I concerti della liuteria toscana Quartetto Forsizia all’Auditorium FCR Firenze Ospite il violoncellista Leonardo Ascione Venerdì 22 novembre 2019 - ore 21 – ingresso 10 euro Auditorium Fondazione CR Firenze - via Folco Portinari, 5r – Firenze QUARTETTO FORSIZIA Con la partecipazione del violoncellista LEONARDO ASCIONE Violini Michele Pierattelli e Damiano Isola Viola Tommaso Morano Violoncello Francesco Abatangelo Programma: F.J. Haydn, F. Schubert Un violoncello realizzato dal liutaio Claudio Arezio e ispirato ai modelli di Antonio Stradivari. Una viola e un violino plasmati dal giovanissimo Tommaso Morano. Passato, presente e uno spicchio di futuro dell’arte liutaria si affacciano venerdì 22 novembre all’Auditorium FCR Firenze (ore 21) per il concerto del Quartetto d’archi Forsizia, impreziosito per l’occasione dal violoncellista Leonardo Ascione. La serata è organizzata nell’ambito dei Concerti della Liuteria Toscana. In programma il “Quartetto per archi n. 76 in re minore” di Franz Joseph Haydn e il “Quintetto per archi in do maggiore, op. 163” di Franz Schubert. Composto da Michele Pierattelli e Damiano Isola ai violini, Tommaso Morano alla viola, Francesco Abatangelo al violoncello, il Quartetto Forsizia nasce all’interno del Conservatorio Cherubini di Firenze, nella classe di Alina Company. Per loro sarà un ritorno: l’ensemble ha debuttato proprio su questo palco. 22enne pratese, Leonardo Ascione vanta già un curriculum costellato di riconoscimenti ed esperienze solistiche. Si è formato alla scuola di musica G. Verdi di Prato, al Conservatorio Cherubini e alla Scuola di Musica di Fiesole. Biglietto posto unico 10 euro, prevendite in corso nei punti www.boxofficetoscana.it/punti-vendita e online e su www.ticketone.it. Informazioni e prenotazioni ai numeri 339 1632869 e 334 6006361 o via mail a info@orcafi.it. I Concerti della Liuteria Toscana sono organizzati da Orchestra da Camera Fiorentina in collaborazione con Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo e Fondazione CR Firenze. Si ringraziano per l’ospitalità Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze. Programma concerto F.J. Haydn Quartetto per archi n. 76 in re minore (Kaiser) F. Schubert Quintetto per archi in do maggiore, op. 163 Info concerti www.orchestrafiorentina.it - info@orcafi.it Biglietto posto unico 10 euro Prevendite Punti vendita Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita) e online su www.ticketone.it. Progetto Orchestra da Camera Fiorentina Direzione artistica Giuseppe Lanzetta In collaborazione con Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo Fondazione CR Firenze Si ringraziano per l'ospitalità Associazione OMA - Osservatorio dei Mestieri d'Arte Città Metropolitana Firenze Comune di Firenze Regione Toscana Ufficio stampa I concerti della liuteria toscana Marco Mannucci MARRACASH CONTINUA INCONTRASTATO IL GRANDE SUCCESSO DI “IN PERSONA TOUR” A GRANDE RICHIESTA LE DATE DI ROMA E FIRENZE SI SPOSTANO NEI PALAZZETTI 6 APRILE - PALAZZO DELLO SPORT - ROMA 16 APRILE - MANDELA FORUM - FIRENZE Dopo la certificazione ORO dell’album “PERSONA” anche SUPREME - l’ego e CRUDELIA – I nervi sono ORO! Dopo l’annuncio della quarta data al Forum di Milano e lo spostamento della data torinese al Pala Alpitour, continua incontrastato il grande successo dell’“IN PERSONA TOUR” di MARRACASH! A grande richiesta, anche le date a Roma e Firenze si spostano nei palazzetti delle due città, mantenendo la stessa data dei rispettivi club: il concerto del 6 aprile inizialmente previsto all’Atlantico Live! si terrà al Palazzo dello Sport di Roma e quello del 16 aprile al Tuscany Hall troverà nuova dimora al Mandela Forum di Firenze! Queste tutte le date del tour organizzato da Friends & Partners: 28 MARZO – PALAINVENT – JESOLO (VE) 3 APRILE – MEDIOLANUM FORUM – MILANO (SOLD OUT) 4 APRILE – MEDIOLANUM FORUM – MILANO (SOLD OUT) 6 APRILE – PALAZZO DELLO SPORT – ROMA (NUOVA LOCATION) 9 APRILE – PALA PARTENOPE – NAPOLI 16 APRILE – MANDELA FORUM – FIRENZE (NUOVA LOCATION) 18 APRILE – MEDIOLANUM FORUM – MILANO (ULTIMISSIMI BIGLIETTI) 28 APRILE – PALA ALPITOUR – TORINO 2 MAGGIO – MEDIOLANUM FORUM – MILANO I biglietti per le date di Roma e Firenze nelle due nuove location saranno in prevendita su Ticketone.it a partire dalle ore 16 di giovedì 21 novembre e saranno disponibili nei punti vendita abituali dalle ore 11 di giovedì 28 novembre. I biglietti precedentemente acquistati per l’Atlantico Live! restano validi per il Palazzo dello Sport di Roma e quelli per il Tuscany Hall restano validi per il Mandela Forum di Firenze. I biglietti per il quarto appuntamento a Milano sono già in prevendita su Ticketone.it e saranno disponibili nei punti vendita abituali dalle ore 11 di lunedì 25 novembre. I biglietti per le date di Torino e Jesolo, così come per Napoli, sono già disponibili su Ticketone.it e nei punti vendita abituali. Per quanto riguarda, invece, la data al Pala Alpitour, i biglietti precedentemente acquistati per il Concordia di Venaria Reale restano validi per il nuovo concerto. Per coloro che volessero richiedere il rimborso lo potranno fare entro e non oltre il giorno 29 novembre rivolgendosi agli stessi circuiti d’acquisto. Per info: www.friendsandpartners.it Nuove conquiste anche per il nuovo album “PERSONA” (Island/Universal Music) che, dopo essere stato certificato ORO e aver ottenuto per la seconda settimana consecutiva il primo posto della classifica dei dischi più venduti della settimana (dati diffusi da FIMI/GfK Italia), ieri ha ricevuto la certificazione ORO anche per i brani SUPREME - L’ego e CRUDELIA – I nervi. L’album, l’8 novembre, ha esordito anche al primo posto della classifica dei vinili e della Top Singoli, con 12 pezzi nelle prime 13 posizioni! Inoltre, il disco conta oggi oltre 88 milioni di stream e, già nelle prime 24 ore dall’uscita, aveva dominato la Top 50 Italia di Spotify con 15 pezzi nelle prime 16 posizioni, la Global di Spotify con ben 6 brani, nonché la vetta di tutte le piattaforme digitali. Disponibile in fisico e digitale al link https://island.lnk.to/Persona, questa la tracklist di “PERSONA”, che arriva a tre anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio dell’artista:
