Stagione 2016/2017
Sabato 28 gennaio ore 20, 21, 22 Domenica 29 gennaio dalle ore 16 alle 18 – apertura videoinstallazione Europa Teatri [Via Oradour – Parma] Mondo Bello ed Europa Teatri presentano “L'Educazione sentimentale di Cappuccetto Rosso” Uno spettacolo teatrale e videoinstallazione multistrato di Sabina Borelli e Paolo Ferrari riscrittura drammaturgica Sabina Borelli con Sabina Borelli, Loredana Scianna, Sandra Soncini, Giorgia Valeri visual art e sound design C999 regia Sabina Borelli e Paolo Ferrari È ispirato alla ricerca della felicità e del senso della vita “L’Educazione sentimentale di Cappuccetto Rosso” di Sabina Borelli e Paolo Ferrari un progetto prodotto da Mondo Bello ed Europa Teatri, uno spettacolo teatrale e videoinstallazione multistrato di Sabina Borelli e Paolo Ferrari, riscrittura drammaturgica Sabina Borelli, con Sabina Borelli, Loredana Scianna, Sandra Soncini, Giorgia Valeri, visual art e sound design C999, regia Sabina Borelli e Paolo Ferrari, in prima nazionale ad Europa Teatri (via Oradour 14) venerdì 27 e sabato 28 gennaio (ore 20,21,22) mentre domenica 29 gennaio dalle 16 alle 18 è aperta la videoinstallazione. La scena è un unicum dove gli attori animano, alcuni spettatori vivono e altri assistono dove e nel tempo che ognuno determina per sé. Le parole da cui lo spettacolo trae energia sono un intreccio di La ballata di Cappuccetto Rosso di Federico Garcia Lorca, Favola d'amore di Herman Hesse e Il cantico dei cantici di Salomone terzo re d'Israele. Una riscrittura drammaturgica a tre dimensioni sopra tre livelli dell'amore: in un percorso fisico, mentale e sensoriale, lo spettatore verrà calato nella narrazione fiabesca, poi mistica, poi “pagana” che è l'educazione sentimentale di Cappuccetto Rosso. Lo svelarsi dell'incontro coi sensi, dalla dolcezza alla sensualità fino alla trascendenza, ammantato dall'infinito senso circolare che è la complementarietà degli opposti. Al centro della scena è situata una grande video installazione multistrato, una sequenza di membrane che tracciano un cammino fisico che una parte degli spettatori ad ogni rappresentazione vivrà in prima persona in stato di privazione sensoriale (visiva ed auditiva) guidati dagli attori in scena. Un pubblico errante che avrà la possibilità di navigare l'ambiente a proprio piacimento, vivendo lo spettacolo secondo la propria prospettiva, divenendo parte stessa dell'installazione. Una favola per aprire gli occhi ad occhi chiusi verso il senso della vita che è l'amore, conoscere fino in fondo la carne per imparare a lasciarla andare, luce e buio e così tutte le dicotomie dell'esperienza umana, un dramma della felicità che nasce tale proprio dal suo opposto. Lo spettacolo è rivolto a 30 spettatori a rappresentazione. L'audio è stato registrato con un sistema di microfoni che produce un effetto sensoriale chiamato ASRM. Durante le rappresentazioni, saranno a disposizione del pubblico delle cuffie wireless per sentire lo spettacolo in un modo completamente immersivo. INGRESSO SPETTACOLI Intero 10 Euro – Ridotto 8 Euro (under 18 – over 65) - Professional 6 Euro Ingresso alla videoinstallazione 5 euro INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Europa Teatri, Via Oradour 14 – Parma 0521 243377 europateatri.pr@gmail.com www.europateatri.it www.facebook.com/europateatri VIDEO PROMO UFFICIALE
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TRILOGIA DEL SILENZIO JASON SHULMAN | LEE MADGWICK | MAR HERNANDEZ a cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti White Noise Gallery via dei Marsi, 20/22 - Roma ingresso libero Capitolo 1 Jason Shulman – Fast Forward 28 gennaio – 25 marzo 2017 Anteprima stampa venerdì 27 gennaio h12 - 14 si prega di confermare la presenza a info@gdgpress.com Opening 28 gennaio h18.30 *** Capitolo 2 Lee Madgwick – Stand-By 8 aprile – 31 maggio 2017 Capitolo 3 Mar Hernández – Rewind 14 giugno - 31 luglio 2017 Comprimere un intero film in un’unica immagine. Dipingere il mondo come se l’umanità fosse, improvvisamente, scomparsa nel nulla. Rappresentare lo spazio attraverso le tracce di una presenza passata. E’ la Trilogia del Silenzio, nuovo progetto espositivo declinato in tre mostre in programma dal 28 gennaio al 31 luglio alla White Noise Gallery di Roma, con la curatela di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti. L’impossibilità fisica di creare l’assenza genera da sempre una fascinazione irrisolta. Nel celeberrimo brano 4’33” di John Cage, infatti, il silenzio degli strumenti acquistava senso in relazione al rumore variabile del pubblico, perché il vuoto e il silenzio sono pura astrazione e più si tenta di raggiungerli, più emerge il loro opposto. 3 artisti internazionali, 3 mostre personali, 3 linguaggi differenti riuniti in un’unica traiettoria di pensiero: raccontare l’umanità attraverso la sua assenza con l’obbiettivo di creare il Silenzio. Questa la sfida raccolta da Jason Shulman, Lee Madgwick e Mar Hernàndez con Fast Forward, Stand-By e Rewind, titoli delle rispettive mostre e uniche condizioni in cui il suono esiste ma non può essere percepito. Come un lungo videotape regolato da questi comandi, la Trilogia del Silenzio inaugura il 28 gennaio con “Fast Forward”, personale fotografica dell’artista inglese di fama internazionale Jason Shulman, capace di comprimere migliaia di frame di film cult in un’unica fotografia. Il progetto prosegue l’8 aprile con “Stand-by” in cui il mondo viene congelato in un’eterna istantanea nei dipinti del britannico Lee Madgwick, e si chiude il 14 giugno con “Rewind” dell’artista spagnola Mar Hernàndez, che, con le sue opere tra disegno, incisione e fotografia, rappresenta la realtà attraverso le tracce fantasmatiche di un passato che non esiste più. Capitolo 1: Jason Shulman – Fast Forward – 28 gennaio/25 marzo 2017 Scultore e fotografo eclettico di fama internazionale, Jason Shulman arriva per la prima volta in Italia, dopo diverse collaborazioni con artisti del calibro di Marc Quinn. Artista che ama utilizzare il metodo empirico proprio della scienza, Shulman comprime le centinaia di migliaia di frame di un film in un’unica immagine fotografica attraverso lunghissime esposizioni dell’obiettivo. A Roma presenta 13 fotografie a grande formato che condensano l’America di Sergio Leone (Per un pugno di dollari), l’orrore di Dario Argento e Mario Bava (Suspiria, Inferno, I 3 volti della paura, Diabolik), ma anche l’Italia piena di inquietudine raccontata dai maestri del cinema dagli anni ‘60 a oggi, da Visconti (Il Gattopardo) a Sorrentino (La grande bellezza), da Tinto Brass (Caligola) a Pasolini (Salò o le 120 giornate di Sodoma e Il Vangelo secondo Matteo). La scelta delle opere viene effettuata su criteri puramente estetici, mentre la dominante di colore che emerge in ognuna delle sue opere