in residenza da Teatro Akropolis, Progetto Genius Loci, Genova Emilia Romagna Teatro Fondazione, Cantiere Moline, Bologna con il patrocinio diAmnesty International - Italia Ingresso gratuito. A seguire incontro con la compagnia condotto da Roberta Ferraresi Dopo la tournée in Messico torna in Italia, a Bologna, lunedì 13 marzo (ore 21) ai Laboratori delle Artinella Stagione 2017 de La Soffitta - Centro di Promozione teatrale di BolognaDESAPARECIDOS#43una produzione diInstabili Vaganti,regia di Anna Dora Dorno, drammaturgia originale bilingue di Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, con un cast internazionale composto da attori e danzatori italiani e messicani: Anna Dora Dorno, Nicola Pianzola, Arianna Barbieri, Armida Pieretti, Omar FranciscoArmella Romero. Con DESAPARECIDOS#43 Instabili Vaganti vuole dare voce alla drammatica vicenda dei 43 studenti di Ayotzinapa scomparsi ad Iguala, in Messico, il 26 settembre del 2014, partendo dalla propria ricerca ed esperienza di lavoro in Messico, Uruguay e Argentina e dalle testimonianze e racconti degli studenti e artisti coinvolti nella fase messicana del progetto internazionale MEGALOPOLIS ideato e diretto dalla compagnia. Una drammaturgia originale, bilingue, fatta non solo di parole ma anche di azioni fisiche, suoni, canti, immagini che mettono insieme più voci, quelle voci che ancora adesso si uniscono al grido “Todos somos Ayotzinapa!”. Un grido che continua ad animare le piazze delle città messicane e di tutto il mondo, che rimarrà nei graffiti metropolitani e che si è diffuso attraverso hashtags, invadendo la rete. Una performance forte, un atto di protesta che si unisce alle azioni dal basso, che sono diventate globali attraverso i social networks, oltrepassando censure e barriere. Una Re-azione artistica e performativa che mira a mettere in luce una tragica realtà, quella delle sparizioni forzate che ancora oggi affliggono il Messico ed altri paesi dell’America Latina. DESAPARECIDOS#43 non è solo una performance ma anche un atto sincero di ribellione, un’opera che inneggia alla libertà, di opinione, di espressione e di manifestazione, sempre più minacciata in tutto il mondo. Un esempio artistico di come i mezzi di comunicazione di massa e il processo di globalizzazione possa servire anche a mantenere viva l’attenzione su alcune vicende, sensibilizzando l’opinione pubblica e facendo rimbalzare l’informazione a livello internazionale, per chiedere chiarezza e giustizia. DESAPARECIDOS#43 è anche un inno alla speranza che fa nascere da mucchi di vestiti insanguinati delicati fiori rossi: “Volevano seppellirci ma non sapevano che eravamo semi.” Fondata nel 2004 da Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, la compagnia Instabili Vaganti si caratterizza per il lavoro di ricerca e sperimentazione nel teatro fisico e contemporaneo e per l’internazionalità dei suoi progetti. Opera nella creazione e produzione di spettacoli, nella direzione di progetti, workshop e percorsi di alta formazione nelle arti performative a livello internazionale. La compagnia svolge un continuo lavoro sull’arte dell’attore con un percorso pedagogico e artistico originale e contemporaneo, apprezzato in tutto il mondo. Un linguaggio totale in cui il performer incarna la capacità evocatrice del fare poetico, affermando la propria centralità fisica ed emotiva e in cui la drammaturgia delle azioni affianca quella del testo dialogando con differenti forme artistiche, stili e discipline. Un teatro in cui importanti temi di attualità si esprimono attraverso forme d’arte universali e totalizzanti. Lo spettacolo è inserito nel progetto “Terzo Teatro. Ieri, oggi, domani” a cura di Roberta Ferraresi che si concluderà il 18 marzo con un convegno al quale parteciperanno, tra gli altri, anche Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola. Link sito http://www.dar.unibo.it/it/ricerca/centri/soffitta/2017/teatro/desaparesitos43 http://www.dar.unibo.it/it/ricerca/centri/soffitta/2017/teatro/terzo-teatro-ierioggidomani Contatti www.instabilivaganti.com Estratti Stampa “Il valore intrinseco di un’opera come Desaparecidos#43 risiede soprattutto nella scelta espressiva con cui ci comunica una verità di cui non ha bisogno di convincerci.” [Michele di Donato, Il Pickwick] “Uno spettacolo efficace in scena e insieme capace di aprirsi suggestioni fuori scena, di organizzare artisticamente un impegno civile e politico, encomiabile.” [Maria Dolores Pesce, Dramma.it] “La regia di Anna Dora Dorno è sapiente e mirata.” [Giorgio Vargiu, L’Armadillo Furioso] “Quando la cerimonia è finita e le luci si accendono, ciò che si celebra con l’applauso non è solo la ricerca e l’impegno degli artisti, ma la consapevolezza di aver preso parte a un momento di crescita comunitaria.” [Chiara Marsilli, Stratagemmi.it] “Tutto è toccante ma anche lirico e potente.” [Maria Colucci, Mydreams.it] “Assistere a Megalopolis#43 significa partecipare ad una battaglia globale per la democrazia.” [Marco Omizzolo, Zero Violenza] “Uno spettacolo che ci auguriamo possa girare perché rappresenta l’immenso potere salvifico e commemorativo della bellezza dell’arte.” [Francesca Calisti, Gufetto Magazine] “Prezioso gioiello del teatro d’impegno, Desaparecidos#43 ha il merito di fornire informazioni che poco hanno circolato nel dibattito pubblico, utilizzando le emozioni come un bulino che grava, incide la memoria. Una onorevole restituzione di un capitolo fondamentale e terribile della Storia mondiale contemporanea.” [Azzurra Padovano, Fermata Spettacolo] “Desaparecidos#43 è il tentativo di caduta del muro delle ipocrisie, il cospargimento di sale sulla ferita al cuore di una umanità che sta automarginalizzandosi, scegliendo di non vedere quegli stessi volti proiettati sulla schiena o schedati al muro durante la performace. Desaparecidos#43 è, visto dall’altra parte dello specchio, la drammatica manifestazione di una società che, nella sua ricerca di omologazione al modello di stabilità e benessere occidentale, continua a far curvare le democrazie altre verso modelli decisionali di autoritariaeteronomia.” [Cecilia delle Fratte e Daniele Rizzo, Teatro Persinsala] |
Deliri progressivi
..... Archives
Maggio 2020
Categories
Tutti
|