https://instagram.com/kingmarracash| https://www.facebook.com/Marracash | https://twitter.com/marracash :Si chiamano THE BIG BLUE HOUSE, e suonano come dal nome lasciano facilmente intendere un ottimo blues. Arrivano da Torrita di Siena, cittadina che di blues ne sa davvero molto e ci regalano un disco molto bello dal titolo "BINNE MY". Questo disco suona come se improvvisamente: Gary Moore, Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan e Buddy Guy, smettono di giocare un'ipotetica partita a poker, imbracciano le loro chitarre e si mettono a fare una jam session. Credo che questa serata suonerebbe all'incirca così. È un sound caldo, appassionante e sensualissimo, anche perché sono sempre stato del parere che il blues sia decisamente sexy. Il disco si apre con "Liar" e ci fanno subito capire con chi abbiamo a che fare. Ci siamo trasferiti in uno sporco pub americano e lì, vogliamo rimanere con questo sound ricco e decisamente blues. "Moments of rain": è un'altra canzone raffinatissima, in primo piano la tastiera che ci trasmette armonia. Bella tutta e bravi tutti. "Black eyes": è il mio blues. L'intro con la guitar mi fa venire i brividi. Diciamo pure che è una grande ballad. Emozionante e (scusatemi se mi ripeto), molto sensual. L'ispirazione giunge dall'immenso Vaughan, che regala ai ragazzi, le note giuste per commuovere chi ascolta. "Playing this tune": torniamo a mettere ritmo nelle note. Un gran pezzo blues, come del resto tutto il disco, ma più energico e vivo, fuoco nelle note, con tanta eleganza. Ma che bella scoperta questi toscanacci! "The middle passage": Un bel bluesettone da ballare scalzi,sulle sponde del Mississippi! Quanta energia che hanno da vendere questi ragazzi, ma soprattutto il blues nel cuore e nell'anima. "Binne my": È come vedere il Clapton più ispirato, che ci regala una superba canzone. Proprio come la title track di questo disco. "I'm not on sale": Mamma mia! Tutti in piedi a muovere mani e fondoschiena, per questo blues che scalda a fuoco l'anima. Bello davvero! "To leave this world": Malinconica e splendida. Così bella, che miglior finale non ci poteva essere, per un album che mi ha veramente emozionato. Questo disco è un viaggio notturno che parte dalle colline senesi, per arrivare sulle grandi strade americane, dove il blues nasce ma non muore. È stato un vero piacere ascoltarvi. non perdiamoci di vista mi raccomando! The Big Blue House are: Danilo Staglianò (voce, chitarra), Luca Bernetti (basso), Sandro Scarselli (tastiere, hammond) Andrea Berti (batteria). Roberto Bruno LA SETTIMANA PACIFICA Dal 2 all’ 8 dicembre al Teatro Filodrammatici di Milano 7 concerti di PACIFICO con 7 ospiti speciali! Dopo il tour che l’ha portato in giro in tutta Italia la scorsa estate, PACIFICO torna live con “LA SETTIMANA PACIFICA”, 7 concerti con 7 ospiti speciali, sempre e solo a Milano! Dal 2 all’8 dicembre, infatti, il cantautore sarà per un’intera settimana “resident” sul palco del Teatro Filodrammatici (via Filodrammatici, 1), accompagnato dai suoi musicisti e, ogni sera, da un ospite speciale! E che ospiti … Malika Ayane (2 dicembre), Samuele Bersani (3 dicembre), Francesco De Gregori (5 dicembre), Giuliano Sangiorgi (6 dicembre), Francesco Bianconi (7 dicembre) e Neri Marcorè (8 dicembre). Nella serata del 4 dicembre è previsto un ospite speciale a sorpresa! «Dal 2 all'8 dicembre 2019. Sette giorni al Teatro Filodrammatici, il piccolo ma inarrestabile cuore di Milano – racconta Pacifico sui suoi profili social – Sette miei concerti, le canzoni pescate da tutti i miei dischi. Sette magnifici ospiti. Uno a sorpresa, ma potete venire a scatola chiusa, sarà una serata grande al pari delle altre». I biglietti per i concerti de “La Settimana Pacifica”, a cura di Ponderosa Music&Art Srl, sono disponibili in prevendita sul sito di Vivaticket, nei punti vendita abituali (www.vivaticket.it/). È possibile acquistare anche abbonamenti per le serate da 3 concerti (80 euro + prevendita) e 7 concerti (190 euro + prevendita) chiamando il numero 0236727550 (da lunedì a venerdì dalle 13:00 alle 16:00) oppure recandosi presso la biglietteria del teatro (operativa in via Filodrammatici, 1 - galleria pedonale da lunedì a venerdì dalle 16:00 alle 19:00). Cantautore e autore tra i più stimati del panorama italiano, Pacifico ha all’attivo 6 dischi (Pacifico, Musica Leggera, Dal giardino tropicale, Dentro ogni casa, Una voce non basta, Bastasse il cielo), ha vinto il Premio Tenco per l’opera prima e numerosi altri riconoscimenti, ha partecipato al Festival di Sanremo in qualità di interprete nel 2004, vincendo il premio per la miglior musica, e ha duettato con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali (Gianna Nannini, Ivano Fossati, Malika Ayane, Marisa Monte, Ana Moura). Nell’aprile 2015 ha scritto e interpretato con Samuele Bersani il brano “Le storie che non conosci”, con la partecipazione straordinaria di Francesco Guccini. Il brano si è aggiudicato la Targa Tenco 2015 come Migliore canzone dell’anno. Ha scritto per il cinema (da Gabriele Muccino a Roberta Torre), e ha scritto e portato in scena il monologo teatrale “Boxe a Milano”. Ha pubblicato per Baldini e Castoldi, il romanzo “Ti ho dato un bacio mentre dormivi”. Come autore collabora con i più importanti artisti italiani. Oltre al decennale sodalizio con Gianna Nannini, ha scritto per Andrea Bocelli, per Gianni Morandi, per Adriano Celentano, per Malika Ayane, per Eros Ramazzotti, per Zucchero, per Giorgia, per Antonello Venditti e molti altri. Pacifico ha partecipato al 68° Festival di Sanremo in duetto con Ornella Vanoni e Tony Bungaro con il brano “Imparare ad amarsi”, di cui è anche autore del testo. Oltre che come artista in gara, Pacifico ha partecipato al Festival di Sanremo 2018 anche in qualità di autore con il brano “Il segreto del tempo” (scritto per il duo Roby Facchinetti e Riccardo Fogli) e il brano “Il coraggio di ogni giorno” (scritto per Enzo Avitabile e Peppe Servillo). www.pacificomilano.com - www.twitter.com/PacificoGino - www.facebook.com/pacificomilano Arrivano da Torino e indossano il nome della dea romana della fertilità: Feronia. Il loro album: "Anima Era" è massiccio, quanto elegante e raffinato. La voce di Elena è devastante, nel senso che è una voce forte, potente, ma allo stesso modo sognante. Forte perché deve stare al passo della ritmica del gruppo: Fabio maestoso con le sue chitarre. Basso e batteria di Daniele e Fabrizio che sostengono il tutto. "Priestess of the ancient new": è l'opener di questo disco. Pezzo granitico, massiccio. Ci fa subito capire di che pasta siano fatti questi ragazzi. Elena Lippe, anima tuonante, con la sua voce a tratti da guerriera a tratti da dea, accompagna Fabio Rossin, nelle sue note da guitar hero. "Atropos": Decisamente più duri rispetto alla precedente. Cambi di tempo, portano la canzone un alternative molto intenso, la voce di Elena è decisamente ricca di ispirazione, come del resto lo splendido assolo alla chitarra di Fabio. "Wounded healer": Brano di quelli che non ti fanno stare fermo, qualcosa devi muovere assolutamente. Notevole impatto davvero. "Garden of sweet delights": Una ritmica da paura la fa da padrona, più breve rispetto ai precedenti, ma molto intenso. La band è coesa e tutta al solito livello, altrimenti non riusciresti a suonare un disco così. Ognuno ha il suo ruolo, la sua tessera dell'importanza in questo puzzle musicale. "Humanist": Ecco il dna musicale dei Feronia, sta tutto qua. Possiamo trovare tutto ciò che rappresenta la bellezza del loro sound. Tratti prog, tratti metal, tratti alternative. Un vero cocktail musicale. Una vera lunga cavalcata rock "Free flight: Ha quel che di già sentito, orecchiabile quanto basta. Forse un sound alla Dream Theater ne fa capolino, sinceramente mi piace molto. "Innocence": Oserei dire una canzone quasi radiofonica. Idea non sbagliata, a questo punto del disco. La voce di Elena si fa notare per armonia vocale, Fabio