collega immediatamente lo spettatore alla propria conoscenza del regista e del relativo immaginario. Se, ad esempio, la dominante ocra rimanda alla polvere del vecchio west di Sergio Leone, la dominante rosa rimanda subito ai fenicotteri ricorrenti nelle sequenze de La grande bellezza di Sorrentino. Le scene del film si sovrappongono, l’audio sparisce, il movimento viene condensato e la logica del racconto perde di significato in favore di un’impressione del tutto emotiva. Esperimenti visuali che diventano composizioni astratte in cui per comprendere il tutto bisogna rinunciare al dettaglio. Dal punto di vista estetico uno dei riferimenti di Jason Shulman è sicuramente Gerhard Richter ma l’artista inglese condivide con l’Arte Processuale degli anni ‘70 la stessa fascinazione per l’imprevedibilità: come uno scienziato, non è mai certo del risultato che un particolare film produrrà sulla macchina e non è in grado di definire aprioristicamente se l’esperimento avrà successo o meno. Come il rumore bianco (il “white noise”) è il suono più vicino al silenzio assoluto perché copre tutte le frequenze udibili simultaneamente, così le immagini di Shulman sono, nel loro essere dense, al contempo incredibilmente caotiche ed assolutamente silenziose. WHITE NOISE GALLERY La White Noise Gallery è stata fondata nel 2014 da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti. La galleria deve il suo nome al fenomeno fisico del rumore bianco e suggerisce attraverso di lui il suo obiettivo principale: essere in grado di captare ed elaborare tutte le frequenze che risuonano nel mondo dell’arte contemporanea. La storia del pensiero si fonda tanto su Rousseau quanto su Hobbes, quella della musica ha avuto bisogno tanto di Bach quanto dei Joy Division, così quella dell’arte. La galleria non nasce con una caratterizzazione univoca, non predilige un approccio, non appoggia una corrente e non cerca di cavalcare un’onda. Lo scopo, dichiarato, è quello di inviare un segnale sullo stato dell’arte attraverso il lavoro di artisti eterogenei che siano in grado di interpretare al meglio gli stimoli del loro tempo. La galleria nasce dal tentativo di garantire questo ai suoi frequentatori: essere tela bianca, mai uguale a se stessa, da cui partire per elaborare il pensiero artistico del domani. L'ultimo progetto prodotto dalla White Noise Gallery è stato Dove sono gli ultras, la personale di Cristiano Carotti sonorizzata da Rodrigo D'Erasmo degli Afterhours (dicembre 2016). Ufficio stampa GDG press LENZ FONDAZIONEINDUSTRIAE PERFORMINGARTS 017GIORNATA DELLA MEMORIA K I N D E R[Bambini] Lenz Teatro 27-28 Gennaio ore 21 29 Gennaio ore 18 Kinder va alla ricerca di un'Eco di quel che non si potrebbe più dire, più ascoltare, più scrivere, mai più dimenticare, di un'arte non serena. Tenta di suonare il silenzio che la morte di sei bambini ebrei imporrebbe alla ragione...more Testo Imagoturgia Francesco Pititto Installazione Elementi Plastici Regia Maria Federica Maestri Musica Andrea Azzali Direzione musicale voci bianche Ars Canto M° Gabriella Corsaro Consulenza Storica Marco Minardi Performer Valentina Barbarini con Pietro Anelli, Samuele Bellingeri, Matteo Castellazzi, Marcello Costa, Martina Gismondi, Agata Pelosi, Alessandro Poli, Cloe Teodori, Anna Giada Vaccaro e Marco Cavellini Produzione Lenz Fondazione in collaborazione con ISREC Press Review "...Una storia entrata nella memoria collettiva di Parma, una storia che porta cucita addosso la cifra stilistica di Pititto e Maestri. Almeno negli effetti ana-emotivi, raffreddati dai colori che si addicono alla memoria: il bianco e il nero. Un’eco, un riflesso perché, come ci ricorda Adorno, citato dalla regia, “di Auschwitz non se ne può parlare se non in maniera riflessa”. O dietro un velatino di plastica che sfuma, liquefà i contorni seriosi e rigorosi dei piccoli attori del corso Ars Canto." more... "...Quello di Pititto e Maestri, artisti al pari della piccola Tereska alle prese con l’avvolgente disegno della propria casa, è pertanto un impulso incessante, un lavoro continuamente propedeutico a ciò che l’arte non dovrà/potrà mai presentare in forma conclusa: il poetico tentativo di trasfigurazione del non finito dell’esistenza, di un orizzonte impossibile da possedere e in cui coltivare l’etica dell’ospitalità, per così offrire agli ultimi, ma a chiunque, anche e soprattutto quando sensibile, dunque non atteso, la speranza di trovare sempre accolta la propria dignità." more... Audio-intervista su Kinder: http://www.radioemiliaromagna.it/programmi/spettacoli-emilia-romagna/kinder.aspx "Dopo essersi conosciuti, i bambini giocano a rincorrersi, si scontrano e urlano, sembrano divertirsi, anche se sempre con un certo distacco, si portano dentro la ferita dell’allontanamento dai genitori, nei loro castelli distanti da terra. Poi camminano sulle tombe, le loro tombe, dicendo poesie anonime di bambini ebrei sulla bellezza della vita e di vivere. Sulla parete di destra, intanto, si stagliano le ombre dei giacigli, sembrano tanto i profili delle baracche quanto i corpi ridotti pelle e ossa dalla prigionia o i fili ramificati del treno, ciò che poi diventano una volta messi tutti in fila sul fondo, in un binario di luce blu cianotico. Un urto assordante, poi come uno sciame di api impazzite prima dell’Apocalisse. Ultima fermata: morte." more... BIGLIETTI KINDER [Bambini] > La biglietteria apre 30 minuti prima di ogni spettacolo. INTERO > 14 euro RIDOTTO [ under 30 - over 60 ] > 10 euro STUDENTI > 8 euro INFO & PRENOTAZIONI > info@lenzfondazione.it T. 0521 270141 Dopo essere stato presentato all’ultimo Festival di Cannes ARRIVA AL CINEMA GIMME DANGER IL DOCU FILM DI JIM JARMUSCH DEDICATO A IGGY POP E THE STOOGES Il più rock dei registi incontra la più oltraggiosa delle band Arriva nelle sale italiane solo il 21 e 22 febbraio la storia di Iggy Pop e della band che col suo carattere provocatorio ha saputo cambiare l’immagine stessa del rock GIMME DANGER è la nostra lettera d'amore per quella che probabilmente è la più grande band nella storia del rock 'n' roll, Jim Jarmusch Nato nella città di Ann Arbor, in Michigan, proprio nel periodo in cui si affermava la controcultura giovanile, lo stile potente e aggressivo del rock ’n’ roll di ‘The Stooges’ capitanati da Iggy Pop -una delle figure tutt’ora più appassionanti e iconoclaste della storia del rock- rappresentò una novità esplosiva nel panorama musicale della fine degli anni Sessanta. Aggredendo il pubblico con una miscela di rock, blues, R & B e free jazz, la band pose infatti le basi per quello che sarebbe stato chiamato nei decenni successivi il “punk rock alternativo” e venne così inserita dalla rivista Rolling Stone nella lista degli artisti immortali. È proprio la storia straordinaria di questa band la protagonista assoluta