con la sua chitarra pennella assoli. Gran sound. "Depths of self delusion": Si torna a dare gas rock e si affaccia un bel prog metal. C'è creatività e soprattutto c'è molto hard rock, fresco, arioso e moderno. "Exile": Si affaccia la sera, l'oscurità avvolge il sound e anche il cantato dei Feronia. Ma che bella!!!! A volte mi aspetto che parta un po' di growl, ma poi la voce di Elena mi ricorda che non ce n'è assolutamente bisogno e si può fare senza. Ha ragione lei, anzi .. hanno ragione loro. "Thumbs up": Wow! I Feronia col tasso alcolico in evidenza! Questa canzone non centra una mazza col resto del disco ma è stupenda!!!!! Sembra punk ma non lo è. Ci sono momenti fusion ma non è una canzone fusion. Picchiano duro ma non è metal. Che folli questi ragazzi ma bravissimi! "A new life": Si ritorna nella chiave perfetta del disco. Un bel martello con arie prog a tratti. I Feronia insomma. È così bello scovare in Italia talenti, così bravi. Andromeda Relix ha un sesto senso nel reperirli e noi siamo felici di poterli ascoltare. I Feronia, meritano tanto e se leggerete il loro nome in un cartellone di un festival o di un locale, non esitate ad entrare, perché ne resterete soddisfatti. I Feronia sono: Elena Lippe: Voce Fabio Rossin: Chitarre Daniele Giorgini: Basso Fabrizio Signorino: Batteria Roberto Bruno “BOTTIGLIE DI CHIANTI” (gioco di parole sul termine dialettale "pianti") è il nuovo videoclip di MARTINO ADRIANI girato da, Lorenzo Kruger, leader dei NOBRAINO Dopo aver pubblicato a gennaio 2019 il suo secondo album di inediti, “È in arrivo la tempesta”, il cantautore campano Martino Adriani pubblica il terzo singolo estratto dal suo ultimo progetto, dal titolo “Bottiglie di Chianti”. Il brano parla di un amore, giunto al capolinea, e dello stato in cui si trovano le persone che lo hanno vissuto. Non ci sono più sorrisi, il cuore è gelido, come se fosse chiuso in un frigo. Stare vicini non ha più senso, se non quello di osservare la malinconia che accompagna la fine di una storia. Il videoclip di “Bottiglie di Chianti” vede la regia del leader dei Nobraino, Lorenzo Kruger. Adriani, nelle vesti di protagonista, si toglie l’abito da cantautore per indossare quello da presentatore di tutorial e spiegare come aprire una bottiglia di vino se la tua ragazza ti lascia portando via il cavatappi. «Questa estate ero al mare con Martino, a Palinuro: nel parcheggio abbiamo ritrovato la mia macchina con uno specchietto distrutto. Io dovevo ripartire, lui nei giorni seguenti è tornato, ha fatto domande, ha indagato fino a trovare il responsabile e mi ha fatto risarcire. Un grande: gli promisi che avrei girato un video per lui», ha raccontato Lorenzo Kruger. Sebbene nel brano si parli di Chianti, il vino presente nel video è l’Aglianico Agriddi, fornito da Albamarina, nota azienda vinicola del Cilento. Adriani spiega il perché: «Ho usato “Chianti” perché, il termine, in buona parte dell’Italia meridionale, e anche nel mio Cilento, si traduce “pianti”. Quei pianti versati dal protagonista della canzone per via di un amore finito, che portano ad affogare la malinconia nel vino. E se manca il cavatappi, nessun problema…». Videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=v_hIJAloUVY Facebook: www.facebook.com/MartinoAdrianiCantautore/ Con un concept album sull'amicizia come baluardo debutta il quartetto romano-perugino, attivo sin dal 1992. Progressive contemporaneo cantato in inglese per un disco multiforme e accattivante Stay Here My Friends: il disco d'esordio dei Wish! WISH STAY HERE MY FRIENDS (Wish Music/Cd Baby) 6 tracce | 43 minuti "L’idea che dà origine a Stay Here My Friends è nata tre anni fa: comporre un album sull’importanza dell’amicizia come fil rouge tra passato e futuro. E' un concept tematico, anche se sviluppa nei diversi pezzi le difficoltà dell’uomo nell’affrontare gli urti della vita e, come pensiero di raccordo, quanto l’amicizia sia necessaria affinchè questi ostacoli vengano superati. Nel disco sono presenti tantissimi riferimenti ad altre sonorità, ma certamente la nostra musica nasce da questo melting pot: il prog classico associato al metal e all’alternative rock, ad esempio". Due parole chiave sono evidenti e faranno gola ai cultori del genere: concept album e progressive-rock. E' il succo della vicenda dei Wish, formazione romano-perugina attiva dal 1992 e arrivata, dopo varie vicissitudini, al sospirato album d'esordio Stay Here My Friends. Un debutto di ispirazione concettuale, incentrato sull'amicizia come tema cardine, orientato a un progressive moderno, che si nutre di tanti riferimenti contemporanei. Stay Here My Friends affronta il tema dell'amicizia come baluardo, racconta delle difficoltà di ogni individuo nelle scelte affettive o religiose, nel riconoscere la propria identità e il proprio ruolo nel mondo, ma anche della risorsa principale per resistere alle avversità della vita. E come sempre accade quando un album racconta una storia, la musica che la supporta è orientata al progressive. Quello dei Wish è molto vicino all'idea del new prog nato dagli anni '80, ma con un taglio personale, come riconosce la band: "Molti ci stanno dicendo che abbiamo uno stile riconoscibile, identificabile, originale. Ci fa veramente molto piacere. Prima di tutto per noi sono importanti i contenuti, i testi, il nostro modo di vedere le cose e fare musica che vogliamo condividere; poi cerchiamo la fantasia nella composizione ed una certa originalità. Non ci piace il tecnicismo sfrenato, preferiamo magari un passaggio tecnicamente semplice ma d’impatto, che non sia scontato o fine a se stesso. Pensiamo che i nostri brani abbiano tutti un filo conduttore al proprio interno, una sorta di “discorso” che ha un inizio ed una fine, un senso logico che accompagna l’ascoltatore e che, speriamo, gli faccia sempre venire la voglia di ascoltare il pezzo successivo, di riascoltare il disco tante, tante volte". I Wish sono nati nel 1992 e l'idea di un concept li accompagna sin dall'inizio. La formazione si stabilizza nel 1997, il quartetto si avvicina sempre di più al progressive e dopo aver fondato il proprio studio di registrazione BbBox ed essersi assestato nell'organico, lavora all'album che diventerà Stay Here My Friends. Sei brani di prog moderno, cantato in inglese, ricco di influenze e riferimenti dovuti ai numerosi ascolti dei quattro membri: "Siamo tutti cresciuti con Pink Floyd, Genesis, King Crimson, inoltre è fondamentale citare le diverse influenze di ognuno di noi: Yes, Supertramp, ELP, Marillion, PFM, Banco, Orme, Area, ma anche Led Zeppelin, Clash, Police, CSI, Afterhours e il cantautorato italiano più florido di idee come De Andrè, Fossati. Fortunatamente c’è ancora oggi tanta buonissima musica in giro e anche molta negli anni 2000: tutti noi apprezziamo i lavori dei Dream Theater, dei Porcupine Tree e poi più recentemente i capolavori di Steven Wilson con le sue varie collaborazioni. Seguiamo con attenzione gli Opeth, i Tool, i Big Big Train. In termini di contaminazione di generi i Radiohead sono indubbiamente dei maestri, così come i primi Arcade Fire. Tra gli italiani ci piacciono molto gli ORK e i Winstons. Anche alcuni tra i migliori lavori degli ultimi due anni sono nel segno del contagio positivo tra generi musicali all’apparenza diversi, pensiamo a Sons of Kemet, Regal Worm, I Hate My Village, Childish Gambino, Flying Colors". Stay Here My Friends è un disco significativo nel panorama del nuovo progressive italiano, perchè abbraccia passato e presente, fa sua la tradizione del genere e ipotizza nuovi risvolti, anche grafici e visivi: "Il desiderio di partenza era di realizzare un’opera nel senso più completo del termine, prima di tutto per una nostra soddisfazione, ma anche per il desiderio di creare qualcosa di bello, di concreto, di consistente. È stato quindi naturale pensare ad un packaging di qualità, ma soprattutto al coinvolgimento nel progetto di altre forme d’arte: pittura, fotografia, video making. Il progetto doveva trasmettere l’IDEA di fondo, che fosse di integrazione e di completamento rispetto alla musica e ai testi". WISH: Piergiorgio Franceschelli, lead and backing vocals; Giorgio Simonetti, guitars, bass and backing vocals; Salvatore Patti, keyboards; Massimo Mercurio, drums. Info: Wish: https://www.wish-music.com/ Streaming BandCamp: https://wish-music.bandcamp.com/releases CD Baby: https://store.cdbaby.com/cd/wish11 Nel momento in cui ho chiuso la recensione del disco di Antonio Giorgio: "Golden Metal"; mi sono un attimo documentato su di lui. Questo di solito lo faccio prima di recensire, in questo caso qui c'è stato anche un dopo, perché volevo approfondire la conoscenza della persona oltre al musicista, visto che tanto mi aveva affascinato. Potenza dei social, ci siamo scritti in privato e dopo aver trovato svariate cose e luoghi in comune, abbiamo deciso di sentirci per una bella intervista da pubblicare. Ciao Antonio, benvenuto tra le pagine di Deliri Progressivi. Forte era la voglia di conoscerti meglio, anche alla luce della recensione che abbiamo fatto del tuo splendido album "Golden Metal". Ti va di raccontarci qualcosa di te per iniziare a conoscerci? Ciao Roberto, innanzitutto lasciami dire che è un grande piacere essere stato sia recensito che intervistato per il tuo bel magazine. Ho apprezzato particolarmente la tua recensione track by track; molto corretta dal punto di vista dei contenuti e delle corrispondenze non necessariamente dirette, ma comunque importanti con altre bands storiche del settore. Non apprezzo particolarmente chi nega certi ovvi rimandi, non è corretto, soprattutto agli occhi e alle orecchie degli ascoltatori, perché ogni musicista ha il suo percorso di formazione come semplice ascoltatore che in realtà non finisce mai, perché solo rimanendo ricettivo verso l’altro ci si può aprire a sempre nuove dimensioni sonore. Detto questo di me posso dire che prima di creare le mie canzoni e composizioni, sono stato e sono ancora un gran divoratore di Musica a 360 gradi e ovviamente il Metal riveste un ruolo assolutamente privilegiato, non perché lo consideri un genere superiore ad altri, ma semplicemente perché è giusto ad un certo punto del proprio percorso, intraprendere una strada che porti da qualche parte e il Metal per me è come sentirmi “a casa”, soprattutto quello più ispirato, non noioso e che cerchi di progredire o almeno si sforzi di essere originale e genuino. I prodotti fatti a tavolino non riescono mai a conquistarmi davvero e ci sono labels che li fanno in abuso, come se fosse un’industria che deve sfornare tot prodotti al mese…una cosa estremamente scorretta e svilente per l’aspetto più propriamente artistico. Il mio aspetto artistico è preponderante, essendo anche insegnante di Arte e laureato in Lettere con Indirizzo Moderno ma con indirizzo appunto “artistico”. l mio Golden Metal, si prefigge l’ardito compito di puntare appunto sulla dimensione più strettamente artistica del Metal che ovviamente è anche Rock, fratello maggiore del Metal per motivi anagrafici e di fatto anch'io ho cominciato con il Rock attraverso i primi gruppettini, ma già all’epoca, viravo verso sonorità più Hard e cazzute! Cercando news su di te (la curiosità non mi ferma mai), ho scoperto che hai fatto provini con band importantissime nel settore come: Kamelot e Royal Hunt. Raccontaci queste esperienze e cosa ti hanno lasciato. La Musica per me è una Passione che deve rimanere pura,nel momento in cui dovesse diventare solo un lavoro non sarebbe più tale. Mi sono capitate un paio di occasioni importanti con i provini per Kamelot & Royal Hunt in particolare, ma anche altre bands notevoli come: Conception (prima e dopo i Kamelot, essendoci di mezzo lo stesso singer, il bravissimo e talentuoso Roy Khan, sicuramente uno dei miei Top Singers), Lost Horizon & Beyond Twilight tra gli altri, ma nel caso fosse andata bene devo dire che non correvo pericolo, in quanto amo i classici di queste grandi bands e quindi sarebbe stato non un semplice lavoro su commissione o da format televisivo, dove sono altri a scegliere i brani da cantare per te, cosa senza senso perché una cover ha senso solo se appartiene al tuo background e legata a un tuo percorso di vita. Soprattutto per i Kamelot, l’occasione è stata grossa e inaspettata. Ci furono dei segnali premonitori attraverso un primo contatto su Facebook e per e-mail con il leader Thomas Youngblood, il quale espresse da subito parole di apprezzamento nei miei confronti che mi lusingarono non poco, paventando una possibile collaborazione per un suo progetto solista ad oggi mai realizzato. Ero un vero ammiratore del loro periodo migliore da “The Fourth Legacy” a “The Black Halo” e eseguii nel Teatro del mio paese natio Lioni nell’agosto 2008 ,un bel po’ di brani legati al concept di “Epica/The Black Halo” di cui si trova ancora traccia su youtube in tempi non sospetti: Fino ad allora nessuno avev fatto una cosa del genere e la cosa piacque particolarmente a Youngblood… ma da lì ad immaginare che Khan lasciasse la band e mi fosse concessa la possibilità di entrare, da perfetto sconosciuto e rimpiazzare uno dei miei singers preferiti se non “il preferito”, (non fosse altro per certe ovvie somiglianze di timbrica e estensione oltre che di personalità e addirittura date di nascita, essendo entrambi nati nei primi di Marzo) era una cosa a cui non riuscivo nemmeno a credere, essendo tra l’altro nel pieno della mia maturità vocale a 34 anni. Registrai 4 brani poi finiti nel cd bonus di “Golden Metal” e fui tenuto in sospeso per più di un anno, (facendo anche varie proposte come un nuovo concept che chiudesse con una Trilogia il concept faustiano di ”Epica” & ”The Black Halo”, cose che Youngblood apprezzò particolarmente, perché Roy Khan non era solo il singer ma il suo partner nel songwriting della band) per poi rovinare il tutto “chiacchierando”troppo con fans e non addetti ai lavori. Ecco, di sicuro in questa esperienza ho commesso gravi errori che mi sono costati cari (il giorno che fu annunciato Karevik, addirittura piansi per il rammarico) e che se potessi tornare indietro non rifarei, semplicemente tacendo. Ciò mi ha fatto