di GIMME DANGER, il nuovo commovente docu-film di Jim Jarmusch, che arriva nelle sale italiane solo il 21 e 22 febbraio distribuito da Nexo Digital e BIM (elenco delle sale a breve su www.nexodigital.it e trailer qui https://youtu.be/RlKacoC1xbc) dopo l’anteprima all’ultimo Festival di Cannes. Dedicato a una delle più grandi band rock ’n’ roll di tutti i tempi, GIMME DANGER mostra gli anni della nascita di The Stooges, approfondendone gli aspetti musicali, culturali, politici e storici e narrando le avventure e disavventure di Iggy Pop, Ron Asheton, Scott Asheton e Dave Alexander (e poi di Steve Mackay al sassofono), le loro ispirazioni, la sfida commerciale rappresentata dalla loro musica, ma anche la straordinaria eredità che hanno lasciato alle band che sono venute dopo di loro. Il film, che unisce spezzoni di cartoni animati d’epoca, interviste, immagini di repertorio e interviste realizzate appositamente, prende il titolo da un brano di Raw Power, l’ultimo album di The Stooges del 1973. Michigan, giorno di Halloween, 1967. Siamo nel pieno della rivolta giovanile che vede i ragazzi della classe media rifiutare i modelli convenzionali della società e battersi per i diritti civili, quando The Stooges fanno il loro debutto all’Università del Michigan, distinguendosi subito per il carattere oltraggioso e provocatorio dei loro show, dove performance e improvvisazioni sconvolgono la platea. Nei mesi del rifiuto dell’autoritarismo e del conservatorismo spesso violento della cultura tradizionale, The Stooges rappresentano il pericolo e la rottura degli schemi, come raccontano nel film Iggy Pop e soci narrando le loro posizioni politiche, l’ascesa, la caduta, l’abisso delle droghe, le follie sul palcoscenico (con Iggy Pop, antesignano dello stage diving, a lanciarsi in mezzo ai fan). Protagonista assoluto è proprio lui, James Newell Osterberg, alias Iggy Pop, soprannominato l’Iguana. È lui che narra gli esordi alla batteria, suonata nella roulotte in cui è cresciuto, e poi i trascorsi nella band “The Iguanas” –il gruppo con cui ha suonato nella prima metà degli anni Sessanta fino al periodo di The Stooges, dal 1967 al 1974 (la reunion della band con una nuova formazione avverrà solo nel 2003). Una carriera anarchica fatta di successi e cadute che lo hanno consacrato assieme a The Stooges come punto di riferimento assoluto del punk americano. Dalle sue parole emerge pian piano tutto ciò che ha fatto di The Stooges una band capace di cambiare l’immagine stessa del rock, del cinema, della moda, anche grazie al confronto con Velvet Underground, Nico, John Cale e incontri come quelli con Andy Warhol e naturalmente David Bowie. Spiega Jarmusch: “Nessun’altra band della storia del rock 'n' roll può competere con la combinazione di pulsazioni primordiali, la psichedelia pungente, il blues-a-billy grind, completati da testi succinti e tormentati e dal ringhio da leopardo di un front man che incarna in qualche modo Nijinsky, Bruce Lee, Harpo Marx e Arthur Rimbaud. Non ci sono precursori per The Stooges, mentre le band che si sono ispirate a loro sono ormai una legione. GIMME DANGER è più un 'saggio' che un documento. È la nostra lettera d'amore per quella che probabilmente è stata la più grande band della storia del rock 'n' roll. Racconta la loro storia, le loro influenze e il loro impatto, con filmati e fotografie mai viste prima. Proprio come The Stooges e la loro musica, GIMME DANGER è un film selvaggio, disordinato, emotivo, divertente, primitivo e sofisticato allo stesso tempo. Viva The Stooges!". JIM JARMUSCH: nato a Akron, Ohio, Jim Jarmusch vive e lavora a New York. Tra i suoi film Permanent Vacation (1980), Stranger than Paradise - Più strano del paradiso (1984), Daunbailò (1986), Mystery Train - Martedì notte a Memphis (1989), Taxisti di notte (1991), Dead Man (1995), Year of the Horse (1997), Ghost Dog - Il codice del samurai (1999), Coffee and Cigarettes (2003), Broken Flowers (2005), The Limits of Control (2009), Solo gli amanti sopravvivono (2013), Paterson (2016), Gimme Danger (2016) e il corto "Int. Trailer. Night" (2002). Il film di Jim Jarmusch è distribuito nelle sale italiane da BIM e Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, RollingStone e Rockol.it. Ufficio Stampa Luana Solla Saverio La Ruina al Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze) con uno degli spettacoli rivelazione della stagione Sabato 28 gennaio 2017 – ore 21,15 Teatro Manzoni - via Mascagni 18 - Calenzano (Firenze) – biglietti 13/10/5 euro Scena Verticale MASCULU E FÌAMMINA di e con SAVERIO LA RUINA musiche originali Gianfranco De Franco collaborazione alla regia Cecilia Foti scene Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo Confessioni sulla tomba della madre. Per svelare la propria omosessualità, a lei che, in silenzio, con amoroso rispetto, aveva intuito... Dopo il debutto milanese dello scorso dicembre – ottime le recensioni della critica nazionale – Saverio La Ruina, tra gli attori più premiati della scena italiana, porta sabato 28 gennaio il suo nuovo spettacolo “Masculu e Fìammina” al Teatro delle Donne di Calenzano (ore 21, biglietti 13/10/5 euro, via Mascagni 18, Calenzano, Firenze). L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del Sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza. E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire. Spettacolo nell’ambito della 25° stagione del Teatro delle Donne. Programma completo www.teatrodelledonne.com. Saverio La Ruina è tra gli attori più premiati della scena italiana. Tra i maggiori riconoscimenti: due Premi Ubu 2007 con Dissonorata (‘miglior attore’ e ‘nuovo testo italiano’), il Premio Ubu 2010 con La Borto (‘nuovo testo italiano’), il Premio UBU 2012 (‘migliore attore’ per l’interpretazione di Italianesi), il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010, il Premio Lo Straniero 2015, il Premio Enriquez 2015. Dallo spettacolo che l’ha rivelato, Dissonorata, a quello che ha confermato il suo talento, La Borto, La Ruina con pochi elementi scenici – un abito, due ciabatte, una sedia – riesce a dare vita a personaggi femminili indimenticabili. Donne del sud, offese, ferite ma orgogliose. Con il suo lavoro più recente, Polvere, sposta l’attenzione sull’uomo, essendo la violenza sulle donne soprattutto un problema degli uomini. Saverio La Ruina si forma come attore alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone e lavora, tra gli altri, con Leo De Berardinis e Remondi & Caporossi. Nel 1992 fonda la compagnia teatrale Scena Verticale, con la quale è presente nei maggiori festival e teatri italiani e all’estero. Dal 1999 è Direttore artistico del festival Primavera dei Teatri. Saverio La Ruina utilizza il dialetto calabrese come elemento drammaturgico dello spettacolo. Biglietti, riduzioni e prevendite Intero 13 euro; ridotto 10 euro (over 60, under 25, Coop, Arci, ATC) ridotti 5 euro (iscritti ai corsi di formazione) Promozione residenti Comune di Calenzano: 7 euro Abbonamento 5 spettacoli a scelta 35 euro - abbonamento 10 spettacoli 60 euro Prevendite: circuito www.boxofficetoscana.it e online www.boxol.it Biglietteria del teatro dalle ore 18 Info e prenotazioni Teatro Manzoni - via Mascagni 18 - Calenzano (Fi) teatro.donne@libero.it - www.teatrodelledonne.com Tel 055 8877213 / teatro.donne@libero.it IL TEATRO DELLE DONNE – Centro Nazionale di Drammaturgia Sede operativa: TEATRO MANZONI via Mascagni, 18 – 50041 Calenzano (FI) 055.8877213 - 055.8876581 teatro.donne@libero.it - www.teatrodelledonne.com Ufficio stampa: Marco Mannucci Cecità metafora dell’impossibilità dello spirito, purezza lontana dall’umano… Gli Orbi di Abbondanza e Bertoni danzano al Teatro delle Arti Sabato 28 gennaio masterclass con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni Venerdì 27 gennaio 2017 - ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Compagnia Abbondanza Bertoni GLI ORBI Coreografie di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni Con Eleonora Chiocchini, Tommaso Monza, Massimo Trombetta, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza collaborazione alla creazione Danio Manfredini coproduzione Orizzonti Festival Fondazione Orbi perché non ci vediamo più. Mancanti, assenti, privi. Orbi di pace, di onore e “di tanto spiro” di manzoniana memoria. “Gli Orbi” che Michele Abbondanza e Antonella Bertoni – storico e pluripremiato sodalizio della danza italiana – portano venerdì 27 gennaio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro), a pochi mesi dallo straordinario debutto, sono maschere acustiche e fisiche impastate di un’umanità che trasuda amore e tenerezza. Umanità che passa il testimone del vizio fino a diventare caricatura del dolore e del piacere. Esseri ciechi che irridono, smorfieggiano, danzano, aspettano il loro turno e si alternano nella fame di relazione. Così impudichi, sfacciati e s-corpati da esporsi pubblicamente alla gogna della vergogna di chi non vede con gli occhi e con il cuore. Parlar male degli uomini (homo sapiens) si fa presto, soprattutto di questi tempi di homo hominis lupus, ma mettere in scena questo senso di fragilità dell'umano, indagare agendo i suoi vizi e debolezze, insomma passare all'azione e rendere per immagini dando forma a queste male-parole, è altra cosa. Sulle spalle di cinque personaggi – in scena, oltre a Antonella Bertoni e Michele Abbondanza, Eleonora Chiocchini, Tommaso Monza e Massimo Trombetta - l’infame carico della rappresentanza dell’umanoide contemporaneo. Figure che potranno ingigantire o sparire, dall’umano al disumano, caricature portatrici di volta in volta di un malessere infettivo che trova però nella sua semplice esposizione e visibilità, la nemesi necessaria alla sua redenzione. “Cosa da ballerini traditori del passo – spiegano Antonella Bertoni e Michele Abbondanza - anche se mai come in questo lavoro ne abbiamo fatti così tanti. Di passi. Fin dai primi giorni di prove ci siamo presi (letteralmente) per mano e non ci siamo lasciati. Così, stretti gli uni agli altri, più sicuri nel branco, abbiamo socchiuso gli occhi, alzato leggermente il capo verso l'alto e incominciato a camminare, dapprima lentamente poi sempre meno incerti; così come nel quadro "La parabola dei ciechi" di Peter Bruegel, immagine dalla quale volevamo partire per dimostrare, come viene attribuito al pittore stesso, ‘quanto di equivoco vi sia nell'esistenza umana’. Abbiamo così costruito il nostro percorso su di una struttura coreografica martellante. Ci siamo accorti, quasi inconsciamente, che stavamo ballando una specie di giga, che è poi una danza-girotondo ripetitiva e ossessiva: sul suo ritmo ipnotico e insistente, abbiamo liberato quelle forme sulle quali si sono poi potuti inerpicare i nostri personaggi. Così è successo che abbiamo provato a chiudere gli occhi per vedere meglio e agito quell' incessante moto per sentire più forte. Bendati da scotch, deformati da elastici, imparruccati e travestiti, abbiamo stretto più forte le nostre mani girotondine e sentito lo strappo di chi se ne andava in solitudine verso la sua personalissima (e liberatoria?) perdizione. Vagando a tentoni senza troppo capire, siamo andati a sbattere tra gli Scilla e Cariddi del nostro mare tempestoso, disperatamente sempre cercandoci; attraversando con incoscienza e spudoratezza i narcisistici vizi moderni e, senza il dono e il pregio dell'esaustività, anche quelli, di lussuria vestiti, irosi biblici d'archetipiche accidie e invidie. Da orbi. Come la fame, la rabbia e le botte da orbi. Come nel detto: ‘non vederci più dalla sete, non vederci più dal piangere, dal ridere’. Allora la cecità come metafora estrema ed iniziale di un'impossibilità dello spirito, di un'inaccessibilità dell'anima ad una condizione di purezza così lontana dall’umano; e così i nostri personaggi, così piccoli e così forse più vicini con le loro piccole disumanità, alla ‘vera umanità’, alla vera condizione umana di vetta e di abisso; con la loro orbatura dell'animo bagolanti e vagolanti verso potenziali nuove visioni, verso un nuovo impero dei sensi fatto d'olfatto, atto al tatto; udito e ingoiato infine dalla loro ingordigia di fragili e umanissime creature”. Spettacolo nell’ambito della rassegna RESI_DANCE a cura della Compagnia Simona Bucci, in collaborazione con Teatro Popolare d’Arte. La stagione 2016/2017 del Teatro delle Arti è organizzata con Comune di Lastra a Signa e Compagnia Simona Bucci, con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Coop Unicoop Firenze. Lo spettacolo “Gli Orbi” è prodotto dalla Compagnia Abbondanza Bertoni con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali, Provincia autonoma di Trento, Servizio attività culturali comune di Rovereto, Assessorato alla cultura regione autonoma Trentino Alto Adige. APERITIVO TEATRALE - Per chi lo desidera, venerdì 27 gennaio dalle 20, c’è l’aperitivo teatrale, in collaborazione con Caffè La Posta (buffet e drink 6 euro, graditissima la prenotazione, tel. 055 8720058 - 331 9002510). MASTERCLASS CON ABBONDANZA/BERTONI - Sabato 28 gennaio, dalle ore 12 alle 16, presso la Scuola Comunale Danza (via Togliatti 37, Lastra a Signa), la Compagnia Abbondanza/Bertoni condurrà una masterclass rivolta a danzatori, attori e performer. Insegnare: far passare dei segni, da corpo a corpo. Un modo di fare scuola strettamente legato al palcoscenico, finalizzato alla "presenza scenica" attraverso la pratica dell'intelligenza somatica per cui il sapere possa diventare il "saper fare" del corpo-cuore del danzatore-attore. “Ci soffermeremo sugli aspetti tecnici e improvvisativi del movimento danzato e del gesto; per