maturare dal punto di vista professionale e se mi ricapitasse un’altra occasione del genere, non commetterei gli stessi errori. Rimango molto “attento”ai risvolti in seno ai Kamelot, anche perché li ho visti di recente dal vivo a Cremona per il “Luppolo in Rock” e ho conosciuto il loro nuovo batterista: Alex Landenburg, davvero in gamba e che non è escluso possa suonare nel mio nuovo album, visto che sono al momento sprovvisto di batterista Parliamo del tuo album "Golden Metal" ho scoperto un disco, fresco creativo, insomma molto arioso e ispirato. Ci racconti la genesi di queste canzoni e come è stato accolto? Con grande piacere, visto che lo considero un disco ancora fresco e per ora ancora il mio unico ufficiale insieme al Tributo ai Virgin Steele (band che adoro e di cui sono da sempre in contatto con il mio semi-mentore David Defeis a cui prima o poi farò un Tributo tutto mio tempo permettendo) “By the Gods-A Noble Tribute to Virgin Steele” a cui ho partecipato con un remake della bellissima “I Will Come for You”, insieme a membri della band bolognese Dreamsteel. Il disco o meglio le canzoni, sono nate in realtà già molto tempo prima della pubblicazione, alcune facevano parte di un progetto con un tastierista molto talentuoso e giovane che doveva chiamarsi: Human Gods e altre sono nate in tempi successivi, con la collaborazione di un chitarrista modenese sempre molto giovane, Enrico Di Marco e anche se ha abbandonato la nave “Golden Metal”, senza di lui il progetto non sarebbe mai ripartito. Si lavorava molto bene insieme, con scambio di files in guitar-pro e prove dal vivo insieme, una dimensione che mi piaceva particolarmente e lui era un ragazzo molto metodico e preciso, una cosa che apprezzo molto. Importantissima poi è stata la conoscenza con Dany All/Daniele Bisi degli Epic Power Metallers emiliani: FOGALORD (e anche dei Synthphonia Suprema) e di seguito di tutta la band sotto Limb Music che ha partecipato in toto alla realizzazione dell’album, anche se nel caso del chitarrista Paolini, solo per la title-track (così come il tastierista proveniente dal Symphonic Black Matteo Bulgarelli, altro modenese). Di fatto “Golden Metal”è un disco molto “emiliano” e insieme a Dany All & Nicolò Bernini, batterista non solo dei Fogalord ma anche dei Melodic/Prog Death Metallers Blaze of Sorrow e altre bands Symphonic/Power come i tedeschi Tragedian, l’ho prodotto e registrato proprio in terra emiliana, anche perché in quel periodo insegnavo a Modena. L’ultimo arrivato è stato Luca Gagnoni, incredibile e talentuosissimo chitarrista romano di Tivoli e degli Astral Domine (poi divenuti Veil of Conspiracy) e dei For my Demons, che infatti è l’unico ancora al mio fianco di questa vecchia line-up. Il suo apporto è stato fondamentale nei brani più Sinfonici e Progressivi ma anche negli assoli mozzafiato della title-track. L’accoglienza è stata molto positiva divenendo anche TOP ALBUM su alcuni siti come www.secretofsteel.net, una cosa che sicuramente fa molto piacere. Anche all’estero è stato ben accolto, venendo trasmesso da radio americane o apparendo su siti russi appena uscito, francesi, olandesi e greci, testate tedesche e francesi grazie al lavoro del mio label manager Gianni della Cioppa con la sua Andromeda Relix, ma in genere il disco è arrivato ovunque anche grazie al lavoro egregio della GT Music come distribuzione mondiale. E’ arrivato anche alla Tower Records, il più importante e grande negozio di dischi giapponese di Tokyo. Dalla sua uscita, sono passati ormai tre anni circa; hai in progetto qualcosa di nuovo? Lo spero perché avendoti ascoltato adesso l'acquolina per una tua nuova opera rock si fa sentire. Ti va di anticiparci qualcosa? Rimango piuttosto abbottonato per mantenere un po’ di suspence e di senso del mistero. Posso dirti che il disco sarà collegato in parte ancora a “Golden Metal”, ma si discosterà per alcune parti ancora più sperimentali e atmosferiche, soprattutto nel reparto sinfonico e ambient, visto che amo anche generi come appunto la Musica Sinfonica e Classica ovviamente (specie Romantica), ma anche più moderna come la New Age alla Yanni (che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere e non escludo qualcosa di clamoroso in tal senso), qualcosa di più elettronico come Vangelis o cinematografico come Goblin/Simonetti e John Carpenter. La data di uscita prevista è Marzo, ma chissà che non riesca a pubblicare qualcosa prima; magari un album di Metal Covers chiamato “ETERNAL METAL-Tales from the Twilight Zone” che copre un periodo di 30 anni di Grande Metal che va dal 1983 al 2013 e le canzoni saranno predisposte in questo senso cronologico, partendo da Ozzy con “Bark at the Moon” del 1983, arrivando ai Sabbath di “God is Dead?” con Ozzy appunto e chiudendo quindi idealmente un cerchio ma passando per ogni tipo di Metal: dai Dream Theater, ai Kamelot, dai Virgin Steele ai Savatage, dai Dokken a Yngwie Malmsteen e molto altro. Una cosa credo mai fatta da nessun’altro, ma a me piacciono le sfide di questo tipo, perché di base nasco come singer e interprete. Vorrei far uscire il disco anche come MusiCassetta, proprio per riallacciare quel legame con il Metal di una volta specie degli anni ’80/’90 di cui la MC, è simbolo di tipo di ascolto grazie al suo calore, potenza e comodità (anche attraverso il tape –trading dei demo e le nostre registrazioni dagli originali di amici, quando non c’era altro modo se non avevi denaro per comprare gli originali per noi studenti squattrinati davvero costosi). Perché fare solo Covers Metal ti chiederai… perché se pensi a un Musicista Classico, sai che farà covers solo di Classica e ormai il Metal Classico e del Passato è divenuto “Musica Classica”dei nostri giorni. Magari un giorno ne farò uno solo di Prog, uno solo di AOR, uno solo di Gothic/Dark Wave etc. Mi piace essere ”filologico”… sarà perché appunto insegno e vado a “periodi” e “correnti” storiche. Non amo gli albums di covers dove si mischia un po’ di tutto, passando dal Pop al Metal senza soluzione di continuità, forse solo l’operazione di Jorn Lande la trovo più o meno coerente in questo senso, perché il suo “Heavy Rock” cerca di avere un sound generalmente coesivo tra i vari generi trattati. I musicisti che collaboreranno al nuovo album saranno i soliti di Golden Metal o qualcosa è cambiato? Della vecchia line-up è rimasto solo il prode Luca Gagnoni e ci saranno nuovi musicisti di cui mantengo ancora il riserbo per annunciarli in toto nei prossimi comunicati stampa, anche perché fanno parte di altre bands già conosciute e in attività. Ognuno ha portato qualcosa di nuovo, soprattutto nel settore sinfonico/tastieristico, dove mi sono avvalso di ben due tastieristi entrambi bravissimi. Con uno di essi in realtà, avevo già collaborato e arrangiato insieme una prima versione molto più sinfonica e wagneriana di “Golden Metal”, che fu la prima canzone scritta appositamente per un progetto solista. Ma devo dire che il grosso del lavoro, l’ho svolto proprio con Luca, che ha fatto anche tutte le covers facendo un lavoro incredibile e straordinario, perché