uno sviluppo della creatività attraverso la propria unica e originale forma”. Masterclass + spettacolo 45 euro. Info tel. 055.697823 - 340.1369666 - compagniasimonabucci@gmail.com - www.compagniasimonabucci.it. Orario Inizio spettacolo ore 21 Biglietti Intero 15 euro, ridotto 13 euro (over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso), ridotto 10 (under 21) Info, prevendite e prenotazioni Teatro delle Arti - viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com - promozione@tparte.it - www.tparte.it Prevendite on line www.boxol.it e nei punti vendita del circuito BoxOffice Orari biglietteria teatro: martedì 10-13, mercoledì e venerdì 17-20 La biglietteria è aperta inoltre tutte le serate di spettacolo e di proiezione film Ufficio stampa Marco Mannucci STAGIONE TEATRALE 2016-17 TEATRO COMUNALE GIOTTO COMUNE DI VICCHIO e FONDAZIONE TOSCANA SPETTACOLO in collaborazione con JAZZ CLUB OF VICCHIO (FI) Teatro Comunale Giotto, Vicchio (Fi) Sabato 21 Gennaio 2017 ore 21.15 Luca Angeletti, Augusto Fornari, Laura Ruocco, Toni Fornari, Nicolas Vaporidis FINCHÉ GIUDICE NON CI SEPARI di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli regia Augusto Fornari produzione Teatro Golden Finché giudice non ci separi racconta la storia di quattro amici, tutti separati. Massimo è fresco di separazione e ha appena tentato il togliersi la vita. Il giudice gli ha levato tutto: la casa, la figlia e lo ha costretto a versare un cospicuo assegno mensile alla moglie. I tre amici gli stanno vicino per rincuorarlo e controllare che non riprovi a mettere in atto l’insensato gesto. Ognuno da consigli su come affrontare la separazione, questa nuova situazione e come ritornare a vivere una vita normale. Proprio quando i tre sembrano essere riusciti a riportare alla ragione il loro amico, un'avvenente vicina di casa suona alla porta… Finché giudice non ci separi, analizza, ma allo stesso tempo ironizza sul difficile tema della separazione trascinando lo spettatore, attraverso sensi di colpa, arrabbiature, disperazione, ironia e sarcasmo, all’interno di una divertente vicenda piena di colpi di scena. Luca Angeletti, Augusto Fornari, Toni Fornari, e Nicolas Vaporidis danno vita ai quattro amici interpretando, ognuno a proprio modo e con caratteristiche e comportamenti completamente diversi, le difficoltà che sono costretti ad affrontare. L’inaspettata e sorprendente presenza della vicina di casa di uno di loro, interpretata da Laura Ruocco, stravolge il già precario equilibrio del gruppo e costringe tutti alla riflessione. TEATRO COMUNALE GIOTTO - VICCHIO abbonamenti posto unico intero € 110 ridotto € 95 abbonamento 9+1, comprensivo di concerto posto unico intero € 125 ridotto € 110 Prezzo abbonamento super (stagione teatrale di Vicchio + stagione teatrale di Borgo San Lorenzo) € 160,00 biglietti posto unico intero € 15 ridotto € 13 concerto Ciampi ve lo faccio vedere io intero € 18 ridotto € 16 riduzioni under 26, over 65, iscritti al sistema bibliotecario del Mugello, soci Unicoop Firenze, abbonati alla stagione teatrale 2016/17 del Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo promozioni biglietti Coop per i soci Coop è attiva la promozione 1000 punti mille emozioni. Info e adesioni presso i punti vendita Unicoop Firenze info prevendite prevendite abbonamenti c/o Ufficio Cultura Comune di Vicchio via Garibaldi, 1 Vicchio (2° piano) dal lun al sab dalle ore 8:30 alle 12:30; giovedì anche dalle 14:30 alle 18:00 prevendite biglietti dal 2 novembre Associazione Jazz Club of Vicchio c/o Negozio Rocci Via Garibaldi, 2 Vicchio (FI) dal mar al sab 9.00/13.00 e 16.00/19.30 Teatro Comunale Giotto piazzetta dei Buoni, 1 - 50039 Vicchio tel. 055 844460 fax c/o Comune 055 844275 www.teatrogiotto.it Ufficio Cultura Comune di Vicchio tel. 055 8439269 - ufficio.cultura@comune.vicchio.fi.it Associazione Jazz Club of Vicchio c/o Negozio Rocci via Garibaldi, 2 Vicchio (FI) tel. 055 844017 Comune di Vicchio Via Garibaldi, 1 50039 Vicchio (FI) tel 055 8439269 I CONSIGLI SONO IL TEMA DELLA SESTA PUNTATA DI “BATTISTOLOGY” la nuova produzione originale che unisce con un linguaggio innovativo e contemporaneo la comicità in teatro a quella on the road LUNEDÌ 23 GENNAIO, ALLE 21.00 SOLO SU COMEDY CENTRAL (in esclusiva su Sky al canale 124) CONTINUA L’APPUNTAMENTO CON LO SHOW INEDITO DI MAURIZIO BATTISTA Lunedì 23 gennaio, alle 21.00 su Comedy Central (in esclusiva su Sky canale 124) continua l’appuntamento con “BATTISTOLOGY”, la nuova produzione originale del canale di VIMNI dedicato all’intrattenimento e alla comicità, con protagonista Maurizio Battista, che declina la sua eclettica comicità su vari fronti, raccontando con un linguaggio verosimile e moderno il nostro Paese attraverso il suo punto di vista. “Battistology”, infatti, è uno show innovativo che unisce la comicità live del teatro con quella on the road, la stand up con la visual comedy: monologhi comici live, storytelling, interviste per strada agli italiani e tanto tanto altro! Per la prima volta in tv, un comico popolare va nei luoghi dei suoi monologhi per approfondire e verificare i temi comici che affronta. Il risultato è uno show fatto da e per coloro che vivono nel Belpaese. O come dice Maurizio: “Troppi Italiani per un italiano solo”. I consigli saranno il tema della sesta puntata, in onda lunedì 23 gennaio, alle 21.00 su Comedy Central (Sky 124). L’Italia è un paese di santi, poeti e consigliatori. In strada, su internet, sui social ogni italiano oggi scalpita per dare e scrivere consigli a chiunque, specialmente quando non ne sa nulla. In questa puntata Maurizio cercherà di capire perché appena compri qualcosa un tuo amico ti dice “me lo potevi dire che ti facevo risparmiare” e, soprattutto, perché il tuo amico non te lo dice prima che compri quella cosa ma sempre (e sistematicamente) dopo. Oltre ai monologhi e alle notizie sul tema, Maurizio andrà nelle strade di Roma per capire qual è, secondo i consigli che gli italiani scrivono nelle recensioni on line, il posto più bello e il posto più brutto della Capitale. Anche in questa puntata Maurizio sentirà i pareri degli italiani sul tema, girando l’Italia in doppia fila. Lo show è composto da 8 puntate, in onda ogni lunedì alle 21.00, che affrontano 7 grandi temi che stanno a cuore agli italiani: la cucina e il cibo, i regali, la tecnologia, la cura del corpo e le tendenze estetiche di oggi, gli animali domestici e i nuovi animali domestici, i consigli. E una special edition di 2 puntate sul tema portante di Maurizio Battista, il matrimonio. Un’ora di show dal multiforme umorismo, un’ora di viaggio attraverso la cultura italiana analizzata meticolosamente dalla comicità leggera ma pungente, spassosa e verace di Maurizio Battista. “Battistology” è un format originale, pensato da Comedy Central Italia, scritto da Maurizio Battista, Antonio Losito, Cristiano Fantechi, Teo Guadalupi e Roberto D’Ambrosio. Segui e commenta la serie sui portali web social ufficiali di Comedy Central: www.comedycentral.it, Facebook.com/ComedyItalia, Twitter@COMEDYITALIA e Instagram @ComedyItalia. ABOUT COMEDY CENTRAL Comedy Central è il canale su cui c’è sempre qualcosa da ridere, perché sa riconoscere il lato divertente delle cose e ha il coraggio di raccontarlo. La garanzia di divertimento è la sfida qualitativa del canale. Su Comedy Central infatti si possono trovare sitcom americane in prima tv e in seconda visione, spettacoli italiani autoprodotti e acquistati con una scelta accurata, sketch comedy e formati ibridi con un’unica missione: rendere la vita più divertente. Comedy Central offre il meglio della comicità italiana e internazionale, le nuove tendenze, i comici di domani e i volti più popolari. Il canale propone uno stile di comicità coraggioso, innovativo, gustoso e provocatorio, con ampio spazio alla stand up di stampo anglosassone. Pur rappresentando l’anima locale del genere comedy, il canale appartiene a un network esteso nel mondo che raggiunge globalmente 248 milioni di case, parlando 18 lingue diverse. In Italia Comedy Central è trasmesso ed è visibile esclusivamente sulla piattaforma SKY sul canale 124. About Viacom International Media Networks Viacom è uno dei principali network globali produttori di contenuti di intrattenimento. Grazie al suo ampio portfolio di brand e alle innumerevoli piattaforme, sia di proprietà che di terzi, utilizzate per la distribuzione di tali contenuti, Viacom è in grado di raggiungere ogni tipologia di audience. I brand VIMN sono complessivamente disponibili in oltre 3 miliardi di case in tutto il mondo e sono visti a livello globale da oltre 700 milioni di famiglie in circa 180 Paesi, tradotti in 40 lingue e distribuiti attraverso più di 200 canali TV gestiti a livello locale e più di 550 TV properties sui media digitali e mobile. In Italia Viacom, guidata dall’A.D. Andrea Castellari, possiede al 100% i brand MTV, Nickelodeon, Comedy Central, VH1 e Paramount Channel, distribuiti a livello lineare sulla piattaforma Sky (MTV, MTV Music, MTV Hits, MTV Rocks, Comedy Central, Nickelodeon, Nickjr e TeenNick) e sul fta (Paramount Channel e VH1) e a livello non lineare. Compagnia RODISIO con "Caino e Abele" a Roma, Sala Umberto, 19 e 20 gennaio 2017 ore 10.301/18/2017 Roma, Sala Umberto Giovedì 19 e venerdì 20 gennaio 2017, ore 10.30 compagnia RODISIO CAINO E ABELE di Manuela Capece e Davide Doro con Florian Piovano ed Emanuele Segre una produzione compagnia RODISIO/TAK Theater Liechtenstein in collaborazione con Resistere e Creare (Genova)/Fuori Luogo Auditorium Dialma Ruggiero (La Spezia) un ringraziamento a Balletto Civile e Trickster-p Questa storia ci serve perché ci fa ricordare. E perché ci permette di parlare di questo nostro mondo oggi che continua a non saper perdere, che non vuole perdere mai. La sconfitta non è ammessa, la paura nemmeno. E lo devi imparare subito, fin da piccolo. La violenza di oggi è quella di quel tempo lontano. Il perdente è escluso. La risposta deve essere sempre violenta. Perché? Non ci sono altre possibilità? Altre soluzioni? Reduce dal successo di pubblico e critica in Liechtenstein e al Teatro della Tosse di Genova, arriva alla Sala Umberto di Roma, nella stagione di teatro ragazzi, giovedì 19 e venerdì 20 gennaio (ore 10.30) la compagnia RODISIO con “Caino e Abele”, spettacolo di danza rivolto al pubblico giovane (dagli 8 anni) e adulto, di Manuela Capece e Davide Doro, con Florian Piovano ed Emanuele Segre. Questa storia antica, semplice e crudele ci serve – scrivono Manuela Capece e Davide Doro - perché ritroviamo in questa storia lontana qualcosa di oggi. La raccontiamo priva dei suoi aspetti religiosi, prendendo dalla Bibbia e dal Corano i passaggi fondamentali di un intreccio topico, per arrivare ad una narrazione simbolica e contemporanea. Caino e Abele sono due ragazzi, come tutti i giovani sono forti e belli, pieni di entusiasmo ed energia. E come tutti i giovani devono ancora imparare tutto della vita, guardano il mondo con occhi curiosi e braccia impazienti, le loro gambe non si fermano mai. Ascoltano e guardano tutto, sentono il ritmo della terra, sentono il beat, Caino e Abele sono due giovani breakers, Florian Piovano ed Emanuele Segre, due ragazzi abituati a sfidare l’asfalto, ballando per strada. La compagnia RODISIO racconta questa storia con la break dance, una street dance che affonda le sue radici nella ribellione degli anni ’70, l’espressione libera di un corpo giovane in una strada affollata. Un modo di ballare che rompe le regole e ne inventa di nuove, la rappresentazione di una generazione che, passo dopo passo, inventa una propria vita. A questa danza grezza, si accostano parole, domande e numerose immagini di un’arte grezza e terrestre propria di questa danza. Sono immagini rubate all’Art Brut, all’arte primitiva e aborigena, alla street art, al graffitismo americano, europeo, sudamericano, alla Pop Art: immagini a tratti rozze e infantili, a tratti crude, ironiche e grottesche. Da Carlo Zinelli all’arte grezza giapponese, da Basquiat a Yayoi Kusama. Opere di deboli, esclusi, emarginati, perdenti, molto diverse tra loro che aprono ad un immaginario ibrido, espressioni di spiriti sensibili, naif, fragili e appassionati. La storia è quella di un vincitore e di un perdente. Caino e Abele si vogliono bene, perché sono fratelli e, come tutti i fratelli, giocano, combattono, si aiutano, stanno da soli, si guardano, ridono, tornano vicini. Poi, come nella vita di tutti, arriva il giorno di una prova, una sfida, forse un rito che segna il loro passaggio all’età adulta. Vince Abele. Caino perde e non riesce ad accettare la sconfitta perché chi perde è sconfitto, l’escluso. Caino ha paura, il suo cuore e la sua mente si confondono. E così, la prima cosa che Caino pensa è uccidere il fratello. E lo fa. Compie un’azione violenta e irrimediabile e si dispera per sempre. Questa storia ci serve per fare domande – scrivono i RODISIO - tante domande ai bambini, perché sappiamo che loro possono darci risposte nuove e sorprendenti. Ne siamo sicuri. Ci serve per parlare di amore fraterno, di quanto si può imparare da una sconfitta, di nuove possibilità da trovare, di crescita, di cosa vuol dire vivere insieme, essere insieme. E forse un po’ anche di pace. È veramente incredibile come Manuela Capece e Davide Doro della Compagnia Rodisio, qui in una produzione con TAK Theater Liechtenstein, in collaborazione con Festival Resistere e Creare (Genova) /Fuori Luogo Auditorium Dialma, Ruggiero (La Spezia), riescano a creare spettacoli spesso significativi partendo da materiali e linguaggi apparentemente sempre diversi