non è da tutti mostrare una tale versatilità per me fondamentale e elemento davvero”Golden”!! Per quanto riguarda concerti live; Ti vedi pronto per affrontare un tour Antonio Giorgio? Purtroppo questa è l’unica nota dolente al momento perché non mi sento di promettere nulla in tal senso, visto che ogni musicista è già impegnato con la propria band sul fronte studio e live e anche la distanza geografica è notevole. Rimango aperto ovviamente a questa possibilità, perché suonare dal vivo è importanza “vitale”. Come ho letto da una vecchia intervista di Sammy Hagar dei miei eroi giovanili (i Van Halen o meglio “Van Hagar”ovviamente), "Se il registrare in studio è come lavorare per il Cinema, dove puoi girare lo stesso Ciak varie volte e essere più perfetto, il suonare dal vivo è come il Teatro, dove conta solo la prima, hai un contatto diretto con il pubblico e vince chi sa trasmettere in maniera più “diretta” e sincera queste emozioni". Cosa non semplice e che solo i grandi possiedono. Di recente sono entrato molto in sintonia con i ragazzi dei Lacuna Coil, (attraverso la conoscenza di Cristina Scabbia avvenuta in un masterclass a Foggia lo scorso Dicembre) Devo dire che in questo li ritengo anche superiori ai Kamelot stessi, ormai sono una band incredibilmente internazionale e iper-comunicativa, Cristina ormai è una Regina del Metal e del Rock e non può che avere tutta la mia stima e riverenza. Ho imparato davvero molto dal suo modo di porsi al pubblico e sarebbe bello fare prima o poi un duetto come le ho già proposto più volte. Ovviamente andare in Tour con loro sarebbe il massimo per una band italiana. E voglio solo anticipare che un nuovo brano (“In Your Eyes (Emerald Light)” ), è ispirato proprio a lei e al nostro incontro. In lei ho trovato una nuova Musa e dal punto di vista privato è stata una boccata d’ossigeno dopo un periodo molto nero e buio, a seguito della perdita della persona più importante della mia vita avvenuta nel 2017. Il loro nuovo lavoro: “Black Anima” è nettamente il più riuscito e completo; sta riscuotendo un grosso consenso di pubblico e critica e non posso che gioirne, perché è tutto meritato ed è un album a suo modo Epico e diverso dal loro tipico stile…più “Golden”!! Ti è mai venuto voglia di far parte di una band? Certo, come detto per i Kamelot ci sono andato molto vicino e in passato avevo una band Prog con il mio fonico e amico di vecchia data: Piero Sanacore (una militanza anche nei Prog Metallers Soul Secret) e ho provato per ben due volte per i miei amici Heimdall, con i quali sono sempre in contatto, anche perché Fabio Calluori, ha un bellissimo e professionalissimo studio di registrazione a Santa Tecla (Salerno), il Sonic Temple Studio, dove il mio amico Luca Sellitto degli Stamina, ha registrato il suo fantastico debut solo, con una line-up incredibile, con Goran Edman e Henrich Brockman dei N’Tribe ed ex-Royal Hunt e Evil Masquerade alla voce. Un cantante di razza è sempre alla ricerca di una band già avviata e di successo, mai dire mai!!! Anche per i Kamelot stessi!! Prima di salutarci, ti va di mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi? Certamente!! Un saluto epico a tutti voi che seguite e amate con grande passione la bella Musica e il Grande Metal. Stay Golden e rimanete sintonizzati!! Ovviamente un super saluto a te Roberto, grazie mille!!! Roberto Bruno Album omonimo d'esordio per i Desounder, band veronese del rooster Andromeda Relix. La band che si è fatta conoscere sui palchi per la loro carica e la loro padronanza, è formata da ottimi musicisti e da una voce notevole come quella di Eleonora Nory Mantovani. L'errore più grande da fare con i Desounder è avvicinarli ai Lacuna Coil, questo per via della voce femminile, ma credetemi sarebbe veramente un errore grossolano e senza senso. Reverse / Man From The Moon: Si parte con la intro. In primo piano una chitarra stile Angus che apre alla potente voce di Eleonora, per la vera song di inizio album. Una grande canzone, molto rock, molto elegante, insomma "molto tutta" ed è già un grande inizio. Si fa notare decisamente anche il chitarrista Nicolò La Torre, decisamente devastante. "Dear John": mi sconvolge positivamente, con una sezione fiati bella e inaspettata. Una canzone decisamente potente, che mescola blues e hard rock con un gusto incredibile. Ma quanta bellezza signori, una band così è decisamente di livello alto e sopraffino. "Pain": Diamo gas e andiamo verso il rock più duro. Ma non aspettatevi un classico hard rock anzi; qua ci sono cambi di tempo, potenze ma anche melodie, che coadiuvate dalla voce e la rabbia della chitarra, sfornano un'altro grande pezzo. "I Take My Time": Mi riporta agli anni '90, con un sound più morbido, quasi una semi ballad, ma anche un qualcosa musicalmente grunge. Questa band mi colpisce davvero e mi sorprende sempre di più. "Prisoner": Acceleriamo di nuovo, certo è che qui non ci si abitua mai. Non troverete mai un solo stile in questo album e sarà proprio una delle armi vincenti di questi Desounder. Davvero ottimi musicisti, addirittura scorgo anche del buon prog hard. "The King's Entrance": dura solo un minuto ma va considerata, tanto è bella. La chitarra, mi porta ai mitici Cinderella ma con una voce completamente pulita. "King Of Nothing": Un hard, al limite del marcio con una mescolanza blues di notevole impatto. Un colpo ad effetto che arriva dagli anni '80, notevole. Credetemi ha ancora di più alzato il livello dell'album, che era già piuttosto elevato. "The Void Of Absence": Ok è una ballad ... e qui mi alzo in piedi e applaudo con tutto il mio stomaco oltre che con le mani naturalmente. D'altronde o le sai fare oppure ... non le fare. E qui credetemi i Desounder la fanno benissimo. "Save Our Souls": È l'hard rock il dna vero di questo disco. Eccone una prova concreta. "You Fall Again": Come sopra il finale è tutto hard, la chitarra di Nicolò ha quasi un sound alla The Cult di Electric, ma molto più elegante. Album che fece incazzare tanti e che è stato riscoperto a distanza di anni. Direi un gran finale degno per questo gran bel disco. Il primo che mi dice che in Italia non c'è musica rock di alto livello, lo mangio; però prima gli faccio ascoltare l'album dei Desounder, giuro! I Desounder sono: Eleonora Nory Mantovani: voce Martino Pighi: batteria Nicolò La torre: chitarra Matteo Valle: basso Roberto Bruno PINK SONIC: AL VIA STASERA DAL TEATRO SAN DOMENICO DI CREMA (CR) “EUROPEAN PINK FLOYD EXPERIENCE TOUR” per la prima volta nei teatri d’Italia! L’EUROPEAN PINK FLOYD EXPERIENCE TOUR dei PINK SONIC, il tour che vedrà la band esibirsi live per la prima volta sui palchi dei principali teatri italiani, parte questa sera, lunedì 18 novembre, dal Teatro San Domenico di Crema – CR, (Piazza Trento e Trieste, 6 - inizio spettacolo ore 21.00 – concerto SOLD OUT). I PINK SONIC porteranno live uno spettacolo fresco ed emozionante, della durata di 140 minuti, con un puro approccio rock alla musica della band inglese. La riproduzione fedele dello stile di Gilmour, l’intesa e l’interazione tra i musicisti, le luci, i laser e l’immancabile schermo circolare di 5 metri fornito di 32 luci rendono gli show dei Pink Sonic un’esperienza unica della musica pinkfloydiana dal vivo, non solo per i virtuosismi tecnici dei singoli artisti ma anche per l’utilizzo meticoloso della stessa strumentazione musicale. Queste tutte le date del tour, prodotto da JM Production e Dimensione Eventi (calendario in continuo aggiornamento): 18 novembre - Teatro San Domenico - Crema (CR) SOLD OUT 22 novembre - Palazzo Dei Congressi - Lugano 21 dicembre - Auditorium Parco della Musica Sala Sinopoli - Roma 27 gennaio - Teatro Manzoni - Milano 08 marzo - Gran Teatro Geox - Padova 21 marzo - Teatro Morato - Brescia 26 marzo - Teatro Concordia - Torino 28 marzo - Tuscany Hall (ex-Obihall) - Firenze 01 aprile - Teatro Nuovo Giovanni da Udine - Udine 08 aprile - Teatro Filarmonico - Verona 21 aprile - Europaditorium - Bologna 23 aprile - Teatro Lyrick - Assisi I biglietti per le date del tour sono disponibili in prevendita sul sito ufficiale dei Pink Sonic: www.pinksonicshow.com La band è composta da: Francesco Pavananda (chitarra, voce principale), William Moor (batteria), Michele Lavarda (basso e voce), Gioel Stradiotto (tastiere), Gabriele Andreotti (sassofono), Marco Marinato (chitarra ritmica), Valerie Buckley (voce), Manuela Milanese (voce), Nicole Stella (voce). I Pink Sonic sono una band veneta nata nel 2011 da un’idea di Francesco Pavananda, il frontman del gruppo. Hanno all’attivo oltre 200 concerti sia in Italia che all’estero e sono stati protagonisti nel 2013 di una tournée che ha visto la partecipazione di Lorelei e Durga Mc Broom – le due famose coriste dei Pink Floyd che si sono ritrovate a cantare in Italia dopo oltre 20 anni dal loro ultimo concerto con la formazione originale a Venezia nel 1989. I Pink Sonic sono una celebrazione della musica dei Pink Floyd. La fortuna di questo progetto si basa sul preciso studio fatto da Pavananda nel tentativo di ricreare, quasi filologicamente, le medesime sonorità e le spettacolarizzazioni dei Pink Floyd, trasformando lo spettacolo in uno show unico nel suo genere. www.instagram.com/pinksonicshow www.facebook.com/pinksonic www.pinksonicshow.com Improvvisamente avvicinandosi il buio della sera, un disco risuona nella redazione di Deliri Progressivi. Si tratta di "Blue" disco d'esordio degli italianissimi: Life In The Woods, band romana che ha fatto uscire come esordio questo Ep di 5 canzoni, interamente prodotto dal bravissimo Gianni Maroccolo. Tramite i social e le chiacchiere con le altre testate musicali, ne avevo già sentito parlare e sinceramente, con toni molto entusiastici, poi ieri sera è arrivato in redazione e che si deve fare in questo caso? Zac scatta la recensione. La fortuna di dirigere un magazine di musica e spettacolo come il nostro è che ti capita l'opportunità di poter ascoltare tanta musica, a volte ... insomma ... a volte eccellente. Le prime note di "Blue" mi fanno già sperare per fortuna nella seconda ipotesi e così dopo averlo ascoltato in loop almeno una ventina di volte ne posso parlare con voi. "Manifesto": Apre il disco e mi apre già anche i polmoni, perché è proprio una sana ventata di rock-blues, che colpisce molto forte al cuore il sottoscritto. È come se i Led Zeppelin avessero incontrato il grunge. Fusione perfetta. Dopo un sognante intermezzo psichedelico credo di sitar, arriva un finale emozionante, hard, nella sua forma, molto vicino allo splendido sound dei Kula Shaker. "Hey Blue": Trovo tanta purezza in questa canzone, una ballad acustica. Una poesia musicata, da ascoltare al buio sotto un cielo stellato d'estate. Emozionante. "Nothing is": Mamma mia cos'è questa!!!!! Continuo a sentire del grunge mescolato al blues. Canzone, che se fosse stata inserita nell'ormai mitico album dei Temple of the dog (per chi non lo conoscesse un vero capolavoro), non avrebbe assolutamente sfigurato. Pieni voti!!! "The ballad of no one": è decisamente sound americano. La vedrei così bene in una colonna sonora di un film, che tanto immagino la scena. Più che sognante, è malinconica e commovente, ma non per questo di certo noiosa. Comunque questi ragazzi ci sanno veramente fare. "Man of constant sorrow": Riecco si alza l'acido del suono. Di nuovo il grunge che incontra il blues. Una cover in chiusura, che ha il suo perché al'interno di questo disco, semplicemente per il fatto che rappresenta davvero il sound di questi splendidi ragazzi romani. Posso chiudere l'analisi dicendo che sicuramente questa versione è migliore di quella di Dylan? Beh ... ormai l'ho fatto. I Life In The Woods sono una forza della natura. La strada intrapresa in questo momento attuale è molto difficile, certo è che se questo è l'inizio, magari mercati come quello americano non esiteranno ad accorgersene in modo tardivo. Intanto però noi li abbiamo scoperti e ce ne siamo innamorati. Life In The Woods: Logan Ross, chitarra e voce, Frank Lucchetti, basso, Tomasch Lesny, batteria Roberto Bruno Dopo aver attraversato tutta l’Italia RON: LUNEDÌ 23 DICEMBRE CONCLUDE “LUCIO!! Il tour” l’omaggio live di Ron all’amico di sempre Lucio Dalla AL TEATRO EUROPAUDITORIUM DI BOLOGNA UNA SPECIALE DATA CONCLUSIVA PROPRIO NELLA CITTÀ NATALE DI LUCIO IL COMUNE DI BOLOGNA CONFERIRÀ A RON LA TURRITA D’ARGENTO Dopo aver attraversato tutta l’Italia, Ron concluderà “Lucio!! Il Tour”, l’omaggio live all’amico di sempre Lucio Dalla, il prossimo 23 dicembre al Teatro EuropAuditorium di Bologna (Piazza della Costituzione, 4 – ore 21.00). Una data speciale, quella di Bologna, che diventa la perfetta chiusura dell’importante tour, partito a maggio 2018 dal Teatro Dal Verme di Milano e che vedrà la sua conclusione nella città che ha dato i natali a uno dei più importanti cantautori italiani, Lucio Dalla. Il comune di Bologna ha inoltre annunciato che a Ron sarà conferita la TURRITA D’ARGENTO. «Ron è un autore straordinario che con la sua creatività ha saputo innovare il linguaggio della musica italiana. È un piacere annunciare che il sindaco Virginio Merola ha deciso di conferirgli la Turrita d'Argento che gli consegneremo in Comune in occasione del concerto - afferma l'Assessore alla Cultura e Promozione della città del Comune di Bologna Matteo Lepore - A questo proposito, desidero ringraziare Ron perché al Teatro Europauditorium ricorderà Lucio Dalla come un'icona della nostra musica e ci affiancherà nel promuovere la sua arte e la sua figura come patrimonio culturale internazionale». «Cantare Lucio Dalla è un’esperienza che mi ha insegnato a capire tutta la sua grandezza, la sua unicità», dichiara Ron. «Il tour di Ron è stato un grande omaggio a Lucio Dalla e soprattutto un ricordo affettuoso da parte di un caro amico che Fondazione Lucio Dalla insieme a Pressing Line è oggi felice di avere l’occasione di ringraziare. Siamo davvero felici che il tour si concluda a Bologna rinnovando l’affetto che ha sempre legato Lucio alla sua città e auguriamo una grande accoglienza a Lucio!! che a Bologna tra l’altro riporterà l’inedito “Almeno pensami” che, partito dallo “Studiolo” di Lucio di