tra loro […] Ne abbiamo avuto una riconferma sul primo studio di Caino e Abele visto a Bari, dove partendo da una storia comune all'immaginario di tutti, una vicenda antica come quella di Caino e Abele, Rodisio riesce a parlare agli adolescenti di oggi in modo diretto con gli stessi linguaggi che i ragazzi utilizzano […] Caino e Abele fin da questo primo studio si configura come uno spettacolo di rara intelligenza, forza e intensità dove le nuove generazioni possono specchiarsi riconoscendo tutte le loro caratteristiche in modo originale e assolutamente contemporaneo. [Mario Bianchi, Eolo] Sensationelle Tanzperformance mit Tiefgang… [Von Assunta Chiarella, Volksblatt] Calendario Caino e Abele 19 e 20 gennaio 2017, Roma, Sala Umberto I 8 febbraio 2017, Casalecchio di Reno (Bo), Teatro Laura Betti 10 febbraio 2017, Cattolica, Teatro della Regina 14 e 15 febbraio 2017, Macerata, Teatro Lauro Rossi 16 febbraio 2017, San Benedetto del Tronto, Teatro Concordia, 17 febbraio 2017, Recanati, Teatro Persiani 21, 22 e 23 febbraio 2017, Taranto, Teatro Crest 29 marzo 2017, La Spezia, Fuori Luogo 30 marzo 2017, Genova, Teatro della Tosse (da confermare) 11 e 12 aprile 2017, Ferrara, Sala Boldini 21 - 25 aprile 2017, International Theatre Kingfestival, Velikiy Novgorod, Russia Al via la Stagione dei Progetti 2017 di Lenz Fondazione. Con KINDER [ Bambini ], per il Giorno della Memoria Una drammaturgia contemporanea sulla tragedia dei bambini ebrei di Parma vittime dello sterminio nazista apre il nuovo, denso progetto performativo di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Che si articolerà fino a ottobre, a Lenz Teatro e in altri luoghi della città. «Prima i Bambini di KINDER ad intonare di nuovo il lied della vita e del ricordo, poi Consegnami, bambina, i tuoi occhi dalla Caperucita Roja di Lorca, bimba perduta alla ricerca del Paradiso e poi l'orfano di padre Hamlet Solo a precedere i tanti Hamlets cancellati perché "indegni di vivere", secondo il programma eugenetico della Germania nazista di AKTION T4 e di nuovo Hyperion a ricordarci gli dèi dimenticati di un'altra Germania e una Natura senza più l'Uomo ma dove permane Questa Debole Forza in un Prometeo contemporaneo tra Luigi Nono e le statue romane di Velleia; poi viene Natura Dèi Teatri ad immaginare un unico Tutto dove possano tornare ad abitare i Poeti, tutti in attesa di salire al Paradiso ormai ombre sfinite nella spiaggia/platea vuota di un tempio mai finito, un Purgatorio di espianti peccatori che supplicano per la preghiera che restringe il tempo della pena, fino alla salita, fino al Paradiso_Un Pezzo Sacro con voce di Donna in Coro, con la musica divina dei Canti Sacri di Verdi a riempire di estasi e grazia il luogo che niente unisce e niente separa, corpo sospeso nell'aria come pneuma di angelo/demonio caduto sulla terra di nessuno»: Maria Federica Maestri e Francesco Pititto introducono Industriae 017, il progetto performativo di Lenz Fondazione da loro ideato e diretto. La partenza è affidata, in occasione del Giorno della Memoria, a KINDER [ Bambini ], ennesimo esito performativo della lunga ricerca sui temi della Resistenza e dell'Olocausto di Lenz Fondazione che, dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto al debutto nell’aprile scorso, viene riproposto a Lenz Teatro venerdì 27 gennaio alle ore 21, con repliche sabato 28 gennaio alle ore 21 e domenica 29 gennaio alle ore 18. «La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 è nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici anni per i bambini italiani. Soprattutto per gli ebrei, allontanati da scuola, testimoni impotenti della progressiva emarginazione sociale e lavorativa dei genitori, quando non della distruzione e della eliminazione fisica della propria famiglia»: Francesco Pititto, autore di testo e imagoturgia, suggerisce la genesi di questo stratificato lavoro. «La drammaturgia di KINDER contiene diverse parti di questa Storia: l’elenco dei campi di lavoro e di sterminio, le lettere di una madre al “Signor Questore della Provincia di Parma”, poesie anonime di bambini ebrei dei campi, dialoghi immaginari tra i bambini di Parma con altri due bambini dei campi, Tereszka e Papo, una versione ritradotta di Tenebrae di Paul Celan. Ma il nucleo drammaturgico rimane il canto. Ed ecco la presenza/resurrezione dei sei bambini del Coro di Voci Bianche Ars Canto preparati vocalmente da Gabriella Corsaro diventare essenza performativa insieme ad un’unica attrice, Valentina Barbarini: riflesso e rifrazione di sei vite troncate, tramite i loro sguardi silenziosi e poi voci recitanti e intonanti un unico Lied di Mozart/Overbeck che parla di un Maggio imminente, di violette, di giochi nella notte e nella neve, di un libero paese amato». KINDER va alla ricerca di un’eco di quel che non si potrebbe più dire, più ascoltare, più scrivere, mai più dimenticare, di un’arte non serena composta di voci straniere, rumori rielaborati fatti di rimandi sonori del Campo, movimenti musicali tesi a creare nuove dinamiche spazio-temporali, a cura di Andrea Azzali. «Stiamo parlando di bambini, è bene ricordarlo» conclude e rilancia Maria Federica Maestri, responsabile di installazione, elementi plastici e regia dello spettacolo. «Vogliamo concentrarci sui volti dei bambini ebrei di Parma, come su di un unico monumentale volto di bambino che possa rappresentare tutti i KINDER di ogni guerra». Industriae 017 proseguirà dal 24 febbraio al 5 marzo, con un nuovo allestimento di Consegnaci, bambina, i tuoi occhi, ampia installazione di visual e performing art creata nel 2008 per la Reggia di Colorno da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, prima trasposizione teatrale assoluta del testo La Ballata di Cappuccetto Rosso di Federico García Lorca (Ugo Guanda Editore 2005): «La rivisitazione della favola dei Grimm, il rimando alla Divina Commedia di Dante, la passione poetica di Lorca costituiscono una potente metafora per una visione contemporanea del mondo reale». In scena Barbara Voghera, storica attrice sensibile già protagonista di Hamlet e del fortunato progetto di dedicato alle fiabe dei Fratelli Grimm, insieme a Valentina Barbarini interprete-icona delle più recenti opere della Fondazione. Le musiche originali di Consegnaci, bambina, i tuoi occhi -raccolte in un cd pubblicato da Horus Music - sono state composte da Robin Rimbaud / Scanner, musicista elettronico londinese, che ha recentemente realizzato insieme a Lenz Fondazione il Verdi Re Lear, opera musicale e visuale presentata con grandissimo successo nell’edizione 2015 del Festival Verdi. In occasione della Giornata Mondiale delle persone con Sindrome Di Down, il 21 marzo verrà riproposto Hamlet Solo, esito più recente dell’attraversamento dell’Hamlet shakespeariano compiuto da Lenz Fondazione: «L’attrice sensibile Barbara Voghera implode dentro gli altri personaggi, unico strumento “vivo” di una partitura visiva di spettri. I dialoghi con Orazio, la Regina, il Fantasma del Padre, Guild and Rose, gli Attori, I Becchini, Re Claudio vengono inflessi nell’unico duello eroico possibile, quello dell’attore con se stesso». Dopo il debutto al Festival Natura Dèi Teatri 2016 torna, dal 29 al 31 marzo, Romeo and Juliet Concert, proposizione della compositrice Carla Delfrate e di Lenz Fondazione per sole voci d’attrice tesa a esaltare l'espressività e la sonorità della parola tragica dell’opera attraverso una partitura e una resa scenica aspre ed estreme. Diretto da Maria Federica Maestri, che ne ha creato impianto scenico e costumi, il concerto scenico è eseguito da un potente quintetto di attrici: Valentina Barbarini, Alessia Galeotti, Sandra Soncini, Elena Sorbi e Carlotta Spaggiari. La ricerca drammaturgica permanente sui temi della Resistenza e dell’Olocausto darà vita a AKTION T4, testo originale di Francesco Pititto sul programma nazista di eutanasia sui bambini portatori di handicap e malformazioni genetiche. Lo spettacolo, presentato in prima assoluta a Lenz Teatro dal 25 al 30 aprile, sarà realizzato in collaborazione con l'ISREC - Istituto storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma: «Il programma Aktion T4: Tiergartenstrasse è la strada del giardino zoologico di Berlino. Il numero 4 era abitato da Karl Brant, medico, e Viktor Brack, il suo assistente, che avevano avuto l’incarico di costruire un’organizzazione capace di eliminare tutti i malati di mente, tutti i portatori di malattie inguaribili e tutti i bambini nati con malformazioni e tare ereditarie. Adolf Hitler, fece emettere l'ordine il 1° settembre del 1939. L’obiettivo era di rendere sempre più pura la razza ariana e di impedire contaminazioni derivate tra l’altro da malattie mentali gravi». Dal 18 al 20 maggio è in calendario la ripresa di Hyperion, spettacolo conclusivo del trittico di Lenz Fondazione realizzato tra il 2014 e il 2016 ispirato all’omonimo romanzo di Friedrich Hölderlin, autore fondamentale per la definizione del pensiero filosofico-teatrale di Lenz. Il lavoro, debuttato a Natura Dèi Teatri 2016, è frutto della pluriennale residenza artistica di Paul Wirkus, importante compositore elettronico polacco già collaboratore della Fondazione e ospite del Festival. «Hyperion è un’opera-trittico in cui si fondono costantemente presente e passato, Germania e Grecia in un continuo scambio reciproco di prospettive e paesaggi» suggerisce Maria Federica Maestri, responsabile di installazione, elementi plastici e regia «Il passaggio dal pensiero filosofico al fallimento dell’atto rivoluzionario è l’elemento centrale di questa terza parte del trittico; il compimento del tracciato politico di Iperione è segnato dalla fine dell’amore per Diotima e della sua irriducibile volontà autodistruttiva». A Friedrich Hölderlin è dedicata anche Questa Debole Forza, installazione visuale e performativa site-specific realizzata nella Sala delle Statue del Museo Archeologico Nazionale di Parma, proposta in prima assoluta in collaborazione con Teatro Regio di Parma dal 26 al 28 maggio, in concomitanza con la presentazione al Teatro Farnese di Parma di Prometeo – Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono: «Come la partitura, gli appunti di Luigi Nono, quadri sonori tra pensiero matematico e sospensione filosofica, rifrazioni acustiche, memorie di voci e spazi di memoria. Il lungo lavoro, appena terminato, su Iperione ci fornisce molteplici spunti creativi e poetici per poter indagare nel profondo il frammento indicato. Naturalmente alla ricerca del processo compositivo degli artefici dell'opera Nono, Cacciari e Piano tramite una videoinstallazione in relazione prossemica con alcune opere presenti nel Museo Archeologico di Parma». La ricerca musicale sarà affidata a Claudio Rocchetti, compositore elettronico tra i più sensibili e creativi nel panorama europeo. Dal 17 giugno all’1 luglio avrà luogo la ventiduesima edizione del Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri, nell’ambito del quale prenderà avvio l’imponente progetto biennale di Lenz Fondazione dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Dal 22 giugno all’1 luglio sarà presentato Purgatorio: «In grandi spazi vuoti si muoveranno i testimoni delle colpe - non capitali - del potere», spiega Francesco Pititto. «Elementi dello stesso paesaggio che avrebbero dovuto animare, i penitenti rigurgiteranno frammenti della loro lingua ‘di mezzo’ dalla grande bocca sdentata del palcoscenico, dalla platea predata di ogni arredo, dai varchi denudati di ogni funzione scenica. Tanti Daniel Arnaut contemporanei - il migliore dei poeti volgari tra i lussuriosi del canto ventiseiesimo - espianti trovatori alla ricerca della preghiera che li conduca fino alla cima della montagna, fino al Paradiso Terrestre. A metà tra la poesia della lingua infernale - violenta, tragica, dannata - e la potenza sublime della voce corale del sacro paradisiaco, la lingua concreta della vita, originaria e cruda del dialetto ci restituisce dritta e gravida la verità della condizione umana, tra satira volgare e invenzione popolare». Nell’ambito del prestigioso Festival Verdi, infine, dall’11 al 22 ottobre sarà presentato in prima assoluta Paradiso. Un Pezzo Sacro, dai Quattro Pezzi Sacri di Giuseppe Verdi: «Il nostro progetto pluriennale di lettura e riscrittura per suoni ed immagini delle opere verdiane attraverso rielaborazioni di musicisti contemporanei prevede nel 2017 la trasfigurazione sonora dei Quattro Pezzi Sacri» conclude Maria Federica Maestri «Il vero incontro tra Verdi e Dante avviene con le Laudi alla Vergine Maria, dall'ultimo canto del Paradiso, incluse nei Quattro Pezzi sacri (1898). Sono per voci femminili senz'accompagnamento: la santa orazione di S. Bernardo vi è intonata con pura trasparenza sonora, secondo quella casta sobrietà della polifonia classica che l'ultimo Verdi indicò come una meta alla musica italiana, insegnando con l'esempio come davvero si potesse “progredire ritornando all'antico” o, come ha scritto Massimo Mila: "Verdi con i Quattro pezzi sacri assicura la continuità storica della Cantata dai tempi di Bach a quelli di Stravinskij: senza di loro il filo della tradizione si sarebbe spezzato"». Pluralità di mondi sonori, lingue sceniche, spazi significanti e universi sensibili: molti fili si intrecciano a Industriae 017. A ciascuno la possibilità di tessere una propria trama. Per informazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, comunicazione@lenzfondazione.it - www.lenzfondazione.it. |
Deliri progressivi
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Maggio 2020
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