Via D’Azeglio, affidato con gioia alla magica interpretazione di Ron in occasione di Sanremo 2018, ha emozionato tutta l’Italia», dichiara Andrea Faccani, Presidente della Fondazione Lucio Dalla. Ron racconta Lucio, dall’infanzia agli ultimi tempi, attraverso le sue canzoni, con video e foto inediti per uno spettacolo pensato come una pièce teatrale. L’artista, infatti, presenta al pubblico una scaletta ricca e variegata contenete i brani più importanti che Ron e Lucio hanno scritto insieme e molti altri brani del repertorio di Dalla, da “Piazza Grande” ad “Henna”, da “Anna e Marco” a “Tutta la vita”. Canzoni che sono parte integrante della storia della musica italiana, alcune delle quali sono state reinterpretate da Ron e raccolte nell’album “Lucio!” (uscito a marzo 2018 e contenente anche il brano “Almeno Pensami”, inedito di Lucio Dalla interpretato da Ron in occasione del Festival di Sanremo 2018) e nel disco live “Lucio!!”, uscito lo scorso aprile. Omaggio al grande artista, il disco “Lucio!!” è composto da undici brani: otto duetti registrati durante il live al Teatro Romano di Verona, un duetto registrato in studio insieme a Federico Zampaglione sulle note del brano “Felicità”, e due brani, “Anna e Marco” e “Tutta la vita”, interpretati unicamente da Ron e registrati appositamente in studio per l’occasione. Per la realizzazione del disco “Lucio!!” si ringraziano tutti gli artisti presenti nell’album e i rispettivi management, i cugini di Lucio e la Fondazione Lucio Dalla. I biglietti del concerto sono disponibili su Ticketone.it, sul sito ufficiale del Teatro (www.teatroeuropa.it) e presso la biglietteria del Teatro Europauditorium, aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, e del Teatro Celebrazioni (via Saragozza 234, Bologna), aperta dal martedì al sabato, dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Per informazioni: 051.372540 – 051.6375199 – info@teatroeuropa.it www.ron.it www.facebook.com/Ron.ufficiale NANOWAR OF STEEL "Ladder To Valhalla" Tour 2020: Tre unici appuntamenti italiani a Carnevale11/18/2019 NANOWAR OF STEELLADDER TO VALHALLA TOUR 2020 TRE UNICI APPUNTAMENTI ITALIANI A CARNEVALE 2020 Tre unici appuntamenti 2020 nel nostro Paese per NANOWAR OF STEEL, una delle migliori Power Fun Epic Metal band di sempre, attualmente in tour in Europa, freschi di firma per NAPALM RECORDS e in uscita con un nuovo singolo a dicembre. Partiranno giovedì 20 febbraio da Collegno (TO) presso PAD14, saranno poi venerdì 21 febbraio al Vox di Nonantola (MO) per chiudere sabato 22 febbraio a Roma presso "Mascarata - Carnevale di Feudalesimo e Libertà" che si terrà a Largo Venue. I biglietti per la data romana saranno in vendita sul circuito ufficiale Ticketone e Mailticket da mercoledì 20 novembre alle 11:00. Il singolo in arrivo si chiama "Valhalleluja", vede come ospite speciale Angus McFife XIII dei Gloryhammer e uscirà il prossimo venerdì 13 dicembre per Napalm Records. Tre esclusivi appuntamenti italiani per tutto l'anno prossimo, a Carnevale, per la formazione romana, band di riferimento del genere Metal Demenziale Italiano ed Internazionale da oltre 15 anni, con centinaia di concerti in Italia ed Europa (hanno diviso il palco con Gamma Ray, Exodus, Hammerfall, Amorphis, Lacuna Coil, Paradise Lost, Eluveitie, Mago De Oz) e tre album alle spalle. L'ultimo brano Norwegian Reggaeton ha già raggiunto quasi 4 milioni di views e il più recente full-length Stairway To Valhalla (AudioGlobe, novembre 2018) ha venduto oltre mille copie in pochi mesi ed è probabilmente il più grande album Happy-Metal di tutti i tempi, rappresentazione di un viaggio unico attraverso il sub-universo del metal: ogni brano con uno stile diverso, ma sempre pregno di quell’ironia unica che sprizza dai testi e dalle melodie della band. NANOWAR OF STEEL 'Ladder To Valhalla' Tour 2020 Giovedì 20 febbraio 2020 - PAD14 - Collegno (TO) Biglietti: 12 € + prev. / 15 € in cassa il giorno del concerto Venerdì 21 febbraio 2020 - VOX - Nonantola (MO) Biglietti: 12 € + prev. Sabato 22 febbraio 2020 - "Mascarata - Carnevale di Feudalesimo e Libertà" c/o Largo Venue - Roma Biglietti: 15 € + prev. su Ticketone e Mailticket / 18 € in cassa il giorno del concerto CONTINI L'ex voce de Il Genio Alessandra Contini annuncia le prime date del nuovo tour 21/11 | Bari | Bilabì - free entry 05/12 | Bologna | Mikasa - 5 € 07/12 | Firenze | GLUE - free entry 12/12 | Perugia | Marla free entry 13/12 | Milano | Circolo Ohibò 8 € 10/01 | Macerata | Terminal 5 € 11/01 | Pescara | Babilonia free entry 27/02 | Terni | Mishima free entry 28/02 | Sora (FR) | Deliri free entry 29/02 | Teramo | Sound 5 € CONTINENTALE è il primo album solista, uscito lo scorso 3 maggio per UMARecords Dopo l'esperienza con Il Genio, Alessandra Contini, in arte CONTINI, ha presentato il suo primo disco solista, CONTINENTALE, uscito lo scorso maggio per Uma Records e accompagnato dal video/singolo COMPLIMENTI, in cui affronta il tema dell'invisibilità femminile. "Ho praticato l’invisibilità per un po' di tempo non per formalismo e nemmeno perché cercavo una scappatoia, solo perché fortemente attratta dal capire cosa succedeva senza di me". Ecco le prime date del nuovo tour. 21/11 | Bari | Bilabì - free entry 05/12 | Bologna | Mikasa - 5 € 07/12 | Firenze | GLUE - free entry 12/12 | Perugia | Marla free entry 13/12 | Milano | Circolo Ohibò 8 € 10/01 | Macerata | Terminal 5 € 11/01 | Pescara | Babilonia free entry 27/02 | Terni | Mishima free entry 28/02 | Sora (FR) | Deliri free entry 29/02 | Teramo | Sound 5 € “Lavorare al mio disco solista è stato come riscoprire il mio continente interiore. Ogni canzone è una tappa, un breve episodio del mio viaggio personale che ho deciso di rivelare agli altri. E, in questo disco, io non sono un Genio.” LINK UTILI MIETTA È online il videoclip di “Cloro” nuovo singolo di Mietta. È online il videoclip di “Cloro” (etichetta discografia Platinum - BELIEVE DIGITAL distribuzione), nuovo singolo di Mietta, attualmente disponibile in digital download e in rotazione radiofonica. Mietta racconta così il brano, scritto da Karin Amadori, Valerio Carboni e Vincenza Casati e prodotto artisticamente da Diego Calvetti e Valerio Carboni: "Mi sono sentita subito a mio agio con questa canzone, è la giusta conseguenza di "Milano è dove mi sono persa". Ci sono due cose che mi piacciono di questo brano: il testo, che riesce a essere di qualità pur con l’uso di parole inconsuete come CLORO, e toccare momenti di poesia come con “se vuoi ti parlo di mio padre ma senza usare la parola distante”, e poi la grammatica musicale, mai banale, che, allo stesso tempo, riesce invece a regalare una canzone che si ricorda dopo il primo ascolto. Finalmente ho dei brani che, per la loro struttura, pur di spessore, mi consentono di regalarvi una Mietta inedita, più leggera dolcemente in bilico tra l’ironia e tenacia di chi è pronta a portare in pubblico mondi musicali tenuti sempre nascosti, conservati nel proprio cuore; forse anche a costo di stupire.”. |
Deliri Progressivi
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